Alice and the Dog Catcher

Animazione Sacrificabile

Sebbene rappresenti un po’ il canto del cigno di questa prima fase di Alice Comedies, di sicuro Alice and the Dog Catcher è il cortometraggio che più di ogni altro punta sulla sua componente live action. La sequenza animata c’è, ma viene spezzettata in due parti, come già in Alice's Wild West Show, e in totale non copre più di cinque minuti dei dodici complessivi. Anche questa volta il pretesto per inserire l'animazione è un racconto che Alice fa al suo gruppo di amichetti, per ispirarli a combattere contro l'accalappiacani, che rischia di privarli della mascotte canina del loro club, il Klik Klak Klan (parodia del Ku-Klux-Klan) che ha sede in una casa sull'albero.

Nella porzione animata il gatto nero, che sarebbe stato poi battezzato Julius, è nuovamente assente, sebbene la distributrice Margaret Winkler stia facendo svariate pressioni per farne una figura ricorrente. Al suo posto sono presenti svariati cloni del cane dei Laugh-O-grams, il cui design in questa fase viene applicato a qualsiasi spalla animale non felina. Dopo una prima parte in cui vediamo una famiglia di cagnolini venir brutalmente separata da un accalappiacani, nella seconda entra in scena Alice che li libera dalla loro prigione facendone esplodere le mura. Il tutto si conclude con una perla di humour nero: uno dei cagnetti trasformato ormai in salsicce si rianima e, come se niente fosse, serpenteggia fino a casa dove la mamma lo riaccoglie con un “Oscar, my darling!”.

Delirio in Live Action

In Alice and the Dog Catcher l’animazione passa così tanto in secondo piano che è nella parte in live action che abbiamo il climax e la risoluzione della vicenda. Walt Disney sembra star prendendoci gusto: girare in live action è più facile, divertente e permette di soddisfare molto meglio le scadenze, tantopiù che a fare le riprese adesso è il nuovo arrivato Harry Forbes, decisamente più bravo di Roy nell’utilizzo della cinepresa. Ancora una volta Walt appare in scena, ora nel ruolo di uno dei due accalappiacani, mentre nel gruppo di Alice ritroviamo le due figure più caratterizzate: il corpulento Tubby, inizialmente escluso dal club privato di Alice, e il ragazzino nero, che emula gli altri bambini del club mascherandosi il volto con un sacchetto... su cui però è dipinta una blackface.

Il vero cuore del corto è però l'assalto all'auto dell'accalappiacani condotto dai ragazzini, che è l'occasione per far partire una sequela di gag surreali, grottesche ma fulminanti, in cui stereotipi e scorrettezza si sprecano: il grassone viene a più riprese lasciato indietro, il bambino nero viene letteralmente investito dall'automobile e gli accalappiacani finiscono fortemente ridicolizzati. Tra inseguimenti alla moviola e diverse trovate demenziali, Alice and the Dog Catcher è probabilmente il miglior corto di questa prima annata, qualitativamente vicina alle comiche di Hal Roach e efficace ancora oggi grazie all’ottima padronanza dei tempi comici. La formula sarebbe stata però ben presto messa da parte con l’arrivo di Ub Iwerks, che a partire dal prossimo corto avrebbe riportato allo studio Disney il focus sull’animazione.

Revisione del 28 Marzo 2024.