Cold Storage
La Cicogna di Jack Kinney
È nel 1951 che la serie di Pluto giunge al suo capolinea. Si tratta solo del primo caso, ma il processo è ormai inarrestabile: nel corso del decennio tutti i principali personaggi Disney vedranno concludersi una dopo l'altra le loro carriere. Con l'arrivo della televisione il panorama sta cambiando per sempre, e saranno proprio i cortometraggi a farne le spese. In quest'ultima annata di produzione escono solo tre short con protagonista il cucciolone. Il primo, Cold Storage, presenta una curiosa eccezione, rispetto allo standard della serie. A dirigerlo troviamo infatti non il solito Charles Nichols, bensì Jack Kinney, che si occupa normalmente di portare avanti la serie di Pippo, con risultati brillanti. Ritroviamo Pluto alle prese con una delle sue scaramucce da cortile, solo che questa volta l'avversario non è uno dei soliti personaggi ricorrenti, come il coyote Bent-Tail o il gatto Milton, bensì una cicogna destinata ad un singolo utilizzo. L'oggetto del contendere invece è la cuccia di Pluto, che entrambi vedono come il loro unico possibile rifugio dal rigido clima invernale.
Pluto è Pazzo
Il corto è caratterizzato da una particolare atmosfera che rende benissimo l'idea di un ambiente freddo, come dimostra la pittoresca introduzione in cui vediamo la cicogna nel suo habitat, un pittoresco scenario lacustre. A rimanere maggiormente impresso è però l'umorismo utilizzato, sicuramente atipico per gli standard della serie. Non ci si limita infatti al semplice slapstick, ma il tutto viene filtrato attraverso le reazioni emotive di Pluto. Il cane non realizzerà immediatamente di aver a che fare con una cicogna, ma vedrà spuntare dalla cuccia solo alcune parti dell'animale come il becco o le zampe, rimanendone atterrito. Il culmine si raggiunge quando, vedendo la casetta spostarsi e camminare, Pluto crederà di essere pazzo, sfoggiando un repertorio di espressioni allucinate ed estreme. Questo differente approccio al personaggio, decisamente sopra le righe, con tutta probabilità si deve proprio alla presenza di Kinney, che in quello stesso periodo ha iniziato a giocare con la caratterizzazione di Pippo, calandolo nel ruolo di George Geef, uomo medio alle prese con il logorio della vita moderna. Cold Storage in definitiva è un cortometraggio molto godibile e ben ritmato, degno di inaugurare la fase finale della serie.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Cold Storage
- Anno: 1951
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Jack Kinney
- Storia: Dick Kinney, Milt Shaffer
- Musica: Joseph S. Dubin
- Animazione: George Kreisl, George Nicholas, Charles Nichols
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Walt Disney | Produttore |
Joseph S. Dubin | Musica |
Dick Kinney | Storia |
Jack Kinney | Regista |
George Kreisl | Animazione |
Art Landy | Fondali |
George Nicholas | Animazione |
Charles Nichols | Animazione |
George Rowley | Effetti d'Animazione |
Milt Shaffer | Storia |
Al Zinnen | Layout |