Paperino e il Sogno Spaziale

Soltanto i Disegni

Seconda storia breve del trittico sceneggiato da Gary Leach, Paperino e il Sogno Spaziale è probabilmente la più debole. Una gag poco interessante non riesce a sostenere adeguatamente le due tavole. Don Rosa tuttavia si esercita con gli ambienti, in questo caso lo spazio, e omaggia il Barks classico con il design dell’astronave.

Storia dopo storia, l’eccessiva reverenza di Don nei confronti del suo ispiratore, che inizialmente lo portava a ricalcarne i disegni, sta lasciando il posto ad una sempre maggior padronanza stilistica. Sul versante grafico questa breve storia è dunque decisamente più interessante, anche grazie agli svariati easter egg fluttuanti che Don posiziona nel cosmo.

Era Tutto un Sogno

Lo scarso interesse di Don Rosa nei confronti delle storie brevi, paradossalmente uno dei cavalli di battaglia di Barks, è evidente. Ritrovarsi inoltre a lavorare su testi altrui, mette Rosa visibilmente a disagio. Nell'introduzione presente nella sua omnia, l'artista stesso ammetterà la sua difficoltà nello scendere a patti con la visione altrui di questi personaggi.

Rappresentare Paperino nell'atto di viaggiare nello spazio come se niente fosse si rivela impensabile per Rosa, non abituato ai tanti racconti in costume o agli elseworld, espedienti assai frequenti nel fumetto disneyano. Così, sceglie di inserire “a tradimento” nella prima vignetta un Paperino dormiente, per poter così spostare la vicenda su un ben più rassicurante piano onirico.