Le Esercitazioni di Pippo

In Attesa di George Geef

L'apertura di Goofy Gymnastics offre un assaggio di ciò che ci aspetterà negli anni 50. Una porta di casa si apre e un pippide si accascia stremato sul pavimento, dopo una dura giornata in ufficio. Il suo abbigliamento è radicalmente diverso dal solito: indossa un normale cappello di feltro e una giacchetta. Nemmeno il suo volto è quello che siamo abituati a vedere. I suoi occhi adesso sono decisamente più piccoli, in linea con quanto visto nel precedente Tennis Racquet, inoltre i dentoni sporgenti ogni tanto scompaiono lasciando il posto ad un muso “liscio”. Questa sequenza verrà riciclata più volte in futuro, per ironizzare sul logorio della vita moderna. A interpretarla non sarà però il “vero” Pippo, bensì un suo alter ego: l'uomo medio George Geef. Il personaggio entrerà in scena solo fra un paio d'anni, ma nel frattempo Pippo vivrà una fase intermedia in cui lo vedremo acquisirne progressivamente le caratteristiche, mantenendo però la sua tradizionale identità. In Goofy Gymnastics infatti la sequenza d'apertura serve solo a introdurre il tema dello short, che vede Pippo costruirsi una palestra casalinga. Si tratta dunque dell'ultimo cortometraggio del filone sportivo, che con il nuovo decennio verrà accantonato per fare spazio alla satira sociale.

Rimasugli di Pippo

La voce narrante tipica degli How To è presente nella prima sequenza, ma poi lascia il posto a quella di un disco preregistrato in cui sono contenute le istruzioni per gli esercizi. Dopo un rapido cambio d'abito, troviamo Pippo in tenuta da allenamento e sulla testa spunta a sorpresa il suo tradizionale cappello. Inoltre, come già nel corto precedente, viene nuovamente citato il motivetto di Pinto Colvig The World Owes Me a Living, che lo accompagnava sin dagli esordi. Anche la sua personalità e le goffe movenze sembrano tornate ad essere quelle di un tempo, e infatti da qui in poi la satira sulla vita moderna lascia il posto ad una serie di gag slapstick, in cui ritroviamo il classico Pippo alle prese con bilancieri, sbarra ed estensori. Si tratta di sketch veramente divertenti, che raggiungono il culmine nella sfrenata sequenza conclusiva in cui lo spilungone volteggia tra i palazzi, perso il controllo dei propri attrezzi. Il cortometraggio è dunque molto importante, sia per la sua effettiva validità, sia perché segna l'inizio di questa fase di transizione. Goofy Gymnastics verrà citato all'interno di Chi Ha Incastrato Roger Rabbit? (1988) nella sequenza in cui il coniglio si rifugia con Eddie Valiant all'interno di un cinema. La cosa è paradossale, dal momento che il corto sarebbe uscito due anni dopo rispetto alla data in cui sono ambientati gli eventi del film.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Goofy Gymnastics
  • Anno: 1949
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Kinney
  • Storia:
  • Musica: Oliver Wallace
  • Animazione: Ed Aardal, Wolfgang Reitherman, John Sibley
Nome Ruolo
Ed Aardal Animazione
Merle Cox Fondali
Walt Disney Produttore
Dick Kinney Storia
Jack Kinney Regista
Wolfgang Reitherman Animazione
John Sibley Animazione
Oliver Wallace Musica
Al Zinnen Layout