Pippo e il Dormire

Nell'Intimo di George Geef

How to Sleep chiude il 1953 di Pippo, segnando per giunta la fine della produzione regolare di short a lui intitolati. Da questo momento in poi la serie verrà accantonata, lasciando campo libero a Paperino e agli special cartoon. Per certi versi si tratta di un corto affine al precedente How to Dance, in cui vedevamo George Geef fuori dal suo abituale nucleo familiare, in un contesto decisamente più solitario. Qui si va addirittura oltre e il tema del sonno ci porta a invadere i più profondi recessi dalla sua psiche, esplorandone la dimensione privata come mai prima d'ora. La struttura è quella dei tradizionali How To: si comincia con la classica retrospettiva storica in cui si illustra l'evolversi delle condizioni di vita umane nel corso dei secoli, dalla preistoria in cui si dormiva sui letti di roccia, all'età moderna, in cui a farla da padroni sono i molleggiati materassi. Successivamente si passa a esaminare l'individuo in questione, l'uomo medio Mr. Geef, il cui stress lo porta paradossalmente a dormire sul posto di lavoro, soffrendo di insonnia una volta giunto sotto le coperte.

La Serie Chiude i Battenti

Per mostrare quanto la scienza sia capace di migliorare le nostre esistenze, viene portato in scena un secondo personaggio, un taciturno e barbuto professore che sottoporrà George a dei complessi esperimenti, salvo poi ricorrere alla cara vecchia martellata sulla testa. Come sempre l'ironia è ai massimi livelli e i tempi comici azzeccatissimi. Graficamente invece qualcosa sta cambiando: How to Sleep è infatti visivamente molto povero. I fondali sono spesso vuoti o fortemente stilizzati, in ossequio alle influenze artistiche astratte che in questi anni si stanno diffondendo allo studio grazie a pittori del calibro di Mary Blair e Eyvind Earle. La crisi del mercato dei corti si fa decisamente sentire in termini di budget. In un panorama irrimediabilmente mutato anche a Pippo tocca uscire di scena, seguendo il destino di Topolino e Pluto, e chiudendo così una delle migliori serie disneyane di sempre, sicuramente la più omogenea in termini qualitativi. Ci sarà spazio per un ultimo colpo di coda nel decennio successivo, grazie allo short Acquamania (1961) e ai due filmati del ciclo Freewayphobia (1965), ma si tratterà soltanto di gradevoli esperimenti, che non garantiranno alcuna reale ripresa di questo fortunatissimo filone produttivo.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: How to Sleep
  • Anno: 1953
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Kinney
  • Storia:
  • Musica: Edward Plumb
  • Animazione: Ed Aardal, Jerry Hathcock, George Nicholas
Nome Ruolo
Ed Aardal Animazione
Bruce Bushman Layout
Claude Coats Fondali
Walt Disney Produttore
Jerry Hathcock Animazione
Jack Kinney Regista
George Nicholas Animazione
Edward Plumb Musica
Milt Shaffer Storia