Spare the Rod
L'Ultima Diatriba Familiare
Dopo l'ecatombe dell'anno precedente, che ha visto la fine delle carriere di Topolino e Pippo, nel 1954 entriamo in una nuova fase produttiva. È finita la golden age dei cortometraggi: il formato con cui tutto iniziò si avvia così sul viale del tramonto. Nel corso dell'anno esce un numero limitato di short, appartenenti ai pochissimi filoni rimasti, ovvero Paperino, Cip e Ciop e gli special cartoon. Fra questi, il papero alla marinara è protagonista di ben sei cortometraggi, numero che da qui in poi andrà solamente in calando. Spare the Rod segna la fine di un'epoca, quella delle scaramucce con i nipotini. È l'ultimo cortometraggio in cui Qui, Quo e Qua hanno il ruolo di protagonisti, dopodiché i tre paperotti si limiteranno a qualche risicatissimo cameo, tornando a risplendere solo in alcune occasioni particolari e all'infuori della serie di Paperino. In questa occasione Donald si ritrova ad avere a che fare con i nuovi metodi educativi che si stanno delineando in quegli anni, e che invitano a mettere da parte il battipanni per entrare veramente nella testa del bambino. È un tema che Carl Barks sta trattando in modo eccellente in alcune delle sue migliori tenpage pubblicate su Walt Disney's Comics and Stories, e che viene applicato all'animazione con esiti molto felici.
Psicologia Infantile
La trama del corto è molto semplice, eppure assai più strutturata rispetto alla produzione di qualche anno prima. Paperino si ritrova ad avere a che fare con lo spirito della psicologia infantile, un piccolo papero in abiti da laureato, che lo invita a rivedere i suoi metodi educativi, partecipando ai giochi dei nipotini, anziché punirli per le loro negligenze. La situazione si complica quando tre cannibali evadono da un circo e Paperino li scambia per i nipotini travestiti, dando vita ad una simpatica commedia degli equivoci. Bisogna notare inoltre come in questa particolare fase si stia rifuggendo dai vecchi modelli narrativi, proponendone di diversi. Si nota a questo proposito l'originale uso che viene fatto dei cartelli didascalici, simili a quelli in voga durante il cinema muto. Inoltre, la scelta di porre Paperino a confronto con lo spiritello, permette di avere un quantitativo di dialoghi ben sopra lo standard della serie. È solo l'inizio: ci si sta infatti affrancando dal classico slapstick, prediligendo la satira e l'umorismo verbale, motivo per cui, nei prossimi tempi, non sarà raro vedere Paperino raffrontarsi con narratori, voci fuoricampo o personaggi “parlanti”, in grado di fargli da interlocutori.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Spare the Rod
- Anno: 1954
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Jack Hannah
- Storia: Roy Williams
- Musica: Oliver Wallace
- Animazione: Bob Carlson, Volus Jones, Bill Justice, George Kreisl
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Bob Carlson | Animazione |
Walt Disney | Produttore |
Yale Gracey | Layout |
Jack Hannah | Regista |
Ray Huffine | Fondali |
Volus Jones | Animazione |
Bill Justice | Animazione |
George Kreisl | Animazione |
Oliver Wallace | Musica |
Roy Williams | Storia |