The Saga of Windwagon Smith

Il Grande Mare d'Erba

Con The Saga of Windwagon Smith gli studi Disney volgono nuovamente le proprie attenzioni alla mitologia americana, con le sue leggende e i suoi racconti esagerati, chiamati in gergo tall tales. Negli anni passati molto di questo materiale era stato adattato in varie forme, celebrando così le figure di Johnny Appleseed, Pecos Bill, Casey Jones, Davy Crockett e Daniel Boone. Per quanto riguarda l'animazione, l'eroe più recente di questa rassegna era stato Paul Bunyan, che aveva fruttato allo studio una nomination all'Oscar nel 1959. Molte di queste storie parlavano di uomini robusti e tenaci, in grado di compiere imprese impossibili grazie alla loro grinta, riferimenti ideali per una nazione bisognosa di costruirsi da zero. Il capitano Windwagon Smith è un altro di questi eroi: si tratta del leggendario timoniere di un prodigioso veicolo, a metà strada fra un carro da pioniere e una barca a vela, desideroso di solcare le verdi praterie del Kansas come fossero mari, usando solo l'energia dei forti venti locali.

La Ballata Metafisica

La sua storia viene raccontata in un breve film di tredici minuti, diretto da Charles Nichols, in cui vediamo il prode eroe giungere a Westport e proporre il suo progetto visionario, entusiasmando l'intera cittadina. Al momento del collaudo, però, qualcosa va storto, e la vicenda si sposta su un binario metafisico, ricordando per certi versi la leggenda dell'Olandese Volante e il mito tolkieniano di Earendil. Smith viene infatti sollevato da un tornado con tutta la nave, e si ritrova così a veleggiare per l'eternità nei cieli del Kansas, insieme alla sua bella, in uno stato intermedio tra la vita e la morte. Si tratta certamente di un finale dal retrogusto agrodolce, ma fondamentalmente positivo, sottolineato da una gradevolissima colonna sonora. Per l'occasione infatti, George Bruns scrive un'altra orecchiabile ballata, che va ad aggiungersi a quelle composte negli anni passati per Davy Crockett e Paul Bunyan, in un corpus western davvero irresistibile.

L'Ultima Grande Animazione Ridotta

Il comparto visivo di The Saga of Windwagon Smith è davvero particolare. Il color stylist è infatti Walt Peregoy, che attinge per gli sfondi a quello stile volutamente indefinito che era stato adottato da Ken Anderson per La Carica dei 101, uscito solo un paio di mesi prima. In quel lungometraggio infatti, i fondali erano stati realizzati partendo da chiazze di colore su cui erano state apposte solo successivamente le linee, con un effetto volutamente impreciso. La stessa cosa avviene qui, e non è un caso che, ad un certo punto, nel villaggio facciano un cameo proprio Orazio e Gaspare, in abiti western. L'animazione non segue però le evoluzioni più recenti della xerografia, ma rimane saldamente ancorata all'estetica del decennio precedente, ricorrendo alla limited animation e ad un design molto stilizzato. Tale scelta si rivela a dir poco azzeccata, specialmente se si guarda al protagonista, una caricatura del Kirk Douglas di 20.000 Leghe Sotto i Mari (1954).

Caricature Intelligenti

Smith è un personaggio davvero spettacolare: un omone massiccio, dal design spigoloso e dotato di una vasta gamma di espressioni. La sua straordinarietà sta proprio nel modo in cui viene fatto recitare, giocando sul contrasto fra la staticità delle sue pose e il dinamismo dei suoi lineamenti facciali. L'utilizzo illuminato della caricatura che avrebbe preso piede da qui in avanti, influenzò non pochi artisti Disney e Pixar, non ultimo Tim Burton che, nel suo capolavoro in stop motion La Sposa Cadavere (2005), espresse tutto il suo amore per l'estetica disneyana di quegli anni. Dopo The Saga of Windwagon Smith tuttavia, la limited animation venne messa da parte, portando l'arte Disney verso nuove frontiere stilistiche, e riguadagnando quindi molta della ricchezza perduta nel decennio precedente. Per quanto riguarda invece le tall tales, il reparto animazione smise di occuparsene per ben quarant'anni, riprendendo la tradizione solo con il bellissimo John Henry (2000).

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: The Saga of Windwagon Smith
  • Anno: 1961
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: C. August Nichols
  • Storia: ,
  • Musica: George Bruns, C. August Nichols
  • Animazione: Art Stevens, Julius Svendsen
Nome Ruolo
Jack Boyd Effetti d'Animazione
George Bruns Musica
Walt Disney Produttore
Homer Jonas Layout
C. August Nichols Canzoni; Regista; Storia
Lance Nolley Storia
Erni Nordli Production Design
Art Stevens Animazione
Julius Svendsen Animazione