Una Pazza Indigestione
La Nuova Mascotte Aziendale
Nel 1988 la Disney produce, in collaborazione con la Amblin di Steven Spielberg, il bellissimo Chi Ha Incastrato Roger Rabbit?, lungometraggio a scrittura mista che omaggia la golden age dell'animazione, tracciandone un affresco a tinte noir. Il talento degli animatori Disney e l'alta qualità dell'animazione dell'inglese Richard Williams danno vita al personaggio di Roger Rabbit, star di una fittizia serie di cortometraggi prodotti negli anni 40 dalla Maroon Cartoon, caduto in disgrazia a causa di un losco complotto ordito alle sue spalle. Grazie alla presenza di moltissimi celebri personaggi non disneyani concessi in licenza, il film diventa un cult, e per un certo periodo Roger diventa una mascotte aziendale alla pari di Topolino. Il coniglio animato è presente nei parchi a tema, spopola nel merchandising e in alcuni casi apparirà persino nelle animazioni di raccordo di alcuni special televisivi antologici. In questo scenario si decide di cavalcare l'onda, realizzando un breve ciclo di cortometraggi incentrati su di lui e sulla sua immaginaria carriera nel cinema d'animazione. Il primo di questi, Tummy Trouble, uscirà l'anno immediatamente successivo, e sarà abbinato nelle sale al live action Tesoro, Mi Si Sono Ristretti i Ragazzi!.
Esercizi di Stile
Nel lungometraggio di origine Roger era la star di una serie di cortometraggi prodotti dallo studio fittizio Maroon Cartoon, uno dei quali (Something's Cooking) ci veniva appunto mostrato nel prologo del film. È su questo modello che i nuovi corti vengono concepiti, presentandosi come un compendio stilistico dell'animazione anni 40. I credits ricalcano infatti quelli già visti l'anno prima nel lungometraggio d'origine, mescolando influssi Disney e Warner, e lo stesso vale per la title card e le locandine realizzate ad hoc, che portano avanti tale esercizio di stile. Tummy Trouble fa inoltre un grande uso di gag slapstick e trovate esagerate, parodizzando e omaggiando nel contempo lo stile surreale dell'animazione di Tex Avery, che negli anni d'oro si contrapponeva al modello disneyano basato sul plausibile impossibile. Gli omaggi non finiscono qui, ed è possibile individuare un gran numero di cameo, inside jokes e easter eggs, sparsi per tutto il cortometraggio: Koko the Clown, i tre lupetti, il Mad Doctor e l'immancabile Droopy, che troverà il modo di apparire costantemente. Curiosamente c'è persino un cameo di Jessica Rabbit, che da quel che sapevamo dal film non lavorava alla stessa serie del marito, ma che si è voluto ugualmente inserire per non rinunciare alla sua iconicità.
Ospedale Surreale
Sebbene il lungometraggio fosse marchiato Touchstone, etichetta usata dalla Disney per le produzioni più controverse, questo Tummy Trouble porta invece fieramente le insegne disneyane, venendo identificato nei credits come Walt Disney Pictures (e accreditando Steven Spielberg e la sua Amblin anche in locandina). La regia è di Rob Minkoff mentre l'animazione viene in gran parte realizzata dalla nuova unità di Florida della Walt Disney Feature Animation (gli odierni WDAS), aperta proprio in quegli anni presso il parco Disney-MGM Studios, dove gli animatori lavoreranno davanti ai turisti. La trama replica lo schema già visto in Something's Cooking, scelta che rimanda ancora una volta ai corti di quegli anni che declinavano all'infinito e con ogni variante possibile sempre la stessa storia: Roger Rabbit deve occuparsi di Baby Herman e, cercando di evitare che si faccia male, si ritroverà coinvolto in disastri e gag surreali. Tutto questo viene questa volta applicato allo scenario ospedaliero: per un'incredibile serie di coincidenze ed eventi casuali, Baby Herman e Roger Rabbit ingoiano a turno un sonaglino e vengono sballottati da un reparto all'altro dell'ospedale, l'uno indifferente alla cosa, l'altro preoccupatissimo. Benché il ritmo sia più disteso (sono presenti pure delle ellissi narrative), il corto è immerso in uno scenario ai limiti dell'impossibile nel quale è perfettamente normale trovare dinamite nelle corsie ospedaliere, e in cui la demenzialità predomina: Roger che al termine del corto sputa il sonaglino ed esclama trionfante “Siamo guariti!” rende bene l'idea del registro utilizzato. Tummy Trouble è l'unico dei tre corti a concludersi normalmente, senza che le riprese vengano interrotte da qualche imprevisto. È presente comunque una breve chiosa live action dopo il tradizionale The End, nella quale i personaggi escono dai loro ruoli e se ne tornano a casa.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Tummy Trouble
- Anno: 1989
- Durata:
- Produzione: Don Han, Kathleen Kennedy, Frank Marshall, Steven Spielberg
- Regia: Frank Marshall, Rob Minkoff
- Storia: Kevin Harkey, Mark Kausler, Rob Minkoff, Patrick A. Ventura
- Musica: James Horner
- Animazione: Dale L. Baer, Carlos Baeza, James Baxter, Roger Chiasson, Joe Haidar, Mark Kausler, Chrystal Klabunde, Bob Scott, Tom Sito, Bruce W. Smith, Frans Vischer, Larry White
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Katherine Altieri | Fondali |
Dale L. Baer | Animazione |
Carlos Baeza | Animazione |
Esther Barr | Effetti d'Animazione |
James Baxter | Animazione |
James Beihold | Layout |
Dave Bossert | Effetti d'Animazione |
Roger Chiasson | Animazione |
Greg Drolett | Fondali |
Bill Durrell | Scenografia |
Thom Enriquez | Direzione Artistica |
Donald W. Ernst | Montaggio |
James Gallego | Fondali |
Joe Haidar | Animazione |
Don Han | Produttore |
Kevin Harkey | Storia |
James Horner | Musica |
Tom Hush | Effetti d'Animazione |
Joe Juliano | Supervisione Pianificazione Scene |
Mark Kausler | Storia; Animazione |
Karen Keller | Layout |
Kathleen Kennedy | Produttore Esecutivo |
Chrystal Klabunde | Animazione |
Bob Lucas | Arredi |
Mauro Maressa | Effetti d'Animazione |
Frank Marshall | Produttore Esecutivo; Regista (Live Action) |
Lorenzo E. Martinez | Layout |
Rob Minkoff | Regista (Animation); Storia |
Hiro Narita | Fotografia |
K. Quaife-Hodge | Effetti d'Animazione |
Jeff Richards | Fondali |
Ron Rocha | Direzione di Produzione |
Bob Scott | Animazione |
Tom Sito | Animazione |
Bruce W. Smith | Animazione |
Steven Spielberg | Produttore Esecutivo |
Scott Squires | Supervisione Effetti Speciali |
Scott Thaler | Direzione di Produzione (Live Action) |
Patrick A. Ventura | Storia |
Frans Vischer | Animazione |
Mark R. Wallace | Layout |
Richard Vander Wende | Fondali |
Larry White | Animazione |