Zio Paperone in Forma per il Fisco

Addio, Gary Leach

La terza ed ultima storia in due tavole sceneggiata da Gary Leach è probabilmente la migliore. La gag è semplice, ma ben strutturata, e il fulmen in clausola finale con quella bella quadrupla risolutiva costituisce un piccolo scherzo satirico sulla comunità miliardaria paperopolese, tutta intenta a giochi ed attività che permettano loro di rimpinguare il proprio portafogli.

La storiella fa il suo lavoro, deridendo bonariamente il papero taccagno che passa la sua vita ad accumulare denaro. Ma come Barks aveva insegnato, e Don Rosa prosegue ed approfondisce questa via, Paperone non è solo il suo Deposito di freddo contante, ma una vita intera fatta di Storia, storie ed affetti, cosa che avremo modo di capire appieno con le prossime opere.

La Via dell'Autore

Negli anni 50, per chiudere la foliazione di ogni albo della serie Uncle Scrooge, Barks era costretto a inventarsi una one-page con Paperone, e in queste preziose tavole si vede tutta la sua bravura come sceneggiatore: precise, acuminate, sintetiche, dirette ed eccezionali nella loro frizzante conclusione. La serie dedicata al caffè da scroccare al bar è un piccolo gioiello fumettistico e si ricorda molto volentieri.

Don, al contrario del maestro dell'Oregon, cercherà sempre di tenersi alla larga da questo tipo di produzione, focalizzandosi su quella ad ampio respiro, decisamente più sulle sue corde. Allo stesso modo, cercherà sempre di evitare collaborazioni con altri artisti, preferendo portare avanti un suo discorso. Non riuscirà a tenere del tutto fede a questo suo proposito, come vedremo più avanti durante il suo periodo olandese.