Zio Paperone in Decini e Destini

Capitolo Zero

Decini e Destini è una storia atipica, caratterizzata da una lunga gestazione e da una diffusione editoriale bizzarra. Come si è visto, sin dall’inizio l’opera di Don Rosa sembra poggiare su una solida base: l’autore attinge infatti a un passato di Paperone che sembra già avere in testa, almeno per sommi capi. Capita quindi che, ancor prima di mettere mano alla stesura della Saga, Don Rosa confezioni una storia che faccia riferimento in modo dettagliato all’infanzia di Paperone, così come verrà raccontata di lì a poco.

L’idea di Don Rosa è di creare un divertissement a base di paradossi temporali, spedendo Amelia nella Glasgow di fine 800 per assistere al fatale momento in cui Paperone guadagnò la sua Numero Uno. La storia viene portata a termine già nel 1991, ma l’editore decide saggiamente di posticiparla, per permettere ai lettori di apprezzarla di più, una volta letta per intero la Saga. In questo modo Decini e Destini diventa la prima appendice al monumentale capolavoro di Don Rosa, tanto da portare alcuni lettori a ritenerla una sorta di “capitolo zero” per la Saga. La storia, in realtà, non è assolutamente da inserirsi nel flusso narrativo dei dodici capitoli, ma leggendola si percepisce tutta la sua appartenenza ad un corpus più vasto.

Amelia Ritorna al Futuro

Scrooge racconta ai nipoti come ha guadagnato la sua Numero Uno, spiato da una spietata e rancorosa Amelia, che sfrutta l’ennesimo artefatto magico per tentare di cambiare gli eventi, ed impossessarsi del decino, sfruttando l’inesperienza del giovane Paperone. L’intelligente idea, già usata in una storia di Rodolfo Cimino, che chiaramente Don non può aver letto, arriva alla prevedibile conclusione: rubare la monetina al Paperone di dieci anni sarebbe inutile, perché renderebbe la Numero Uno una moneta qualsiasi. La trama gira tutta attorno alla caccia della moneta, con un’Amelia dinamica come non mai, mentre fugge per le strade di Glasgow inseguita da Fergus, determinato a contenderle il simbolico oggetto. Fa inoltre capolino il padre di Rockerduck, protagonista del quarto capitolo della Saga, qui in veste di dandy a caccia di moglie.

Howard viene utilizzato da Don Rosa per spiegare la presenza di un decino americano in terra scozzese, spingendo il pedale sull’ironia della sorte, che vuole che alla base della fortuna di Paperone ci sia una moneta uscita dalle tasche di un Rockerduck. Dialoghi vivaci e gag slapstick danno alle quindici tavole un ritmo frenetico ed indiavolato, sottolineato da numerose linee cinetiche e dal dettaglio ricorrente della candela segnatempo che, tavola dopo tavola, vediamo consumarsi. Da notare anche il gioco di inquadrature che permette a Don Rosa di disegnare le scene della Saga da differenti angolazioni. Il paradosso temporale, che ci mostra Amelia consegnare letteralmente nelle mani di Paperone il decino, diverte senza intaccare il profondo significato dell’episodio: il raggiro e la disonestà si combattono con la ferma volontà di fare di meglio.