Elmer l'Elefante
Un Tenero Personaggio
Il 1936 è un'annata molto particolare per le Silly Symphony. L'anno precedente la serie ha raggiunto il suo apice qualitativo, lanciando una tale quantità di scenari e personaggi iconici che buona parte della produzione è ora composta da sequel e rilanci. Le Silly Symphony tuttavia non faranno a tempo ad adagiarsi sugli allori vivendo di rendita, perché la serie avrà vita breve. Anche in quest'ultima fase però fioccano capolavori e personaggi destinati a rimanere impressi nei cuori del pubblico, come nel caso di Elmer Elephant. Il tenero elefantino africano protagonista del corto, e il suo microcosmo preadolescenziale di animaletti antropomorfi era già apparso qualche mese prima nella serie cartacea delle Silly Symphony. Le tavole domenicali di questo nono ciclo, The Life and Adventures of Elmer Elephant, raccontavano nel corso delle dodici settimane di pubblicazione una classica storia di riscatto: Elmer, giunto da poco nella giungla, riusciva a conquistare il cuore della tigrotta Tillie dimostrando il suo coraggio, malgrado le umiliazioni subite dalla sua compagnia di “amici”. La parabola del diverso viene narrata nel cortometraggio in modo altrettanto efficace, costituendo una delle migliori interpretazioni della filosofia disneyana.
Come Dumbo
Sin dall'apertura Elmer si presenta al pubblico come un tenerissimo outsider, un elefantino goffo e un po' retrò. In occasione della festa di compleanno di Tillie Tiger, Elmer diventa vittima di bullismo da parte degli altri ragazzini, che lo prendono in giro per la proboscide. Ma come spesso accade nell'animazione disneyana, sarà proprio il suo particolarissimo naso a rivelarsi risolutivo per la vicenda. Dopo l'incontro con un'anziana giraffa e un terzetto di pellicani, Elmer formerà una bizzarra squadra di pompieri, salvando la sua fidanzatina da un incendio scoppiato all'improvviso. La creatività degli animatori dello studio si sfoga ancora una volta, portandoli ad immaginare utilizzi alternativi delle peculiarità di ogni animale. Tali trovate non sono soltanto semplici gag fini a sé stesse ma autentico motore narrativo: la proboscide di Elmer diventa così una pompa, i becchi dei pellicani degli ideali serbatoi per l'acqua, mentre il collo della giraffa svolgerà il ruolo di scala e torretta di osservazione. Il tema trattato in Elmer Elephant avrebbe trovato nell'animazione disneyana ampia esecuzione: nel 1941 sarebbe toccato ad un altro elefantino, Dumbo, imparare a trasformare il suo punto debole in punto di forza, riuscendo a volare proprio grazie alle sue grandi orecchie. Inoltre, nel 1949, il lungometraggio a scrittura mista Tanto Caro al Mio Cuore avrebbe reso esplicita tale morale spiegando che nella vita è quello che fai con quello che hai a fare la differenza.
Il Timido Elmer
Elmer Elephant è l'ennesimo gioiello tra le Silly Symphony. Visivamente, i progressi nell'animazione stanno diventando sempre più evidenti: il design di Fred Moore, tondeggiante e gradevole alla vista, si sta imponendo sempre di più, e questo si nota specialmente nel personaggio di Tillie, composta quasi esclusivamente da linee curve. Lo storytelling degli artisti Disney è ad un livello altissimo, e riesce in pochi minuti a descrivere un mondo e a rendere interessanti i personaggi. Il successo di Elmer è tale che qualche anno dopo gli studios mettono in cantiere l'inevitabile sequel. Intitolato Timid Elmer, questo secondo cortometraggio avrebbe visto l'elefantino sfidare apertamente un altro prepotente, il gorilla Gooch. Alla sua realizzazione parteciperà addirittura Carl Barks, il futuro “Uomo dei Paperi”, tuttavia lo short non vedrà mai la luce. Il soggetto non viene però completamente scartato e diventa il tema del sedicesimo ciclo di tavole domenicali della serie a fumetti delle Silly Symphony. Disegnato da Al Taliaferro e sceneggiato da Merril De Maris, Timid Elmer dura undici settimane, e riporta in scena il personaggio della saggia giraffa vista nel cortometraggio ma assente nella precedente avventura a fumetti.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Elmer Elephant
- Anno: 1936
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Wilfred Jackson
- Storia: Earl Hurd, Bianca Majolie, Ted Sears
- Cast: Alice Ardell
- Musica: Leigh Harline
- Animazione: Paul Hopkins, Hamilton Luske, Woolie Reitherman, Milt Shaffer, Eddie Strickland, Bob Wickersham
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Alice Ardell | Cast (Tillie Tiger) |
Walt Disney | Produttore |
Leigh Harline | Musica |
Paul Hopkins | Animazione |
Ferdinand Huzsti Horvath | Layout |
Earl Hurd | Storia |
Wilfred Jackson | Regista |
Hamilton Luske | Animazione |
Bianca Majolie | Storia |
Maurice Noble | Fondali |
Woolie Reitherman | Animazione |
Ted Sears | Storia |
Milt Shaffer | Animazione |
Eddie Strickland | Animazione |
Charlie Thorson | Progettazione Personaggi |
Bob Wickersham | Animazione |