Topolino e la Pensione di Clarabella
Matrimonio in Stand By
Una delle caratteristiche del formato striscia è la mancanza di un punto di cesura netto fra un arco narrativo e l’altro. Può succedere quindi che il confine tra l’inizio e la fine di due storie adiacenti risulti sfumato, assente o soggetto alle opinioni dei differenti curatori. Oppure che il materiale narrativo di una storia vada a rifluire nella successiva, in un continuo divenire. E’ il caso di Topolino e la Pensione di Clarabella, il breve blocco di strisce della durata di un mese che sviluppa ciò che era stato preparato nelle retrovie di Topolino Pompiere.
Sebbene l’incendio in casa di Clarabella sia stato sventato, la mucca intende aprire una pensione e per far questo si fidanza ufficialmente con Orazio, il quale dispone di sufficienti fondi per poterla aiutare. Questo veniva narrato alla fine del precedente blocco, lasciando il lettore con un certo profumo di matrimonio nell’aria. Matrimonio che però, in osservanza alle leggi dello status quo disneyano non vedremo mai avvenire. Gottfredson infatti vira totalmente sull’idea della pensione, poi dopo un annuncio ufficiale nella successiva Topolino e i Due Ladri, farà cadere tacitamente la cosa, lasciando la storia tra i due un semplice eterno fidanzamento.
Fat-Shaming
La vicenda è leggera e ricca di gag molto valide. Nella prima parte accompagniamo Topolino e soci nella loro ricerca dell’edificio giusto per dare inizio all’attività della loro amica. Nella seconda si susseguono invece diversi clienti: il primo ospite è un porcello obeso, il cui peso è un pericolo per la struttura della pensione. Tocca poi a un musicista molesto e infine una zitella avanti con gli anni, che teme di incontrare uomini sotto il letto che mettano a repentaglio la sua integrità.
Un tipo di umorismo un po’ stereotipato, che specialmente nel caso del grasso maiale stupisce per il suo essere così insistito, ma che riesce a dare buoni frutti, rimarcando il ruolo del fumetto Disney come di una costante e spietata rappresentazione di diverse tipologie umane. La conclusione poi è altrettanto cinica nel suo prendersi gioco dell’avventura amorosa narrata fin qui, con Orazio che vince alle carte l’anello da dare a Clarabella, sottraendolo proprio ai coniugi Porcelli.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.
Scheda tecnica
- Titolo originale: Mickey Mouse and Clarabelle's Boarding House
- Anno: 1931
- Durata:
- Storia: Floyd Gottfredson
Credits
Nome | Ruolo |
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Floyd Gottfredson | Disegni; Storia |