Topolino e Lea Leonessa Buffa
Una Ex di Pippo
Con Goofy and Agnes la striscia di Mickey Mouse torna a rifugiarsi nel collaudatissimo filone dei “pets”, storie popolate da animali fuori scala in grado di sconvolgere la tranquilla quotidianità topolinese. Dopo uno struzzo, un cavallo, un elefante e un canguro (quest’ultimo nelle tavole domenicali) lo schema era stato utilizzato un’ultima volta nel 1939, nella controversa storia del Selvaggio Giovedì, prima di esser messo da parte per alcuni anni. Ora Gottfredson, insieme a Merrill De Maris, lo riprende spostando però il focus sul personaggio di Pippo che si ritrova qui ad essere il fulcro della narrazione.
Sfruttare il punto di vista di Goofy si rivela una carta vincente, in grado di restituire freschezza a un filone un po’ stantio, dato che grazie alle sue particolari caratteristiche può reagire agli eventi in maniera imprevedibile. Il modo stesso in cui la leonessa Lea (Agnes) entra a far parte della vita di Pippo è straniante e allo stesso tempo geniale: malgrado il suo aspetto sia quello di un leone maschio, lo spilungone se ne appropria solo perché la sua criniera gli ricorda una sua vecchia fiamma, e decide di sobbarcarsi il suo mantenimento, del tutto infatuato dell’animale.
Squallidi Burocrati
Pur con un protagonista diverso, la dinamica resta quella ben conosciuta. Agnes spaventa il vicinato, fa svenire Clarabella, si rende protagonista di un gran numero di gag fisiche. Il personaggio è sicuramente riuscito: un possente e massiccio gattone, mite e cordiale, che si muove con una certa “furia calma” e fa ovviamente danni a tutto spiano. Le autorità come il sindaco o l’accalappiacani cercheranno in ogni modo di sbarazzarsi dell’animale, strappandolo alle cure di Pippo ma finiranno invischiati loro stessi nei meandri di quell’oscura macchina burocratica che era già stata così ben parodizzata anni prima in Topolino e la Lampada di Aladino.
Siamo ancora nella fase artistica di Gottfredson in cui il tratto è espressivo, ricco e tondeggiante, benché già nei mesi successivi prenderà piede quella sintesi che nel giro di pochi anni cambierà completamente il suo stile. Le pose e le espressioni di Topolino, Pippo e Agnes sono ancora una volta da manuale di animazione, dinamiche e ricche di appeal. Lo stesso Mickey mantiene quella caratterizzazione grafica sbarazzina e quell’atteggiamento spigliato che abbiamo avuto modo di apprezzare nelle storie precedenti, benché rimanga spettatore passivo della vicenda. Apprezzabile tuttavia che Gottfredson gli cucia addosso un ruolo da consigliere arguto ma discreto, spaventato dalle bizzarrie dell’animale ma pur sempre in grado di indurre l’amico Pippo a prendere le decisioni giuste per non farsi infinocchiare dalle autorità.
Fine di un’Epoca
Il finale, in cui vediamo Agnes rivelarsi per davvero la leonessa di cui Pippo delirava, è per certi versi un colpo di genio, un balsamo per il lettore che si riconcilia con il mondo, e che fa pensare a quanto possano essere sterili le discussioni sull’orientamento sessuale, in maniera straordinariamente attuale: l’amore è l’unica cosa che conti. Questo lieto fine segna però la conclusione di quell’approccio disimpegnato che aveva caratterizzato la striscia durante questa prima fase bellica. Se fino a questo momento ci si era tenuti lontani da quei temi, facendoli affiorare solo sullo sfondo, da qui in poi le cose cambieranno.
Con gli Stati Uniti attivamente impegnati nello scontro con l’Asse, in Europa e nel Pacifico, anche Topolino dovrà fare la sua parte, attivamente e senza più limitarsi ad allusioni. Vedremo già a partire dalla prossima storia come questo “arruolamento” avverrà, e come la situazione andrà a impattare sulla salute della striscia. Quanto al filone degli animali confusionari, verrà ripreso ancora in futuro, grazie all’apporto dello sceneggiatore Bill Walsh che ne reinterpreterà gli schemi narrativi mettendoli al servizio del bizzarro Eta Beta.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.
Scheda tecnica
- Titolo originale: Mickey Mouse, Goofy and Agnes
- Anno: 1942
- Durata:
- Storia: Merrill De Maris, Floyd Gottfredson
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Merrill De Maris | Storia |
Floyd Gottfredson | Disegni; Storia |