Topolino e le Disavventure di Pluto
Senza Parole
All’inizio del 1932 Gottfredson aveva messo un freno a quei brevissimi blocchi di strisce che facevano da cuscinetto tra una storia lunga e la successiva, preferendo dedicarsi alle grandi avventure senza soluzione di continuità. Questo modus operandi lo accompagnerà per diversi anni, eppure nel 1933 ecco una prima eccezione: tra la storia del Castello Incantato e quella di Topolino Aviatore si colloca una breve sequenza di tredici strisce con protagonista Pluto. Seppur di scarso respiro, la vicenda è memorabile per come viene rappresentato il profondo e realistico rapporto tra Topolino e il suo cane.
La gag in cui li vediamo dormire insieme rubandosi le coperte non è soltanto dolce, ma assolutamente rappresentativa e veritiera della relazione che si crea tra un essere umano e il proprio quadrupede. Quando poi Pluto si perde, Gottfredson gli dedica totalmente la striscia del 21 febbraio, in cui per la prima volta utilizza le didascalie per rappresentare il pensiero dell’animale. Notevole poi che nella striscia successiva la stessa scena venga mostrata dal punto di vista di Topolino, con una diversa inquadratura che fa luce sull’equivoco alla base del loro allontanamento. Un espediente che oggi diamo per scontato ma che per l’epoca era decisamente innovativo.
Dan l’Accalappiacani
Nella storiella si ritaglia un ruolo anche l’accalappiacani Dan, un duro dal cuore tenero, che ritroviamo anche in una breve sequenza all’interno delle coeve tavole domenicali. Fa ridere come questo gattone, le cui fattezze e la gamba di legno fanno pensare parecchio a Pete Leg Pete, si faccia intimorire dal piccolo Pluto, ammettendo di non essere tagliato per il suo lavoro, e che sarebbe meglio perseguire un’attività più rilassante come... rapinare banche.
Dan rappresenta un’anomalia: fondamentalmente un buono, non è esattamente uno dei soliti cloni di Gambadilegno che verranno riproposti negli anni tra carta e celluloide. Il suo design è tuttavia identico a quello che ben presto verrà attribuito a Pietro, che però nel frattempo viene ancora rappresentato nella sua versione “in forma”, robusto e con le spalle larghe. C’è probabilmente ancora un po’ di confusione nei vari reparti su come gestire l’antagonista per eccellenza. Pluto tornerà ancora in futuro a far capolino in qualche breve sequenza cuscinetto come questa, benché per il momento il quadrupede sia ben impiegato sul grande schermo in corti come Mickey’s Pal Pluto, primo cortometraggio a includere nel titolo il suo nome.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.
Scheda tecnica
- Titolo originale: Mickey Mouse, Pluto and Dan the Dogcatcher
- Anno: 1933
- Durata:
- Storia: Floyd Gottfredson, Ted Osborne
Credits
Nome | Ruolo |
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Floyd Gottfredson | Disegni; Storia |
Ted Osborne | Storia |