Autoconclusive e Storie Brevi: Gli Albori
Cuscinetti Anticlimax
Storicamente, o quantomeno nei suoi anni ruggenti, la daily strip dedicata a Mickey Mouse è sempre stata composta da grandi archi narrativi. Queste lunghe run o continuity vanno a formare il corpus principale della produzione gottfredsoniana a cui spesso guardiamo quando vogliamo rievocare l'epoca d'oro del topo disneyano. Non bisogna dimenticare però che queste grandi storie erano composte da puntatine di poche vignette e che queste puntatine erano intese come un flusso unico e continuo, senza una reale soluzione di continuità tra una storia e l'altra.
Poteva quindi capitare che al termine di una vicenda di ampio respiro venissero realizzate delle strisce di decompressione che aiutassero a ristabilire lo status quo, mostrando i personaggi tornare alla loro semplice quotidianità. Questo spiega come mai nel corso degli anni le raccolte disneyane abbiano dato spesso versioni difformi delle grandi storie di Gottfredson, decidendo arbitrariamente di concludere la vicenda in punti differenti, a seconda della sensibilità del curatore. In The Disney Compendium si è scelto, nella maggior parte dei casi, di ritenere questi interludi parte del racconto principale, ma solo nel caso in cui ci fossero espliciti riferimenti all'avventura trascorsa.
Blocchi Anomali
In alcuni rari casi, tuttavia, gli intervalli tra le storie più lunghe sono stati occupati da brevissimi cicli di strisce puramente autoconclusive o da scarne storielle che nulla hanno a che vedere con la continuity generale. Si tratta di casi molto isolati, blocchi di strisce che contano meno di una decina di elementi e che per questo motivo hanno avuto un travagliato destino editoriale. A volte queste strisce sono state semplicemente escluse dalle raccolte, altre volte sono state aggregate al racconto che precedono/seguono creando perplessità nel lettore. Abbiamo scelto di trattare in questa sede tali materiali, fornendo un elenco separato che dia conto di tutti i "blocchi cuscinetto" realizzati durante questa primissima fase della striscia di Topolino:
Autoconclusive (28/03/1930 - 31/03/1930). Questo primo blocco di tre strisce autoconclusive si colloca in coda alla prima run, quella ambientata nell'isola misteriosa. Topolino cerca di baciare Minni, lancia un ferro di cavallo e soffia dentro un altoparlante. Gag semplici e minimaliste, le ultime prima che la striscia prenda definitivamente la sua direzione avventurosa. Nell'integrale di Gottfredson edita da Fantagraphics il materiale viene semplicemente accorpato a quello della prima storia, pur non avendo alcun legame con essa.
Autoconclusive (27/12/1930 - 29/12/1930). Questo dittico di strisce segue l'avventura del Bel Gagà e in entrambe vediamo Topolino farsi bello per incontrare Minni. Si tratta di un blocco brevissimo, che da il là a un terzetto di brevi avventure lunghe una settimana ciascuna.
Topolino e la Musica (30/12/1930 - 03/01/1931). Cinque strisce in cui vediamo Topolino comprarsi un ottavino, tenendolo nella custodia di un violoncello. Tra le varie gag, è degna di nota l'apparizione dello scozzese McGoogan, un cagnolino parlante e vestito di tutto punto, che però si muove su quattro zampe. Siamo agli albori dell'universo disneyano e non è ancora stato ben definito il concetto di animale antropomorfo.
Una Merenda Malriuscita (05/01/1931 - 10/01/1931). Un blocco di sei strisce che costituisce un adattamento quasi diretto dal corto The Picnic uscito l'anno precedente, con tanto di gag finale ripresa pari pari. Il corto è importante perché Rover, il cane che accompagna Topolino e Minni, costituisce una sorta di prova generale per il personaggio di Pluto. Su schermo il suo look è già definitivo, mentre su carta Gottfredson decide di differenziarlo, probabilmente per non far confusione con il "vero" Pluto che sarà ufficialmente introdotto qualche mese dopo.
Topolino Autista (12/01/1930 - 17/01/1931). Altre sei strisce compongono questa ultima settimana cuscinetto, prima di introdurre l'arco narrativo del Gatto Nipp. Topolino si improvvisa tassista e in una manciata di gag si ritrova a scarrozzare grassi personaggi, fra i quali spicca Patrizia Pig da poco introdotta su carta e destinata anche in futuro a piccoli ruoli. Anche qui si attinge a piene mani alla carriera cinematografica del Topo, il quale in quello stesso anno porta su schermo un corto a tema, Traffic Troubles.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.
Scheda tecnica
- Titolo originale:
- Anno: 1930
- Durata:
- Storia: Walt Disney, Floyd Gottfredson
Credits
Nome | Ruolo |
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Walt Disney | Storia |
Earl Duvall | Disegni |
Floyd Gottfredson | Disegni; Storia |