High Up

Dopo Disney

High Up è stato ritrovato soltanto nel 2017 dopo che per decenni era stato creduto perduto. Si tratta del ventisettesimo cortometraggio di Oswald, ed è quindi il primo ad esser stato realizzato dopo la scadenza del contratto che Walt Disney aveva stipulato con Charles Mintz. A rigor di logica, non rientrando nella serie dei ventisei corti canonici, terminata con il perduto Hot Dog, non dovrebbe avere alcuna relazione con Walt Disney e il suo studio. Stranamente però la title card fa il suo nome ancora una volta, spingendo gli storici a fare diverse ipotesi. Potrebbe trattarsi di un errore, o molto più probabilmente di un corto iniziato allo studio Disney e terminato allo studio Winkler dagli ex collaboratori di Walt. È possibile che High Up sia stato messo in lavorazione anticipatamente in attesa di un rinnovo del contratto, o che – data l’ambientazione circense, analoga a Hot Dog – fosse nato come una sorta di contenitore di riserva per gag a tema.

Dal momento che la forza lavoro è quasi la stessa dello studio Disney (Harman, Ising, Hamilton) è ben difficile determinare il grado di purezza o di apocrifìa del cortometraggio, che potrebbe quindi davvero essere figlio di entrambi quegli scenari produttivi. Quel che è certo, è che lo short ne risente. Più lungo della media, oltre otto minuti, per due terzi è ambientato in un circo, dove sfilano in passerella artisti e animali antropomorfi, tutti protagonisti di ottime gag. Poi ci si concentra su Oswald, Ortensia e Pietro, qui nell’insolito ruolo di impresario dall’atteggiamento indisponente. La parte finale sembra quasi non aver relazione col resto, dal momento che di colpo vede Pietro trasformarsi in un criminale comune e rapire la gattina, che sarà salvata solo dopo una lunga scazzottata dal sapore western. Un corto confusionario, quindi, figlio del difficile momento che il personaggio stava vivendo e della separazione forzata da Walt.

Tradimento e Riscatto

Il motivo per cui Walt perse il suo personaggio è che non riuscì a mettersi d'accordo con il suo distributore Charles Mintz sul budget da destinare ai futuri corti. Mintz era da tempo diventato l’interlocutore principale di Walt, specie da quando aveva preso in mano interamente gli affari della moglie Margaret Winkler. Disney e Mintz non si piacevano, e la frizione tra i due era sempre molto alta, e così già da qualche tempo il distributore aveva inviato allo studio suo cognato George Winkler, a sondare il terreno per ingaggiare in gran segreto gli animatori più bravi e ambiziosi. Sospettando che qualcosa non andasse, Walt lasciò Hollywood e si recò a New York per negoziare il rinnovo del contratto, e ottenere il tanto sperato aumento. Mintz non solo non lo concesse, ma decise di ridurre ulteriormente il budget. Al rifiuto di Walt, Mintz gli rivelò di aver stretto accordi in gran segreto con buona parte del suo staff, e che avrebbero proceduto comodamente senza di lui, dato che i diritti del personaggio non erano mai stati in mano a Disney.

Sentendosi tradito e derubato, a Walt non rimase che tornare in treno a Los Angeles, e leggenda vuole che proprio durante quel viaggio in compagnia della moglie sia nato Topolino. La perdita di Oswald fu quindi per Walt la fine e l'inizio di qualcosa di nuovo. Ma il dispiacere per quell'episodio lo accompagnò per molti anni ancora, sebbene il rancore verso Charles Mintz fosse destinato a scemare in breve tempo. Anzi, quando la Universal decise di giocare a Mintz lo stesso tiro che lui aveva giocato a Walt, mettendo il personaggio nelle mani di Walter Lantz, i fratelli Disney provarono quasi simpatia per l’antico avversario. Oggi Oswald è tornato nelle mani della Walt Disney Company, dopo esser stato barattato da Bob Iger nel 2006 con il cronista sportivo Al Michaels. Da allora i corti di Oswald rimasti hanno visto la luce nella serie dei Disney Treasures, il coniglio è stato addirittura protagonista della serie di videogiochi Epic Mickey (2010) e persino di un corto celebrativo realizzato dai WDAS per il loro centenario.

Revisione del 29 Marzo 2024.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: High Up
  • Anno: 1928
  • Durata:
  • Regia: Walt Disney
Nome Ruolo
Walt Disney Regista (incerto)

Bibliografia

Sul film:

  • Merritt, Russell; Kaufman, J. B., Walt in Wonderland: The Silent Films of Walt Disney/Nel Paese delle Meraviglie: I Cartoni Animati Muti di Walt Disney, Gemona, UD: Edizioni Biblioteca dell'Immagine (1992), Hardcover, Dust Jacket, pp. 240. Updated Edition: Walt in Wonderland: The Silent Films of Walt Disney, Baltimore, Maryland: The John Hopkins University Press (2000), Paperback, pp. 168.
  • Susanin, Timothy S., Walt Before Mickey - Disney's Early Years, 1919-1928, Jackson, Mississippi: University Press of Mississippi, (2011) Hardcover; Dust Jacket, pp. 340.
  • Bossert, David A.; Gerstein, David (ed.), Oswald the Lucky Rabbit: The Search for the Lost Disney Cartoons, Los Angeles/New York: Disney Editions, (2017) Hardcover, pp. 176. Updated Edition: Oswald the Lucky Rabbit: The Search for the Lost Disney Cartoons (REVISED SPECIAL EDITION), Los Angeles/New York: Disney Editions, (2019) Hardcover, pp. 176, including Litographs.