Jack and Old Mac
This is the House That Jack Built
Jack and Old Mac è uno degli short più bizzarri mai prodotti dallo studio. In quegli anni, per far fronte al declino del formato, accadeva spesso che venissero mandati nelle sale alcuni cortometraggi artificiali, ottenuti estrapolando segmenti musicali dai package film del decennio precedente e abbinandoli a coppie. Jack and Old Mac è un corto nuovo di zecca e dunque non rientra in questa categoria, tuttavia la sua struttura ricorda moltissimo quelle piccole compilation: nasce infatti dall'unione di due sequenze distinte, messe in musica da George Bruns e collegate insieme utilizzando come filo conduttore uno stilizzatissimo giradischi. Da notare che, pur avendo avuto un gran successo negli anni precedenti, il Cinemascope viene qui messo da parte, e si torna al 4:3. Il primo segmento è brevissimo: dura solo due minuti ed è tratto dall'antica filastrocca infantile This is the House That Jack Built, raccolta in svariate antologie, comprese le rimette di Mamma Oca. Il componimento ci narra di una catena di eventi in cui le strofe si ripetono a rotazione, un po' come nella canzone italiana Alla Fiera dell'Est di Angelo Branduardi. A rendere interessante la sequenza è la trovata di rappresentare i personaggi trasfigurando le lettere che compongono i loro nomi, una scelta particolarmente ispirata che regala al segmento alcuni felicissimi guizzi.
Old Mac Donald Had a Band
La stessa cosa non si può dire purtroppo della seconda parte, molto più lunga. Questa volta la tradizionale Old Mac Donald Had a Farm viene rielaborata da Bruns per diventare Old Mac Donald Had a Band, una sequenza jazz in cui vediamo un gruppo di animali e contadini cantare e ballare. Si tratta probabilmente di una delle sequenze peggiori mai prodotte dallo studio, a causa di un pessimo uso della stilizzazione e dell'animazione ridotta. Quelle stesse tecniche che in altre occasioni avevano dato una marcia in più ai corti disneyani, si rivelano qui una pericolosa arma a doppio taglio: i personaggi sono disegnati in maniera elementare e poco ispirata, i loro movimenti sono minimi e le stesse immagini si ripetono continuamente in modo ossessivo e poco divertente. Qua e là si possono individuare elementi più gradevoli, ma a ben vedere si tratta di animazioni riciclate da Musica, Maestro! (1946). La regia di entrambe le sequenze è di Bill Justice, mentre ad occuparsi del colore degli sfondi è Eyvind Earle che opta per dare agli scenari l'aspetto di semplicissimi cartoncini ruvidi, lavorando come sempre sulla tinta data alle superfici. Il corto rimane quindi un esperimento, riuscito solo in minima parte. Di certo, il successivo special cartoon musicale, A Cowboy Needs a Horse, avrebbe dato risultati nettamente migliori.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Jack and Old Mac
- Anno: 1956
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Bill Justice
- Storia: Dick Kinney, Roy Williams
- Musica: George Bruns
- Animazione: Bob Carlson, Al Coe, Jack Parr
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Xavier Atencio | Layout |
George Bruns | Musica |
Bob Carlson | Animazione |
Al Coe | Animazione |
Walt Disney | Produttore |
Eyvind Earle | Layout |
Bill Justice | Regista |
Dick Kinney | Storia |
Jack Parr | Animazione |
Roy Williams | Storia |