Lightning in a Bottle

Con gli Occhi di un Bimbo

Il sesto cortometraggio della collezione Short Circuit è diretto da Virgilio John Aquino, il quale ha voluto creare una breve storia dal sapore spielberghiano. Rifacendosi a quel filone di film anni 80 in cui i ragazzi si ritrovavano spesso alle prese con il fantastico, Lighting in a Bottle cerca di riprodurne il sense of wonder raccontando la storia dal punto di vista di un bambino. Per partecipare alla fiera della scienza della sua scuola elementare, il piccolo protagonista riesce nottetempo a catturare un fulmine. Una volta imprigionata nella bottiglia, la scarica elettrica si rivelerà essere una creatura senziente, così al bimbo non rimarrà che liberarla e permetterle di raggiungere i suoi simili.

Modelli Collaudati

Molti di questi corti utilizzano con intelligenza i credits finali per raccontare con immagini statiche l’epilogo della vicenda. In questo caso più che mai l’epilogo è parte integrante della narrazione, dal momento che ci mostra lo svolgimento della fiera scientifica rassicurandoci sul fatto che il piccolo non si presenterà a mani vuote. Lighting in a Bottle è un corto simpatico, anche se è sicuramente uno dei più convenzionali del ciclo. Lo è sotto il profilo narrativo, ma lo è anche di più su quello visivo: la tecnica utilizzata è una normale CGI e il modello del protagonista, un po’ gommoso, sembra costituire un netto passo indietro rispetto alle meraviglie di Puddles o Just a Though. Rimangono tuttavia molto interessanti gli effetti e chiaramente l’uso del colore: la scena in cui il fulmine riesce a fermare il tempo ci mostra un mondo in stasi e dall’atmosfera satura e surreale.