Tall Timber

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L'ultima fase della carriera di Oswald è quella in cui, stilisticamente parlando, il comparto grafico mostra per davvero i suoi muscoli. Siamo agli albori di quella forma d’arte che verrà chiamata personality animation, e guardando questo personaggio si nota infatti tutta la sua incontenibile verve. Oswald ha appeal, risulta carino e ha un design che corto dopo corto si fa sempre più compatto e gradevole alla vista. È un personaggio versatile: allo stesso tempo può fare il discolo o l’eroe, a seconda della situazione. È espressivo, e può lasciarsi andare a scatti d’ira, attraversare momenti di frustrazione e ammiccare al pubblico con le sue smorfie furbette. Perdere questo piccolo tesoro rappresentò per Walt un bel calcio sui denti, ma ne mostrò anche la tempra.

Purtroppo al momento dell’uscita del Disney Treasures dedicato al coniglio fortunato, Tall Timber era, cronologicamente parlando, l’ultimo corto della filmografia di Oswald a risultare reperibile. Anzi, il suo rinvenimento avvenne proprio durante la fase di realizzazione del DVD, grazie agli sforzi congiunti del professor Gunnar Strom, dello studioso David Gerstein e dell’archivista Kjell Billing che riuscirono a reperirne una copia in Norvegia, dopo un duro lavoro di ricerca. Tall Timber chiude quindi l'edizione “integrale” degli Oswald curata da Leonard Maltin, presentandosi al pubblico con il tradizionale accompagnamento musicale di Robert Israel, che mette per l’ultima volta mano alla filmografia del coniglio, componendo una partitura per organo dal sapore vintage e dalle sonorità soffuse.

Oswald nella Natura

Ad occuparsi dell’animazione di Tall Timber, anziché Ub Iwerks, troviamo ancora una volta Hugh Harman e Rollin Hamilton, nei loro ultimi giorni allo studio Disney, prima di portare Oswald lontano dagli occhi di Walt e mettersi al servizio esclusivo di Charles Mintz e della famiglia Winkler. Sebbene abbia atmosfera, non si può dire che Tall Timber sia il più brillante della serie, anzi qua e là risulta leggermente dispersivo. La trama è pressoché assente e si basa tutta sulle disavventure vissute da Oswald durante un'escursione in canoa sul fiume, nell’America settentrionale. Ci sono ottime trovate, ma anche qualche leggero calo di ritmo.

Il coniglio finisce tra le rapide, fugge dai macigni che lo vogliono schiacciare e dagli animali feroci desiderosi di divorarlo, superando ogni difficoltà con l'atteggiamento birichino che quei bravissimi animatori hanno saputo cucirgli addosso. Si tratta anche del cortometraggio visivamente più ricco della serie, visto che fa uso di sfondi naturalistici piuttosto complessi e colorati con deliziosi toni di grigio. E pur non potendo avvalersi del lavoro di Ub Iwerks, che in questo momento si sta occupando del nascente Topolino, mantiene intatto il suo stile specialmente nel design degli orsi con i quali il coniglio si trova ad avere a che fare. Simpaticissima anche la chiosa, che vede Oswald riemergere da una zuffa contro mamma orsa con tanto di pelliccia, cilindro e sigaro in bocca.

Revisione del 29 Marzo 2024.