Paperino a Caccia di Autografi

Un'Ultima Volta ad Hollywood

Gli anni 30 sono certamente stati il decennio che ha visto crescere l'animazione disneyana fino a raggiungere lo stato dell'arte, trasformando Walt in una vera e propria stella del cinema. Non è quindi un caso che svariati cortometraggi prodotti in quegli anni siano testimoni di questo dialogo tra Disney e Hollywood, facendo un massiccio uso di caricature delle più importanti personalità del momento. A dare inizio a tutto era stato Joe Grant, che nel 1933 aveva realizzato una speciale animazione per la notte degli Oscar in cui si vedevano sfilare numerosi attori che avevano ricevuto quell'anno la candidatura. Il suo stile era stato la base per Mickey's Gala Premier (1933) e Mickey's Polo Team (1936) che avevano consacrato Topolino, mostrandolo mentre interagiva da pari a pari con personalità del calibro di Charlie Chaplin e Greta Garbo. La moda hollywoodiana aveva contagiato anche le Silly Symphony in occasione di Broken Toys (1935) e soprattutto di Mother Goose Goes Hollywood (1938), in cui gli attori più famosi smettevano di essere guest star e assurgevano al ruolo di protagonisti. A chiudere questa rassegna è The Autograph Hound, che al termine del decennio segna una volta di più il passaggio di testimone tra Mickey Mouse e Donald Duck.

Paperino l'Intruso

A differenza dei corti precedenti in cui l'ammiccante presenza delle caricature di Hollywood costituiva il piatto forte del menu, The Autograph Hound appare più naturale e resiste alla prova del tempo, mantenendo il focus su Paperino, che qui si improvvisa cacciatore di autografi. Appollaiato clandestinamente sull'auto di Greta Garbo, Donald si intrufola all'interno dei generici “Hollywood Studios”, cercando di seminare un poliziotto dal marcato accento irlandese. Il cortometraggio è strutturato attraverso una serie di sketch in cui Paperino incontra di volta in volta diversi attori famosi, entrando in alcuni casi in conflitto con loro e continuando a sfuggire alla guardia, che lo insegue da un set all'altro. Fra i siparietti più divertenti si ricorda quello con un giovanissimo e dispettoso Mickey Rooney, che si prende gioco della tipica “posa da sfuriate” del papero, la scena con l'italoamericano Henry Armetta e quella con i Fratelli Ritz, famosi trasformisti dell'epoca. È presente anche la pattinatrice Sonja Heine, che Paperino aveva già parodizzato pochi mesi prima in The Hockey Champ. La chiave di volta dello short è però l'incontro con l'attrice bambina Shirley Temple, che riconoscerà Paperino come una vera e propria star e lo difenderà prontamente dal suo inseguitore, facendo risuonare il nome di Donald Duck per tutti gli studios.

Cambio di Prospettiva

Nel rapido montaggio che chiude lo short vediamo un gran numero di stelle del cinema rendersi conto della cosa e chiedere a Paperino un autografo, ribaltando nettamente la situazione a suo vantaggio. Fra le tantissime celebrità ritratte è possibile individuare Groucho Marx, Clark Gable, le Andrews Sisters, Katharine Hepburn e persino The Lone Ranger e il pupazzo Charlie McCarthy. Il fatto che tanti anni prima avessimo visto una scena simile con Topolino (sebbene si trattasse solo di un sogno) e che adesso nello stesso ruolo ci sia Paperino rende ben chiaro l'avvicendamento avvenuto tra i due mattatori. The Autograph Hound rientra sicuramente tra i cortometraggi migliori del filone hollywoodiano, capace di reggersi sulle sue gambe senza che i numerosi riferimenti all'epoca in cui è stato prodotto ne minino la validità. Merito anche dell'ottima recitazione di Paperino, che a partire da qui indosserà il suo famoso cappello blu, in precedenza bianco. Da questo momento in poi gli artisti Disney cesseranno di cavalcare l'onda degli ammiccamenti ad Hollywood, lasciando questo tipo di umorismo all'animazione della concorrenza. Gli eventi di questo cortometraggio verranno tuttavia citati nella storia a fumetti celebrativa Paperino Oscar del Centenario (1995), scritta da Vincenzo Mollica e disegnata dal grande Giorgio Cavazzano.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: The Autograph Hound
  • Anno: 1939
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
Nome Ruolo
Walt Disney Produttore