Zio Paperone - L'attacco delle Orribili Creature Spaziali

Sci-fi anni 50

Una delle poche storie di Don Rosa a non essere granché collegata ai fatti barksiani, L’Attacco delle Orribili Creature Spaziali, si distingue per l’argomento fantascientifico, solitamente poco sfruttato dall’autore. Rosa è da sempre alla ricerca di realismo, e come già visto in Paperino e il Sogno Spaziale non ama l’idea che lo spazio possa essere per i paperi una meta facilmente raggiungibile. Nel realizzare una storia a tema crea dunque un bizzarro pretesto di partenza: i paperi all’inseguimento del Deposito, proiettato verso i confini della galassia a causa di un marchingegno alieno.

La storia altro non è che un divertito omaggio all’immaginario fantascientifico anni 50, sviluppatosi nel dopoguerra e rimasto scolpito nelle memorie collettive dei ragazzi dell’epoca. Avido consumatore di film e fumetti a tema, Don Rosa dimostra di poterne padroneggiare gli stilemi, sovvertendoli all’occorrenza. I paperi si imbattono infatti in una famigliola di alieni visivamente orrendi ma decisamente affini a loro nel carattere, caratterizzati da una buffa parlata slang uguale a quella degli hillbilly del Kentucky. Rosa affronta il tema della relatività dei nostri canoni estetici, sottolineando con forza i punti di contatto fra le due famiglie protagoniste. Un messaggio di fratellanza molto attuale, che l’autore lancia in scioltezza e senza didascaliche ridondanze, tra una gag e l’altra.

Rimpianti Galattici

Pur non trattandosi di una delle trame più intricate del corpus donrosiano, la storia risulta brillante e piena di spunti. L'inizio, con il frenetico inseguimento del Deposito che incredibilmente prende il volo, conferma la bravura di Rosa nel rendere concreto il pericolo: il viaggio sulla 313 con l’immane cubo in cemento che si allontana sempre di più dimostra come la tensione possa essere ancora raccontata nel fumetto disneyano.

Infine, nel suo gioco di parallelismi con la famigliola di alieni, Don inserisce un vecchio cercatore di minerali ormai in pensione, nostalgico dei tempi passati. Scatta quindi in Paperone il ricordo del Klondike e il desiderio di esplorare nuovi orizzonti, spingendosi oltre i confini dell'universo. Ad un certo punto il vecchio papero è tentato di restare lì ed abbandonare tutti, e toccherà ai nipoti farlo rinsavire. Don Rosa propone il tema collaudato della nostalgia e del rimpianto, riferendosi in modo abbastanza esplicito ancora una volta a Doretta Doremì. Per l’autore del Kentucky la rinuncia all’amore rappresenta un punto di svolta per la psicologia di Paperone e così il ricordo della Stella del Polo continuerà a tormentare Paperone anche nelle storie successive, non lesinando citazioni, riferimenti e allusioni.