Zio Paperone e il Tesoro dei Dieci Avatar

Finalmente Libero

All’interno del corpus donrosiano, Zio Paperone e il Tesoro dei Dieci Avatar è senza dubbio la storia più autonoma, sciolta da qualsiasi intento citazionistico, libera da legami con il passato o da esigenze di continuity. Don infatti ha sempre utilizzato il materiale barksiano come base di partenza per le sue storie, sia nel caso di sequel inventivi come Ritorno a Xanadu sia per semplici more of the same come l'Avaro Miniaturizzato. Questa volta troviamo invece un Don Rosa “puro”, memore della lezione barksiana, ma proteso soprattutto in avanti. Il risultato è eccellente: una storia impeccabilmente spontanea, ricca di umorismo e avventura.

Si tratta di una classicissima caccia al tesoro ambientata nella giungla indiana, caratterizzata da un ritmo narrativo incredibilmente frenetico e sincopato. Il progredire dell’azione viene raccontato attraverso un’intelligente struttura a livelli, che rappresenta un omaggio alla religione induista. Proprio le innumerevoli divinità indù sono infatti l'elemento cardine della storia, nonostante il rapporto con l'eterno sia da sempre tabù nelle storie Disney.

Elefanti e Maharaja

L’ambientazione indiana e l’utilizzo di Alessandro Magno rappresentano per Don Rosa spunti relativamente inediti per costruire la vicenda. Viene inoltre dato ampio spazio allo slapstick come dimostra il gran numero di gag fisiche affidate al buffo elefante Citrullone. Sebbene non facciano certo parte del background a cui Don si ispira, è impossibile non ritornare con la mente alle dinamiche slapstick di molti cortometraggi animati disneyani, che spesso vedevano Paperino nel ruolo di vittima del regno animale. E in quest’ottica, Citrullone si dimostra un degno erede dell’elefantessa Dolores.

Molto interessante anche il villain, un maharaja che cerca di salvaguardare la povertà del suo popolo, allo scopo di tenere per sé i ricchi aiuti internazionali: una denuncia piuttosto interessante dell'uso non sempre efficace dei fondi non governativi. Il comparto grafico della storia è impeccabile: Don Rosa realizza scorci visivi di grande respiro, sia naturalistici che architettonici, e condisce tutto con un umorismo decisamente “cinetico”. Paperone, infine, mostra tutta quella genuina sete di avventura che rende tanto amabile il personaggio, mentre il suo accostamento all’elefantiaco dio indiano Ganesha appare felicemente azzeccato, segno di come anche la religione possa fornire ottimi spunti narrativi se affidata alle mani di un narratore capace.

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Uncle Scrooge - The Treasure Of The Ten Avatars
  • Anno: 1996
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Don Rosa Disegni; Storia