Caffè nel Bosco
Un Affresco Culturale
Nel 1937 il numero di Silly Symphony prodotte è insolitamente basso. Ne escono solo tre, questo perché gli sforzi degli artisti Disney vengono incanalati nella realizzazione di Biancaneve e i Sette Nani, che quest'anno fa il suo ingresso trionfale nella storia dell'animazione. Ben presto la realizzazione di lungometraggi assorbirà completamente il ramo produttivo più artistico e sperimentale dello studio, portando la gloriosa serie delle Silly Symphony alla sua naturale estinzione. C'è tempo però per un colpo di coda: negli ultimi anni di produzione la serie offre gioielli incredibili, uno dei quali è proprio Woodland Café, uno dei cortometraggi più culturalmente rilevanti mai prodotti dallo staff di Disney. In questa stupenda Silly Symphony gli artisti tornano a immergere lo spettatore in uno dei loro “sottomondi”, come avveniva in pezzi da novanta quali The Cookie Carnival e Music Land (1935). Benché il microcosmo degli insetti fosse già stato esplorato anni prima in The Spider and the Fly (1931) e Bugs in Love (1932), qui il meccanismo umoristico viene ulteriormente evoluto, e la società in miniatura viene usata come tramite per dipingere un coloratissimo e affettuoso affresco dell'epoca. Woodland Café ci mostra quello che furono gli anni 30, coi loro night, la musica jazz, i musicisti neri che suonavano ad Harlem in locali quali il Cotton Club e l'alta borghesia che li frequentava.
Umorismo e Metafore
Il cortometraggio è idealmente suddiviso in tre sezioni. Nella prima vediamo la società degli insetti recarsi al locale e i musicisti prepararsi per l'esibizione. Si sprecano ovviamente le gag che vedono gli insetti riprodurre a modo loro elementi del nostro mondo: le lucciole si occupano chiaramente di illuminare le insegne, i millepiedi lavorano come camerieri, mentre sul palcoscenico una cavalletta, caricatura di Cab Calloway, dirige un'orchestra di musicisti neri. Tra gli avventori del café si distingue un anziano e facoltoso calabrone, che si fa accompagnare con fare arcigno da una giovanissima insettina, velato riferimento ai costumi non proprio limpidi di parte della clientela. Nella parte centrale inizia lo spettacolo, una sorta di “cortometraggio nel cortometraggio”, nel quale troviamo un ragno e una mosca danzare sulle note di L'Amour D'Apache, tratta dal balletto Le Papillon di Offenbach. La contrapposizione tra preda e predatore è chiaramente una metafora: lo sketch è invece un'intrigante quanto ironica rappresentazione del rapporto uomo-donna. Il ragno, coi suoi modi da tipaccio, insidierà l'apparentemente indifesa fanciulla, salvo poi rimanere avvinto dalla sua stessa ragnatela, mentre lei prenderà con disinvoltura il posto che era stato di lui, accendendosi una sigaretta sotto la luce di un lampione.
Sulle Note del Capolavoro
Conclusa la parte centrale, esplodono le danze, e il cortometraggio svela totalmente le sue carte, mostrando l'intera società degli insetti accorrere sulla pista da ballo. Gli animatori si sbizzarriscono a mettere in scena bruchi, ragni, lumache e lombrichi, giocando sulle caratteristiche di ognuno di loro, mentre la cavalletta Cab Calloway si esibisce sulle note di Everybody's Truckin', autentico successo dell'epoca. Musicalmente siamo a livelli davvero eccelsi: il lavoro fatto dagli artisti per produrre una convincente fusione tra musica e immagine è ammirevole, e precorre molte delle meraviglie che vedremo negli anni a seguire in capolavori incentrati sulla musica come Fantasia (1940). L'animazione è infatti a dir poco scatenata, le cavallette nere hanno delle movenze dinamiche, al limite del “gommoso” e il montaggio finale in cui percussioni e ottoni si alternano a ritmo sincopato mentre una rapida carrellata punta verso l'ultimo colpo di piatti, rimane ad oggi una delle chicche registiche più ammirevoli dell'intera filmografia disneyana. La straordinaria raffinatezza e modernità di Woodland Café ne fa un capolavoro tra le Silly Symphony, i cui riferimenti al periodo della sua realizzazione non solo non lo rendono affatto datato, ma ne fanno il perfetto testimone di un'immortale epoca d'oro cui guardare con nostalgia.
Nota: Il mondo degli insetti sarà il tema di un'altra Silly Symphony prodotta l'anno successivo, Moth and the Flame, mentre nel 1998 ispirerà un intero lungometraggio animato a tema: A Bug's Life - Megaminimondo, seconda produzione degli studi Pixar.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Woodland Cafè
- Anno: 1937
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Wilfred Jackson
- Storia: Bianca Majolie
- Musica: Leigh Harline
- Animazione: Paul Allen, Charles Byrne, Johnny Cannon, Jack Hannah, Ward Kimball, Izzy Klein, Dick Lundy, Bob Stokes, Cy Young
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Paul Allen | Animazione |
Charles Byrne | Animazione |
Johnny Cannon | Animazione |
Walt Disney | Produttore |
Jack Hannah | Animazione |
Leigh Harline | Musica |
Wilfred Jackson | Regista |
Ward Kimball | Animazione |
Izzy Klein | Animazione |
Dick Lundy | Animazione |
Bianca Majolie | Storia |
Terrell Stapp | Layout |
Bob Stokes | Animazione |
John Walbridge | Layout |
Cy Young | Animazione |