Fantasia
Il Rilancio di Topolino
È molto difficile stabilire quale sia stato l'apice artistico del percorso di Walt Disney. C'è chi lo individua in Mary Poppins (1964), chi nell'apertura di Disneyland (1955), e chi non ha mai dimenticato Biancaneve e i Sette Nani (1937), l'inizio di una nuova era per il cinema animato. Fra tutte le espressioni del suo genio, un posto speciale lo merita il progetto Fantasia, col quale Walt sognava di riconfigurare completamente il medium animazione, e il cinema in generale. Fu il suo tentativo più ambizioso di spostare l'asticella, avventurandosi in un territorio complesso e inevitabilmente insidioso. Non ne uscì illeso, ma riuscì senza dubbio a ridisegnare i confini della sua arte, portandola a un livello superiore. Un livello per cui il mondo non era ancora pronto. Il punto di partenza di questa sua avventura artistica, neanche a farlo apposta, fu proprio Topolino. Nella seconda metà degli anni 30, Mickey non se la passava molto bene: l'arrivo del colore aveva valorizzato inevitabilmente i suoi short, ma nel frattempo i suoi stessi comprimari gli stavano rubando la scena. C'era bisogno di escogitare per lui un rilancio.
Fu allora che iniziarono i lavori su L'Apprendista Stregone, che nelle intenzioni doveva essere uno speciale cortometraggio, un po' più lungo del normale. Per l'occasione, Topolino venne sottoposto a un restyling grafico a opera di Fred Moore, che gli regalò un nuovo taglio degli occhi. La colonna sonora sarebbe stata l'omonima composizione di Paul Dukas, a sua volta basata sulla relativa ballata di Goethe. Nell'ottica di aumentare il prestigio del progetto, si pensò bene di coinvolgere il direttore dell'Orchestra di Filadelfia Leopold Stokowski. Fu durante una cena al ristorante che Disney e Stokowski parlarono insieme della cosa, e il direttore si rivelò a dir poco entusiasta dell'idea, tanto da chiedere di poterlo fare gratis. I costi di produzione a ogni modo furono alti, così alti che in breve tempo fu chiaro che L'Apprendista Stregone non avrebbe mai generato un profitto. Walt non si fece scoraggiare dalla cosa e vide questo problema come un’opportunità: anziché sobbarcarsi una tale spesa per un solo short, si poteva paradossalmente risparmiare realizzando un intero lungometraggio a tema.
Il Film Concerto
Il nome provvisorio del progetto divenne quindi Concert Feature, e venne messo in piedi un team che potesse selezionare i brani di musica classica più interessanti. Walt non ne fece parte, visto che lui stesso non si considerava abbastanza competente in materia, ma coinvolse invece, oltre a Stokowski, i suoi storymen di fiducia Joe Grant e Dick Huemer. Al gruppo si aggiunse inoltre Deems Taylor, critico e compositore, che avrebbe svolto il ruolo di presentatore dei vari segmenti. In breve tempo furono scelti i diversi brani che andarono a comporre il film, anche se uno di questi, il Claire de Lune di Debussy, venne rimosso dalla scaletta per non appesantire troppo le due ore di proiezione. Fu il distributore di Walt, la RKO, a optare per il titolo Fantasia, che all'inizio era stato preso in considerazione dallo staff solo di sfuggita. Con l'eccezione de L'Apprendista Stregone, i brani del film furono eseguiti dall'Orchestra di Filadelfia, e vennero alterati dallo stesso Stokowski per adattarsi meglio alle finalità narrative dei diversi episodi.
Le audaci rielaborazioni fatte da Stokowski procurarono al film numerose critiche da parte degli ambienti più intellettuali. Ma a Walt questo non importava: il suo sogno era che Fantasia si rivolgesse al grande pubblico, sdoganando finalmente la musica classica anche in ambito popolare. Per l'occasione venne inventato il Fantasound, una sorta di antenato del moderno surround, che fece di Fantasia il primo lungometraggio stereofonico della storia. Inoltre, per le prime proiezioni del film si pensò di ricorrere alla formula del roadshow, ovvero uno spettacolo itinerante a tempo limitato con prenotazione dei posti in anticipo e un quarto d'ora di intermezzo. Le sale che aderivano avrebbero dovuto attrezzarsi adeguatamente, installando tendoni, assumendo maschere addestrate e distribuendo agli spettatori un opuscolo col programma. Lo scopo di tutto questo era ricreare completamente l'illusione di trovarsi in una vera sala da concerto.
Nel Salone di Deems Taylor
Fantasia è un film rivoluzionario anche nella forma. Era dai tempi delle Alice Comedies che Walt Disney non ricorreva a delle riprese live action per una sua produzione. Adesso, con il pretesto di riprodurre l'esperienza concertistica, c'era la possibilità di utilizzare i suoi nuovi studios a Burbank anche in questo modo. Le scene di collegamento tra i diversi segmenti si svolgono infatti in una sala da concerto, illuminata da luci colorate che ne accrescono il senso di irrealtà. L'atmosfera è austera e sacrale: i musicisti appaiono prevalentemente in penombra o in silhouette, mentre a spiccare è il presentatore Deems Taylor, che per ogni sequenza fornisce una dettagliata introduzione. Taylor si rivela un ottimo anfitrione: il suo tono è pacato e solenne, ma capace all'occorrenza di mettere a proprio agio lo spettatore risultando informale. Va detto che alcuni suoi monologhi risultano troppo lunghi, e che in più di un'occasione le sue dettagliatissime descrizioni finiscono per spoilerare il contenuto dei segmenti.
È probabile che questo sia dovuto alla necessità di venire incontro a un pubblico che si riteneva del tutto impreparato ad una tale forma d’intrattenimento, e che doveva esser messo quindi nella condizione di riconoscere con facilità le immagini che la musica avrebbe generato sullo schermo. In ogni caso, buona parte delle introduzioni di Taylor fu accorciata nelle successive riedizioni del film, e il presentatore venne tolto di mezzo e trasformato in una voce fuoricampo. Non furono gli unici rimaneggiamenti cui la pellicola andò incontro: negli anni successivi alcuni segmenti vennero addirittura rimossi o invertiti. Tali manomissioni furono in parte giustificate dall'idea stessa alla base del film: Disney non aveva concepito Fantasia perché rimanesse un'opera compatta e immutabile, ma perché a ogni riedizione la sua scaletta variasse con nuove sequenze che sarebbero andate a sostituirne delle altre. L'idea tuttavia si perse per strada e, per fortuna, nell'attuale edizione in Blu-ray è possibile finalmente gustare il film così come venne realizzato nel 1940.
Toccata e Fuga in Re Minore
(Johann Sebastian Bach)
Nell'introduzione al film Taylor elenca le tre tipologie di musica presenti in Fantasia: quella che racconta una storia precisa, quella che si limita a descrivere immagini più o meno definite e, infine, la cosiddetta “musica assoluta”. Il primo numero del film appartiene a quest'ultimo genere, e si rivela la scelta ideale per presentare l'idea alla base dell'intero progetto: la perfetta corrispondenza fra musica e immagine. Questo concetto in realtà accompagnava il cinema disneyano sin dagli albori, e aveva giocato un ruolo fondamentale in corti come Steamboat Willie (1928) e nelle Silly Symphony. Per la Toccata e Fuga in Re Minore venne reclutato l'artista tedesco Oskar Fischinger, che aveva già realizzato dei corti che tentavano di dare forma alla musica, usando delle figure geometriche. I risultati non furono però soddisfacenti per Walt, e Fischinger lasciò il progetto.
Disney aveva in mente qualcosa di diverso: il brano avrebbe dovuto avere un sapore onirico, rappresentando ciò che accadrebbe allo spettatore se si assopisse in una sala da concerto. La prima parte del segmento è infatti una sequenza di immagini impressionistiche dell'orchestra che si illumina di una luce dorata, in contrasto con lo sfondo blu del salone. È una parte molto lunga e dispersiva, che serve tuttavia per entrare in punta di piedi in questo sogno musicale. Avvenuta la transizione, si manifestano davanti agli occhi dello spettatore immagini strane e non del tutto comprensibili. Alcune sono vaghe e consistono in luci e formazioni nuvolose, altre sono più precise e somigliano a frammenti di strumenti musicali come archetti e ponti, che appaiono e svaniscono come spettri. Non mancano alcune immagini molto definite, come la carrellata su un gruppo di collinette striate o un macigno che scivola lentamente all'interno di una grotta, visioni inspiegabili e proprio per questo vagamente inquietanti.
Lo Schiaccianoci
(Pyotr Ilyich Tchaikovsky)
Il secondo segmento è una selezione dalla celebre suite di Tchaikovsky: sono presenti soltanto sei degli otto brani che compongono l'opera originale, mentre mancano l'Ouverture e la Marcia. È qui che, per la prima volta, vediamo come gli artisti Disney abbiano scelto di non rifarsi agli eventuali repertori figurativi abbinati alle musiche scelte. Anziché portare sullo schermo una rinarrazione dell'omonima fiaba, si preferisce estrapolarne alcune parti per dipingere un meraviglioso quadretto naturalistico, in cui viene rappresentato il passaggio delle stagioni.
- Danza della Fata Confetto - La sequenza inizia con questo delicato balletto, in cui vediamo, per la prima volta nella storia disneyana, una fatina del repertorio fiabesco europeo portare l'estate. L'atmosfera è magica, e sarà proprio su questa tradizione figurativa che verrà modellato più tardi il personaggio di Trilli.
- Danza Cinese - Malgrado la sua brevità, questo stacchetto rimase nella storia dell'animazione. Si tratta del celebre balletto in cui un gruppo di funghi vengono trasfigurati in ballerini cinesi. Responsabile di questa metamorfosi è il grandissimo Art Babbitt, che ha qui la brillante intuizione di portare in scena il piccolo Hop Low, funghetto perennemente fuori tempo, la cui spiccata personalità gli avrebbe permesso di imporsi all'attenzione dello spettatore.
- Danza dei Flauti - La grandissima capacità degli artisti Disney di umanizzare oggetti inanimati, si esprime nuovamente in queste meravigliose immagini, che ci mostrano dei fiori galleggianti trasformarsi in ballerine mentre danzano sul pelo dell'acqua.
- Danza Araba - Il più lento fra tutti questi balletti si svolge sott'acqua, dove troviamo un gruppo di pescioline in tutto e per tutto simili alla Cleo di Pinocchio (1940) intente a danzare, usando le loro grandi pinne come veli. Gli effetti di trasparenza sono a dir poco impressionanti.
- Danza Russa - Il contrasto con il numero precedente è netto. Un gruppo di fiori si anima all'improvviso lanciandosi in una scatenata danza russa. Il ritmo è travolgente, e la coreografia a dir poco adrenalinica. Uno dei momenti più felici dell'intera suite.
- Valzer dei Fiori - Le fatine dell'inizio ritornano per questo gran finale, in cui le vediamo portare nel bosco prima l'autunno e poi l'inverno. Il pezzo è un crescendo d'intensità che alla fine esplode potentemente, offrendo immagini indimenticabili. Si tratta di un virtuosismo assoluto in cui vediamo la brina e i fiocchi di neve modellarsi in forme artistiche incredibili, con un uso di effetti speciali da fare invidia alla moderna CGI. Uno spettacolo visivo di inedita maestria.
L'Apprendista Stregone
(Paul Dukas)
Quello che in origine era il nucleo aggregante dell'intero progetto, diventa adesso il terzo numero del programma. È paradossale pensare che in origine, prima ancora di decidere il rilancio di Topolino, si era pensato di realizzare L'Apprendista Stregone usando come protagonista Cucciolo, il nano muto di Biancaneve e i Sette Nani (1937). L'intuizione di sfruttare il progetto per dare invece a Topolino la vetrina che meritava fu particolarmente felice: Fred Moore trasformò il topo in un mimo formidabile, utilizzando la maggior complessità di questo suo nuovo design per aumentarne la gamma di espressioni. La storia è celebre: un giovane apprendista si impadronisce del cappello magico del suo maestro per dare vita a una scopa che possa aiutarlo nelle faccende domestiche. In breve tempo si scoprirà incapace di controllarla, ritrovandosi in un incubo magico fatto di masse d'acqua e ramazze impazzite. Si tratta inoltre del primo segmento del programma a raccontare una storia ben precisa.
L'Apprendista Stregone è senza dubbio una delle migliori espressioni dell'arte disneyana, registicamente moderno e ricco di guizzi e trovate indimenticabili: si ricorda a questo proposito la sequenza in cui Topolino si addormenta e sogna di controllare l'universo, o la drammatica scena in silhouette in cui vediamo la sua ombra distruggere la scopa: senza dubbio una delle più importanti “reticenze” del cinema disneyano. Il personaggio dello stregone Yen Sid viene tratteggiato dal grande Bill Tytla. Il suo nome è l'anagramma di quello di Disney, di cui costituisce un vero e proprio corrispettivo animato: oltre a svolgere il ruolo di “tutore” di Topolino, eredita da Walt l'abitudine di inarcare il sopracciglio, un attimo prima di sferrare il suo colpo punitivo. Assolutamente degna di nota è la chiosa dell'episodio, in cui vediamo la sagoma di Topolino congratularsi con quella di Stokowski, proponendosi come emblema del connubio tra musica classica e animazione. L'Apprendista Stregone sarà l’unico episodio del Classico del 1940 a essere riproposto in Fantasia 2000 (1999), secondo atto di questa mastodontica opera.
La Sagra della Primavera
(Igor Stravinskij)
Per il quarto segmento il team stava considerando di utilizzare il celebre Uccello di Fuoco di Stravinskij, tuttavia Deems Taylor propose un altro pezzo dello stesso compositore: La Sagra della Primavera. A Disney la scelta piacque moltissimo, ma rifiutò di seguire alla lettera il tema del balletto, che prevedeva alcune danze primitive. Invece, a Walt questa musica comunicava immagini terrificanti e mostruose, e propose quindi di portare sullo schermo una ricostruzione della nascita della vita sulla Terra, in cui poter visualizzare degli animali preistorici. In un primo momento la storia avrebbe dovuto includere l'età dei mammiferi, l'arrivo dell'uomo e la sua scoperta del fuoco, ma tutto questo venne eliminato allo scopo di evitare polemiche con i creazionisti. Per portare in scena correttamente il tutto, Walt ricorse alla consulenza di biologi, astronomi e paleontologi, ma questo non bastò a evitare qualche inaccuratezza cronologica nella rappresentazione delle specie di dinosauri. Celebre fu il caso di Stravinskij, che visitò lo studio con entusiasmo avvallando l'idea e approvando i rimaneggiamenti alla sua musica fatti da Stokowski... salvo poi ritrattare tutto ed esprimersi negativamente sul film, per allinearsi al clima di ostilità riservato a Walt dagli ambienti più colti.
Il segmento è uno dei più lunghi e lenti del programma. La prima parte è piuttosto prolissa, ma rimane strabiliante per l'uso innovativo degli effetti speciali. L'animatore Joshua Medor realizzò le primordiali convulsioni del nostro pianeta riprendendo in live action le bolle prodotte da una sostanza composta da pappa d'avena, fango e fondi di caffè. Dalla nascita della vita in poi il segmento acquista un vigore unico. Vediamo formarsi i primi esseri unicellulari, e degli enormi ammassi di fumo ricoprono lo schermo più e più volte simboleggiando il passare dei secoli. Finalmente si arriva ai dinosauri, uno dei più grandi traguardi artistici mai avuti nell'animazione disneyana. Gli artisti fino a quel momento avevano lavorato su figure caricaturali e funny animals, per cui questa era la prima volta che si richiedeva loro un approccio realistico. Fu Wolfgang Reitherman, uno dei nine old men, a portare sullo schermo in modo convincente questi bestioni, suscitando nello spettatore la giusta sensazione di angoscia e disagio. Reitherman realizzò figure ruvide, opprimenti, caratterizzate da una tinta dominante marrone/arancio, che ben si sposava con le sonorità brutali di Stravinskij. Il pezzo è sicuramente uno dei più iconici e, sebbene il cinema abbia visto molte volte giungere sullo schermo i dinosauri, la potenza evocativa della versione disneyana rimane a oggi insuperata.
Intervallo - Meet the Soundtrack
La pausa di un quarto d'ora, voluta da Walt per aumentare la mimesi con l'esperienza concertistica, fu uno degli elementi che nelle edizioni successive del film vennero rimossi. Il cartello che appariva durante l'intervallo venne spostato all'inizio e divenne la title card del film, mentre la scena in cui vediamo i musicisti abbandonare le loro postazioni e andare in pausa andò ad accompagnare i credits finali, realizzati a posteriori. Al ritorno in sala, prima che lo spettacolo riprenda, i musicisti si esibiscono in una simpatica jam session, dando così allo spettatore il tempo di riambientarsi, poi Deems Taylor prende la parola e presenta una sequenza speciale.
È un interludio in cui viene presentata la vera protagonista della pellicola: la colonna sonora. Entra in scena una linea retta bianca, stilizzazione umoristica di come il suono viene reso in un film, e inizia così un giochino visivo in cui a ogni effetto sonoro viene fatta corrispondere un'immagine differente. Anche da questa breve scenetta si nota la maestria degli animatori Disney, che si rivelano in grado di dare personalità anche a una figura tanto semplice, caratterizzandola come “un'artista timida e schiva”. Una sequenza analoga si avrà cinque anni dopo all'interno de I Tre Caballeros (1945), in cui vedremo addirittura Paperino venir risucchiato all'interno della linea, producendo forme e immagini fantasiose e improbabili.
Sinfonia n. 6 “Pastorale”
(Ludwig Van Beethoven)
Il brano che apre la seconda parte del programma è una reinterpretazione in chiave mitologica della sesta sinfonia di Beethoven. Questa idea era inizialmente stata valutata per il balletto Cydalise di Pierné, e sopravvisse alla sostituzione della colonna sonora. È un altro segmento molto lungo, e sicuramente uno dei più vari dell'intera pellicola. L'ambientazione è il Monte Olimpo, in cui vediamo scorrazzare allegramente diverse creature mitologiche tra cui centauri, cupidi, fauni, unicorni e pegasi. Fra loro vengono inserite anche delle divinità, i cui nomi presentano una curiosa e un po' ingenua commistione di tradizione greca e romana. Durante la prima parte viene mostrato il volo di una famiglia di pegasi e i rituali di accoppiamento di un branco di centauri, mentre nella seconda assistiamo a un baccanale che verrà però interrotto da un violento temporale, scatenato proprio da Zeus. Tutto sembra avvenire nell'arco di una o due giornate, e alla fine l'intero cast si raccoglie per dare il benvenuto alla notte.
Uno dei punti più interessanti è l'utilizzo totalmente libero del colore: la sequenza presenta infatti alberelli color vinaccia e altre bizzarrie, utili a immergere lo spettatore in questo idilliaco quadretto. Notevole poi l'animazione cui lavorano alcuni pezzi da novanta come Ward Kimball, all'opera su Dioniso/Bacco, oppure Fred Moore, a cui si devono le sensuali centaurette. Non era certo facile riuscire a rendere esteticamente gradevoli questi ibridi, che in altre mani sarebbero risultati a dir poco grotteschi, eppure Moore riuscì a gestire la cosa con maestria, consegnandoci alcune delle figure più femminili del repertorio disneyano. Il segmento tuttavia venne preso di mira dalle cerchie più snob, scontente delle troppe confidenze che Walt si stava prendendo con la musica classica. A dispetto di alcuni momenti davvero potenti, come l'apparizione di Artemide che scocca la sua freccia, la Pastorale di Disney, con il suo stile di animazione frivolo e lezioso, venne ritenuta una banalizzazione inaccettabile. Suscitò diverse polemiche infine il caso di Sunflower, la centauretta nera che si occupava di lucidare gli zoccoli alle altre ragazze, stereotipo razzista che infatti venne successivamente censurato, alterando le sue scene con zoomate e tagli mirati.
Danza delle Ore
(Amilcare Ponchielli)
Il penultimo numero del programma è una parodia del balletto classico, sulla base di quella Danza delle Ore presente nell'opera La Gioconda di Amilcare Ponchielli, che già aveva fatto da colonna sonora alla Silly Symphony Springtime (1929). È la sequenza che idealmente rappresenta uno dei principali cavalli di battaglia dell'arte disneyana: i funny animals. Fra i registi spicca infatti Norman Ferguson, l'animatore simbolo della vecchia scuola, il cui approccio tipicamente cartoon è qui ben visibile. Alla base di tutto c'è la comicissima trasfigurazione di aggraziati ballerini professionisti in animali, con tutto quello che ne consegue in termini di resa visiva. Nei giardini di una villa veneziana si esibiscono uno alla volta quattro corpi di ballo, ognuno dei quali rappresenta una diversa fase della giornata: Madame Upanova e i suoi struzzi simboleggiano le ore del mattino, Giacinta e la sua corte di ippopotami il pomeriggio, agli elefanti di Elephanchine tocca il crepuscolo e infine, nella notte, irrompe il branco di alligatori condotti da Ben Ali Gator.
Ognuno di questi capigruppo è ispirato ad un ballerino reale, come Irina Baronova e David Lichine, rispettivamente lo struzzo e l'alligatore. La sequenza trabocca di umorismo, specialmente per quanto riguarda i duetti tra Giacinta e Ben Ali Gator, che trasformano il classico rapporto preda-predatore in una arguta parodia delle schermaglie amorose fra i due sessi. Nel finale si ha poi un devastante crescendo, quando i ballerini maschi, gli alligatori, andranno a far razzia delle femmine, mettendo a soqquadro la villa. Sicuramente uno dei pezzi più intelligenti, una sorta di testamento artistico per Ferguson e per quell'ambito dell'animazione disneyana che, con l'evolversi del mezzo, sarebbe andato lentamente estinguendosi. Vale la pena di citare il cameo di Giacinta l'anno successivo in Dumbo (1941), e l'entrata in scena dell'intero corpo di ballo degli alligatori e degli ippopotami nel lungometraggio Mickey's Twice Upon a Christmas (2004) firmato dai DisneyToon Studios.
Una Notte sul Monte Calvo – Ave Maria
(Modest Musorgskij – Franz Schubert)
L'ultimo atto di Fantasia è a dir poco maestoso. Consiste nell'abbinamento di due differenti composizioni, Una Notte sul Monte Calvo di Musorgskij e l'Ave Maria di Schubert, così differenti nel tono da risultare complementari. Si può dire che sia questo segmento, insieme alla Sagra della Primavera, l'esempio più eclatante del desiderio di Disney di portare la sua arte a un livello più alto. Durante la notte di Valpurga, il demone Chernabog sorge dalla sommità di una montagna, ed evoca dal cimitero di un paese addormentato spiriti maligni, spettri tormentati, streghe e arpie. La sequenza è interamente basata sui disegni dell'illustratore danese Kay Nielsen e ci mostra un sabba infernale, durante il quale Chernabog si diverte a giocherellare con i suoi sottoposti, prendendoli fra le dita e rimodellandoli a suo piacimento, mentre questi si contorcono in preda a spasmi e convulsioni. Sono immagini potenti, rese ancora più spaventose dalla disturbante musica che le accompagna: vero e proprio dolore visivo. Il merito di tutto questo va all'immenso Bill Tytla, animatore che aveva già all'attivo personaggi indimenticabili come Brontolo o Mangiafuoco e che, grazie a Chernabog, si guadagnò il rispetto dell'intero staff.
Il nome scelto per il demone all'inizio era Yen Sid, ma poi si preferì chiamare in questo modo lo Stregone dell'episodio con Topolino. Inoltre, il riferimento live action che Tytla inizialmente avrebbe dovuto seguire era il celebre Bela Lugosi, ma lui preferì invece prendere a modello il collega Wilfred Jackson a torace nudo. Il sabba di Chernabog viene interrotto dalle campane di una chiesa, che costringono il mostro a ritirarsi. Subentra così l'Ave Maria, unico brano vocale del film, e in assoluto una delle riprese più lente della storia del cinema. Una processione di fedeli si inoltra in una foresta simile alla navata di una cattedrale, camminando verso il sole nascente. Si tratta di un finale non troppo incisivo, ma utile a rilassare lo spettatore dopo quanto visto. Nelle intenzioni di Walt, Fantasia avrebbe dovuto essere uno spettacolo sensoriale completo, e infatti si era pensato di aggiungere una componente olfattiva all'esperienza, spruzzando delle essenze direttamente in sala. Nel finale il profumo doveva essere quello dell'incenso, ma l'idea venne messa da parte perché era davvero molto difficile fare in modo che un odore andasse a sostituire l'altro senza soluzione di continuità.
Era Solo un'Utopia
Agli albori del progetto, quando in cantiere c'era solo L'Apprendista Stregone, Walt Disney amava parlarne come della Silly Symphony definitiva. E in effetti Fantasia non fece altro che portare al culmine le premesse artistiche alla base di quella gloriosa serie di corti. Non solo. Fantasia era stato un tentativo utopistico di portare questo mezzo espressivo oltre il bello, facendogli toccare le vette del sublime. Ma, come molte utopie, anche questa era destinata a fallire. Fantasia era costato troppo, e non riuscì a recuperare le spese: poche furono le sale che vollero attrezzarsi adeguatamente per poterlo proiettare. Inoltre, la chiusura dei mercati esteri dovuta alla guerra diede il colpo di grazia alle finanze dello studio. Come se non bastasse, Walt si ritrovò al centro di numerose polemiche da parte della frangia più intellettuale della società, che non aveva certo digerito il suo tentativo di sdoganare la musica classica presso il grande pubblico. A tutto questo si aggiunsero, infine, alcune tremende delusioni personali, come la rivolta dei suoi animatori, avvenuta durante lo sciopero del 1941. Sebbene lo studio avesse in serbo molti nuovi segmenti da aggiungere alle edizioni successive del film, il progetto venne bruscamente fermato, con tanti saluti al sogno di Walt.
Disney ne uscì distrutto e questo si ripercosse sul suo rapporto con l'arte che aveva contribuito a creare, che da quel momento in poi si sarebbe irrimediabilmente raffreddato. Anni dopo, un Disney in lacrime arrivò addirittura a scusarsi col mondo di aver fatto Fantasia, ormai minato nelle sue stesse certezze. La verità è che Walt Disney era semplicemente in anticipo sui tempi. Poco dopo la sua morte, negli anni della psichedelia, il film venne infatti rivalutato dal pubblico e dalla critica, e piano piano iniziò finalmente a recuperare le sue perdite, diventando un vero e proprio cult. A oggi viene considerato uno dei lungometraggi più iconici dello studio, tanto che il cappello di Yen Sid svetta sulla cima dell'edificio che ospita i Walt Disney Animation Studios. La Company produce tuttora molto materiale ispirato al capolavoro di Walt Disney, fra cui si ricordano il lungometraggio live action L'Apprendista Stregone (2010), la serie tv Once Upon a Time (2011), il videogioco Fantasia: Music Evolved (2014), o il remake live action di Una Notte sul Monte Calvo. In tutto questo il posto d'onore spetta sicuramente al 38° lungometraggio del Canone Disney, lo straordinario Fantasia 2000 (1999), voluto da Roy Disney per omaggiare la memoria dello zio Walt, regalando al suo più grande progetto il seguito che tanto meritava.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Fantasia
- Anno: 1940
- Durata:
- Produzione: Walt Disney, Ben Sharpsteen
- Regia: James Algar, Samuel Armstrong, Samuel Armstrong, Ford Beebe Jr., Norman Ferguson, Jim Handley, T. Hee, Wilfred Jackson, Hamilton Luske, Paul Satterfield, Ben Sharpsteen
- Storia: Lee Blair, Phil Dike, Otto Englander, Carl Fallberg, Campbell Grant, Joe Grant, Albert Heath, Arthur Heinemann, Dick Huemer, Bianca Majolie, William Martin, John McLeish, Sylvia Moberly-Holland, Perce Pearce, Bill Peet, Erdman Penner, Elmer Plummer, Joseph Sabo, Webb Smith, Vernon Stallings, Robert Sterner, Leo Thiele
- Cast: Corey Burton, Leopold Stokowski, Deems Taylor
- Musica: Leopold Stokowski
- Supervisione dell'Animazione: Art Babbit, Art Babbit, Jack Bradbury, Norman Ferguson, Ollie Johnston, Ward Kimball, Eric Larson, Joshua Meador, Fred Moore, Wolfgang Reitherman, Don Towsley, Bill Tytla, Bernard Wolf
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Edwin Aardal | Effetti d'Animazione (The Sorcerer's Apprentice); Animazione (Toccata and Fugue in D Minor); Animazione (Rite of Spring) |
James Algar | Regista (The Sorcerer's Apprentice) |
Ken Anderson | Direzione Artistica (The Pastoral Symphony) |
Dick Anthony | Fondali (Pastoral Symphony); Fondali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Samuel Armstrong | Regista (Toccata and Fugue in D Minor); Regista (The Nutcracker Suite) |
Art Babbit | Animatore principale (The Nutcracker Suite); Animatore principale (Pastoral Symphony) |
Tom Barnes | Effetti d'Animazione (The Nutcraker Suite) |
Ford Beebe Jr. | Regista (The Pastoral Symphony) |
Lee Blair | Storia (Toccata and Fugue in D Minor) |
Preston Blair | Animazione (The Sorcerer's Apprentice); Animazione (Dance of the Hours) |
Jack Bradbury | Animatore principale (Pastoral Symphony) |
Corey Burton | Cast |
Paul Busch | Animazione (Rite of Spring) |
Bruce Bushman | Direzione Artistica (The Nutcracker Suite) |
Arthur Byram | Direzione Artistica (The Nutcracker Suite) |
Jack Campbell | Animazione (Pastoral Symphony) |
Nino Carbe | Fondali (Toccata and Fugue in D Minor); Fondali (The Nutcracker Suite) |
Bob Carlson | Animazione (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Les Clark | Animazione (The Nutcracker Suite); Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Claude Coats | Fondali (The Sorcerer's Apprentice); Fondali (Pastoral Symphony) |
Tom Codrick | Direzione Artistica (The Sorcerer's Apprentice) |
Charles Conner | Fondali (Dance of the Hours) |
Robert Cormack | Direzione Artistica (Toccata and Fugue in D Minor) |
Merle Cox | Fondali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Ugo D'Orsi | Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Al Dempster | Fondali (The Sorcerer's Apprentice); Fondali (Dance of the Hours) |
Phil Dike | Storia (Toccata and Fugue in D Minor); Storia (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Walt Disney | Produttore |
Harold Doughty | Direzione Artistica (Dance of the Hours) |
Phil Duncan | Animazione (Rite of Spring) |
Art Elliott | Animazione (Dance of the Hours) |
John Elliotte | Animazione (Pastoral Symphony) |
Otto Englander | Storia (The Pastoral Symphony) |
Andy Engman | Effetti d'Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Carl Fallberg | Storia (The Sorcerer's Apprentice) |
Norman Ferguson | Animatore principale (Dance of the Hours); Regista (Dance of the Hours) |
Frank Follmer | Effetti d'Animazione (The Nutcraker Suite) |
Roy Forkum | Fondali (Pastoral Symphony) |
Hugh Fraser | Animazione (Dance of the Hours) |
Yale Gracey | Direzione Artistica (The Pastoral Symphony) |
Campbell Grant | Storia (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Joe Grant | Storia |
Franklin Grundeen | Animazione (Dance of the Hours) |
Harry Hamsel | Animazione (Pastoral Symphony) |
Jim Handley | Regista (The Pastoral Symphony) |
Eric Hansen | Fondali (The Sorcerer's Apprentice) |
Albert Heath | Storia (The Nutcracker Suite) |
T. Hee | Regista (Dance of the Hours) |
Arthur Heinemann | Storia (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
John Hench | Fondali (Toccata and Fugue in D Minor); Fondali (The Nutcracker Suite) |
Hugh Hennesy | Direzione Artistica (The Pastoral Symphony) |
Dick Huemer | Storia |
Ray Huffine | Fondali (Pastoral Symphony) |
Earl Hurd | Progettazione Personaggi (Dance of the Hours) |
Wilfred Jackson | Regista (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Ollie Johnston | Animatore principale (Pastoral Symphony) |
Bill Justice | Animazione (Pastoral Symphony) |
Lynn Karp | Animazione (Pastoral Symphony) |
Dick Kelsey | Direzione Artistica (Rite of Spring) |
Ward Kimball | Animatore principale (Pastoral Symphony) |
Paul B. Kossoff | Animazione (Rite of Spring) |
Ethel Kulsar | Fondali (The Nutcracker Suite) |
Eric Larson | Animatore principale (Pastoral Symphony) |
Gordon Legg | Direzione Artistica (The Pastoral Symphony) |
Ray Lockrem | Fondali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Hicks Lokey | Animazione (Dance of the Hours) |
John Lounsbery | Animazione (Dance of the Hours) |
Ed Love | Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Don Lusk | Animazione (The Nutcracker Suite); Animazione (Pastoral Symphony) |
Hamilton Luske | Regista (The Pastoral Symphony) |
Brice Mack | Fondali (Rite of Spring) |
Bianca Majolie | Storia (The Nutcracker Suite) |
William Martin | Storia (Rite of Spring) |
Murray McClellan | Animazione (Pastoral Symphony) |
John McLeish | Storia (Rite of Spring) |
John McManus | Effetti d'Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Joshua Meador | Effetti d'Animazione (The Sorcerer's Apprentice); Animatore principale (Toccata and Fugue in D Minor); Animatore principale (Rite of Spring); Effetti Speciali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
John P. Miller | Animazione (Pastoral Symphony) |
Sylvia Moberly-Holland | Storia (The Nutcracker Suite) |
Fred Moore | Animatore principale (The Sorcerer's Apprentice); Animatore principale (Pastoral Symphony) |
Milt Neil | Animazione (Pastoral Symphony) |
Gerald Nevius | Animazione (Pastoral Symphony) |
Kay Nielsen | Direzione Artistica (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Lance Nolley | Direzione Artistica (The Pastoral Symphony) |
Ernie Nordli | Direzione Artistica (Dance of the Hours) |
Lester Novros | Animazione (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Kendall O'Connor | Direzione Artistica (Dance of the Hours) |
Art Palmer | Animazione (Toccata and Fugue in D Minor); Animazione (The Sorcerer's Apprentice); Animazione (Rite of Spring) |
Gail Papineau | Effetti Speciali (Rite of Spring); Effetti Speciali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Don Patterson | Animazione (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Ray Patterson | Animazione (Dance of the Hours) |
Charles Payzant | Direzione Artistica (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Perce Pearce | Storia (The Sorcerer's Apprentice) |
Bill Peet | Storia (The Pastoral Symphony) |
Erdman Penner | Storia (The Pastoral Symphony) |
Curt Perkins | Direzione Artistica (The Nutcracker Suite) |
Charles Philippi | Direzione Artistica (The Sorcerer's Apprentice) |
Miles E. Pike | Effetti Speciali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Elmer Plummer | Progettazione Personaggi (The Nutcracker Suite); Storia (Toccata and Fugue in D Minor) |
Martin Provensen | Progettazione Personaggi (Dance of the Hours) |
Thor Putnam | Direzione Artistica (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
John Reed | Effetti Speciali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Wolfgang Reitherman | Animatore principale (Rite of Spring) |
Art Riley | Fondali (Pastoral Symphony) |
George Rowley | Animazione (Toccata and Fugue in D Minor); Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Joseph Sabo | Storia (The Pastoral Symphony) |
Paul Satterfield | Regista (Rite of Spring) |
Zack Schwartz | Direzione Artistica (The Sorcerer's Apprentice) |
Ben Sharpsteen | Direzione di Produzione; Produttore; Regista |
William Shull | Animazione (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Grant Simmons | Animazione (Dance of the Hours) |
Webb Smith | Storia (The Pastoral Symphony) |
Lorna S. Soderstrom | Progettazione Personaggi (Pastoral Symphony) |
Stan Spohn | Fondali (The Sorcerer's Apprentice) |
Joe Stahley | Fondali (Toccata and Fugue in D Minor) |
Vernon Stallings | Storia (The Pastoral Symphony) |
Terrell Stapp | Direzione Artistica (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Ed Starr | Fondali (Rite of Spring) |
Robert Sterner | Storia (Rite of Spring) |
McLaren Stewart | Direzione Artistica (Rite of Spring) |
Robert Stokes | Animazione (The Nutcracker Suite) |
Leopold Stokowski | Cast; Musica |
Robert Storms | Fondali (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
Howard Swift | Animazione (Dance of the Hours) |
Norman Tate | Animazione (Dance of the Hours) |
Deems Taylor | Cast |
Leo Thiele | Storia (Rite of Spring) |
Riley Thomson | Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Don Tobin | Animazione (Rite of Spring) |
Harvey Toombs | Animazione (Dance of the Hours) |
Don Towsley | Animatore principale (Pastoral Symphony) |
Bill Tytla | Animatore principale (The Sorcerer's Apprentice); Animatore principale (Night on Bald Mountain - Ave Maria) |
John Walbridge | Progettazione Personaggi (The Nutcracker Suite) |
Bernard Wolf | Animatore principale (Pastoral Symphony) |
James Wong Howe | Fotografia |
Cornett Wood | Effetti d'Animazione (The Nutcraker Suite); Animazione (Toccata and Fugue in D Minor); Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Marvin Woodward | Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Cy Young | Animazione (Toccata and Fugue in D Minor); Animazione (The Nutcracker Suite); Animazione (The Sorcerer's Apprentice) |
Al Zinnen | Direzione Artistica (The Nutcracker Suite) |
Home Entertainment
- [1] Fantasia, Walt Disney Classics, United States: Buena Vista Home Entertainment, 1236 CS [CAV Laserdisc, 6 sides, De Luxe Boxset],
1132 AS [CLV Laserdisc, 3 sides],
1132 [VHS].
European versions:
- Fantasia, Cofanetto De Luxe, Italy: Buena Vista Home Entertainment, [VHS, 2 tapes], Fantasia, I Classici, Italy: Buena Vista Home Entertainment, VS 4347 [VHS, also sold seprately], La Creazione di un Capolavoro - Fantasia Italy: Buena Vista Home Entertainment, VS 4348 [VHS, not sold separately] (1991).
- [2] The Fantasia Anthology, Collector's Edition, United States: Buena Vista Home Entertainment, 21269 [DVD, 3 discs], Fantasia, 60th Anniversary Edition, 18268 [DVD, 60th Anniv. Edition], The Fantasia Legacy, Supplemental Disc, F4000 [DVD, not sold separately] (2000).
- [3] Fantasia/Fantasia2000, Special Edition, United States: Buena Vista Home Entertainment, 105512 [BRAY, 2 discs/DVD, 2 discs].
European versions:
- Fantasia - 2 Film da Collezione, Edizione Speciale, Italy: Walt Disney Studios Home Entertainment, BIH 0223502 [BRAY, 2 discs] (2010).