La Fortuna Viene e Va
Il Lato Oscuro
L'epopea di George Geef continua trionfalmente con Get Rich Quick, un altro straordinario cortometraggio in cui viene preso in esame uno dei problemi ancor oggi molto diffusi: il gioco d'azzardo. Lo short ci mostra George letteralmente schiavo di questa pericolosa abitudine, capace di giocarsi ogni risparmio senza alcun freno inibitore. Non è la prima volta che lo vediamo soggetto a dipendenze: nel precedente Tomorrow We Diet veniva trattato il tema dell'obesità, e pochi mesi dopo ritroveremo George schiavo del tabagismo in No Smoking. Mr. Geef continua quindi a costituire una sorta di lato oscuro per il personaggio di Pippo, portandolo a vivere situazioni a lui normalmente precluse. In questo short apprendiamo che il suo nome per esteso dovrebbe essere George G. Geef, celando con tutta probabilità in quella "G." un riferimento al nome originale del suo goffo archetipo. Per la terza volta di seguito George sfoggia un design molto umano, privo di orecchie penzolanti e dalla carnagione rosea. Sarà l'ultima volta che gli animatori si spingeranno tanto oltre: a partire dal successivo Fathers Are People torneranno le orecchie, e a seguire verranno progressivamente reintrodotti alcuni tratti somatici dell'originale Pippo, diminuendo il divario fra i due personaggi.
Una Partitella tra Amici
Quello che normalmente sarebbe un problema molto serio, viene qui messo in burletta con la consueta dissacrante arguzia disneyana. La voce narrante questa volta è molto presente e accompagna le peripezie di George durante tutta la sua giornata: scommesse con gli amici, lotterie, slot machine, bische clandestine, corse di cavalli, tutto viene passato in rassegna come nei migliori How To, fino ad arrivare all'apice satirico: la scena del poker. L'umorismo tocca qui vette considerevoli, mostrandoci l'ambiente “amichevole” dove tutti in realtà si guardano in cagnesco esprimendosi a monosillabi, o la nuvola di fumo che circonda il tavolo nella quale George penetra aprendo una porticina. Indimenticabile poi la gag delle pokerface, con i giocatori del tutto privi di lineamenti facciali... pronti però a farseli riapparire non appena George per sbaglio scopre le sue carte. Il finale lascia spazio per un'ultima dissacrante scenetta familiare, in cui vediamo la moglie di George rimbrottare il marito... salvo fare marcia indietro non appena vede i soldi che ha portato a casa, intascandoseli lei per fare shopping. Siamo chiaramente di fronte ad un tipo di cinema d'animazione radicalmente diverso dallo standard cui Pluto o Paperino ci hanno abituati, ed è un peccato che questa maturazione si sia avuta solo alla fine dell'epoca d'oro dei cortometraggi.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Get Rich Quick
- Anno: 1951
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Jack Kinney
- Storia: Dick Kinney, Milt Shaffer
- Musica: Paul Smith
- Animazione: Ed Aardal, Hugh Fraser, George Nicholas, John Sibley
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Ed Aardal | Animazione |
Jack Boyd | Effetti d'Animazione |
Walt Disney | Produttore |
Hugh Fraser | Animazione |
Ray Huffine | Fondali |
Dick Kinney | Storia |
Jack Kinney | Regista |
George Nicholas | Animazione |
Milt Shaffer | Storia |
John Sibley | Animazione |
Paul Smith | Musica |
Al Zinnen | Layout |