Topolino Domatore e Saltimbanco

Lo Sgozzatore Eliminato

Dopo il passaggio metanarrativo che chiudeva Alta Società, Gottfredson fa un timido tentativo di riprendere il filo del discorso, riportando alla mente di Mickey e Butch il loro impegno nell’alta società. Si tratta di un aggancio debole e fugace: la striscia infatti vira subito su tutt’altro argomento, cambiando radicalmente scenario. La coppia si intrufola di nascosto in un circo, dove Topolino decide di rimanere a lavorare. Butch, invece, dopo le prime strisce scompare. In maniera quanto mai ruvida, Gottfredson elimina dalla scena, senza dire nulla, la prima spalla del topo, e la striscia del 6 giugno 1931 è l’ultima che lo vede partecipe. Non conosciamo le motivazioni dietro questa scelta, anche se sappiamo che per Butch era addirittura previsto un debutto animato, in un corto mai andato oltre le fasi di studio. Di Sgozza si perderanno le tracce almeno fino ai giorni nostri, quando la casa editrice Egmont opterà per un suo recupero in versione più giovanile e ripulita, nelle storie a fumetti destinate al mercato nord-europeo.

Sebbene l’avvio di questo nuovo blocco di strisce risulti quindi bizzarro e un po’ incoerente, la breve storia presenta parecchio materiale degno di nota. Ci sono delle gag fresche e brillanti, che mostrano Topolino impegnato come assistente dei vari artisti. C’è un piccolo giallo che ruota intorno ai furti di cibo, stipato nella dispensa frigorifera. Vi è un invidioso villain, che cerca di sabotare gli spettacoli. E c’è persino un potenziale interesse amoroso, Mademoiselle Maltese, una gattina acrobata che fa gli occhi dolci al topo e che ricorda fortemente la fidanzatina vista nei corti del coniglio Oswald. Tanti sono gli spunti, e non manca qualche improvvisazione, eppure l’illusione della narrazione viene mantenuta e il tutto è presentato con arguzia, regia e un ritmo impeccabile.

Un Serraglio di Animali

Gottfredson riesce, con un nucleo narrativo elementare, ad imbastire una storia che funziona, che strappa più di una risata e che mostra un Topolino sbarazzino ma audace e coraggioso. Gottfredson si ispira al film di Charlie Chaplin The Circus (1928), ma anche alla serie a strisce Wash Tubbs, di Roy Crane, opera che spesso utilizza come spunto di partenza. Se ormai Gottfredson ha sviluppato un notevole talento per la stesura delle sceneggiature e per la scansione delle strisce, è sul piano grafico che abbiamo l’evoluzione più considerevole. Dopo il rodaggio iniziale, il maestro dello Utah sta sviluppando uno stile personale, con sfondi tratteggiati in modo preciso, inquadrature movimentate e personaggi dalle pose fluide.

Il dinamismo e la varietà visiva sono sottolineati da un cast pieno di comprimari graficamente ispirati (l’uomo scheletro, la gattina) o animali insoliti come ippopotami, giraffe e scimmioni, buona parte di essi in versione antropomorfa. A ben vedere, il design di ognuno di loro non è farina del sacco di Gottfredson ma riprende pari pari i modelli che Ub Iwerks ha definito nel corso degli ultimi anni, con il suo stile elegante, sintetico ed espressivo. Ub però è attualmente fuori gioco, e spetterà dunque a Gottfredson il compito di partire da quei modelli e arricchirli, proseguendo il lavoro dal punto in cui Iwerks si era fermato. La storia si conclude con la decisione repentina di lasciare il circo, in maniera simile a quanto succede nel film di Chaplin. Al suo ritorno, tuttavia Topolino troverà ad attenderlo un nuovo amico, pronto a sostituire Butch nei cuori del pubblico: esordisce in maniera inaspettata il cane Pluto.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Circus Roustabout
  • Anno: 1931
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Floyd Gottfredson Disegni; Storia