Alta Società
La Prima Spalla di Topolino
Questo breve ciclo di strisce prende le mosse dal finale di Topolino Boxeur in cui era stato reintrodotto a sorpresa il personaggio di Sgozza (Butch), ex sgherro di Mr. Slicker in via di redenzione. Si tratta di un duro dal cuore d’oro, che si affeziona a Topolino e che cerca di rientrare nel consesso civile, ripulendo la sua fedina penale. Il buon Mickey asseconda subito la sua volontà, ponendosi come guida e prendendosi la responsabilità di fare di Sgozza una persona onesta. È molto interessante come, in poco tempo, si sia passati da un Topolino scavezzacollo e adolescente, ad una figura più matura e responsabile, capace di farsi carico di un’altra persona. Gottfredson rende più grande Topolino, non a livello anagrafico, ma a livello morale, dandogli quella dose di umanità e di consapevolezza che la durezza della Grande Depressione ha sicuramente alimentato.
In questa storia dalla blanda continuity, vediamo i primi tentativi di Sgozza di riabilitarsi. Sono strisce con un tema comune, ma scarsamente collegate: una girandola di gag autoconclusive ambientate prima in città e poi presso una villa nobiliare, durante un ricevimento di ricconi dalla durata indefinita. Gottfredson si diverte a dare per la prima volta una spalla a Topolino e Butch risulta un contraltare efficace: più alto, più ruvido e più ingenuo, tutte caratteristiche che verranno in qualche misura conferite anche ai suoi successori, Orazio e Pippo. Per Floyd appare naturale mettere in contrapposizione Topolino con personaggi caratterialmente diversi, in modo da far risaltare quelle che sono le qualità intrinseche di Mickey Mouse. Quando a scrivere le strisce sarà Bill Walsh, il concetto di spalla verrà usato in modo leggermente diverso, come una molla per catapultare il topo in situazioni ambigue o avventurose.
Comunicare col Pubblico
In maniera simile a quanto proposto da George Bernard Shaw nella commedia Pigmalione (1913), Topolino vuole fare del rozzo Sgozza una persona civile e pronta ad essere parte attiva della buona società. Abbiamo così tante gag in cui impettiti camerieri, dame incipriate e inamidati uomini d’affari vengono travolti dalla semplicità di Butch. L’approccio di Gottfredson alla materia è semplice ma divertente, riflettendo la sua visione delle cose, considerando il suo umile passato da proiezionista nel provinciale Utah. Ci sono comunque situazione divertenti, da Butch gigolò alla gag del gioco dei dadi, trovate che in qualche modo troveranno un corrispettivo ideale un decennio dopo in Topolino e il Selvaggio Giovedì. Da notare inoltre come striscia dopo striscia, l’artista ringiovanisca gradualmente Butch per adeguare la sua età a quella di Topolino.
Alta Società viene ricordata anche per un episodio curioso. In quei mesi la diffusione della striscia cominciava ad andare bene, raggiungendo decine di quotidiani, e Gottfredson ideò una particolare campagna promozionale. Nell’ultima parte della storia, con una pennellata metanarrativa, Topolino ammette di ricevere molte lettere di complimenti da parte dei fan, e promette che invierà una sua foto firmata a tutti coloro che gli scriveranno. Molte sono le strisce in cui vediamo Topolino nel pieno del ricevimento mentre cerca di farsi scattare la foto promessa, mentre le didascalie invitano il lettore a farsi vivo. Gli studios furono travolti da migliaia di lettere – da uno a otto sacchi al giorno – e Walt costretto ad assumere una persona a tempo pieno per gestire il volume di corrispondenza. Oltre al disegno promesso, che fu realizzato proprio da Gottfredson e ritraeva Mickey con Butch (con tanto di autografi!), fu scattata una foto con una montagna di buste, foto che venne diffusa per evidenziare il successo di Topolino, non solo sugli schermi ma anche sulla carta. Era il 1931, e il merchandising di Topolino cominciava ad invadere i negozi, dato che Walt aveva capito l’enorme potenziale del suo personaggio.
Nota: Una cosa del genere accadde solo un’altra volta, all’inizio della tavola domenicale delle Silly Symphony quando l’insetto Buci (Bucky Bug) chiese ai suoi lettori di scegliere per lui un nome di battesimo, rompendo difatto la quarta parete.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.
Scheda tecnica
- Titolo originale: High Society
- Anno: 1931
- Durata:
- Storia: Floyd Gottfredson
Credits
Nome | Ruolo |
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Floyd Gottfredson | Disegni; Storia |