Moth and the Flame
Ye Olde Pattern
Il 1938 è l'ultima annata di produzione regolare per le Silly Symphony. Ne vengono realizzate ben cinque, dopodiché l'anno successivo la serie chiuderà i battenti, dopo l'ultimo corto del ciclo. L'uscita di Biancaneve e i Sette Nani (1937) ha infatti assorbito totalmente quel ramo produttivo disneyano dedito alla sperimentazione, incanalando in questo nuovo formato la vena artistica degli animatori. Capolavori come Woodland Café e The Old Mill (1937) sono ormai alle spalle, tuttavia la serie offrirà ancora materiale interessante. Moth and the Flame costituisce un curioso tentativo di riesumare l'antica formula che ai tempi del bianco e nero veniva utilizzata con una certa insistenza. L'ambientazione è un vecchio negozio di costumi, situato probabilmente in Europa, e i protagonisti sono una coppia di tarme che nottetempo lo visitano per sfamarsi. A dividere la coppia troveremo un elemento di disturbo alquanto affascinante: la personificazione di una fiamma, il cui volto richiama l'aspetto dei dandy dell'epoca. Nei suoi tentativi di sedurre la femmina, la fiamma arriverà a scatenare un vero e proprio incendio, prontamente domato da un esercito di tarme che accorreranno in aiuto dei protagonisti.
Guardarsi Indietro
Ancora una volta vediamo dunque degli insetti utilizzare in modo alternativo alcuni elementi del nostro mondo, tra cui si ricorda una cornamusa, qui trasformata in un serbatoio d'acqua. Questo tipo di gag, in uso sin dai tempi di The Spider and the Fly (1931) e Bugs in Love (1932), rendono il cortometraggio godibile ma piuttosto distante dalla genialità di Woodland Café (1937), in cui questa stessa tipologia di humor era stata portata ad un livello successivo. Non è la prima volta che dall'arrivo del colore la serie delle Silly Symphony guarda indietro, riproponendo gli antichi schemi. Tuttavia cortometraggi come Birds in the Spring (1933) e The China Shop (1934), più che essere semplici revival avevano dimostrato gli enormi progressi fatti da allora, comunicando sensazioni molto diverse. Moth and the Flame è certamente meno ispirato di tali capolavori, ma rimane sbalorditivo per quanto riguarda effetti speciali e qualità degli scenari, molto vicini alle meraviglie che nel 1940 ritroveremo nella bottega di Geppetto in Pinocchio. Una nota stonata è invece il character design del piccolo protagonista. La tarma maschio si rivela infatti visivamente piuttosto scadente: i lineamenti infantili del volto stonano con l'eccessiva lunghezza del busto, e l'abbigliamento lo fa assomigliare ad un piccolo clown, anziché regalargli una credibilità come personaggio.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Moth and the Flame
- Anno: 1938
- Durata:
- Produzione: Walt Disney, Walt Disney
- Regia: Burt Gillet, Dave Hand, Dick Huemer
- Storia: Bill Cottrell, Tom Palmer, George Stallings
- Musica: Albert Hay Malotte
- Animazione: Win Hoskins, Izzy Klein, Ed Love, Archie Robin, Milt Shaffer
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Bill Cottrell | Storia |
Walt Disney | Produttore; Produttore |
Andy Engman | Effetti d'Animazione |
Burt Gillet | Regista |
Dave Hand | Regista |
Albert Hay Malotte | Musica |
Win Hoskins | Animazione |
Dick Huemer | Regista |
Izzy Klein | Animazione |
Ed Love | Animazione |
John McManus | Effetti d'Animazione |
Tom Palmer | Storia |
Archie Robin | Animazione |
Milt Shaffer | Animazione |
George Stallings | Storia |
Gustaff Tenggren | Sviluppo Visivo |