No Hunting

Humperdink, il Pioniere

Il 1955 è l'anno in cui il cambio di rotta dello studio Disney diventa evidente. Se si esclude il lungometraggio Lilli e il Vagabondo, l'animazione prodotta per il grande schermo è veramente poca. Ci si concentra piuttosto sulla televisione che, dopo il varo del programma antologico Disneyland (1954), vede l'arrivo del Mickey Mouse Club. Sarà quella la nuova frontiera, mentre la produzione di corti cinematografici vedrà presto la fine. Nelle sale giungono solo quattro short, tutti intitolati a Paperino. La serie l'anno precedente ha infatti compiuto il passaggio al nuovo formato panoramico, il Cinemascope, e si cerca di sfruttare questa novità nei limiti del possibile. No Hunting vede nuovamente Jack Hannah alla regia, ma sembra piuttosto allinearsi all'impostazione satirica dei corti di Jack Kinney. Al fianco di Paperino troviamo Nonno Papero che, sotto forma di spettro, prende vita da un quadro per andare a rianimare gli istinti venatori del nipote, sopiti dallo stile di vita molle tipico dell'uomo moderno. Val la pena ricordare che qualche anno prima, in una storia a fumetti di Tony Strobl, ci si era già riferiti al nonno di Paperino come Humperdink Duck, defunto marito di Nonna Papera. In No Hunting il personaggio è un po' diverso dal modello affermatosi oggi e somiglia più ad una versione papera di Davy Crockett, il famoso eroe della frontiera.

Come in Trincea

L'idea geniale alla base del cortometraggio è che la stagione della caccia al giorno d'oggi sia lontanissima dall'ideale romantico tanto caro ai nostri antenati. Paperino infatti si ritrova in mezzo ad una folla di personaggi umani disegnati con uno stile caricaturale, a godersi “le delizie” della modernità. Alcune gag sono particolarmente dissacranti, come il riciclaggio della celebre sequenza di Bambi in cui la madre lo avvisa che “l'uomo è nella foresta”, dopo aver visto il fiume inquinarsi all'improvviso. L'apice comico viene raggiunto ovviamente dalla trasfigurazione dei cacciatori in soldati della Prima Guerra Mondiale, con il loro nobile passatempo trasformato in un revival della guerra di trincea. Curiosamente, questa stessa idea sarà ripresa vent'anni dopo nel lungometraggio italiano Il Secondo Tragico Fantozzi (1976), diretto da Luciano Salce. Anche qui, come nei corti coevi, i ritmi e i tempi comici sono magistrali, capaci di offrire umorismo graffiante e gag a mitraglietta. Un esempio perfetto è la scena del countdown: i cacciatori attendono con snervante attesa il segnale d'inizio e, per contrasto, appare a schermo una parodia papera del celebre quadro La Madre di Whistler. Graficamente non si può dire che No Hunting sfrutti il Cinemascope quanto lo straordinario Grand Canyonscope. Non mancano però effetti mozzafiato dovuti soprattutto all'animazione dei paperi, più espressiva che mai.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: No Hunting
  • Anno: 1955
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Hannah
  • Storia: ,
  • Musica: Oliver Wallace
  • Animazione: John Sibley
Nome Ruolo
Bill Berg Storia
Walt Disney Produttore
Yale Gracey Layout
Jack Hannah Regista
Ray Huffine Fondali
Dick Shaw Storia
John Sibley Animazione
Oliver Wallace Musica