Grand Canyonscope
Paperino Panoramico
Con il tracollo del mercato dei cortometraggi, l'ultima possibilità per riuscire a mantenere in piedi questo filone produttivo è ricorrere al Cinemascope. Il formato panoramico era stato adottato per la prima volta in una produzione disneyana l'anno precedente, in occasione di Toot, Whistle, Plunk and Boom (1953), e a partire da questo momento diventerà un nuovo standard per la serie di Paperino, cambiamento che si rifletterà anche nel look dei credits di apertura. Il corto in questione esce nelle sale abbinato al capolavoro del cinema live action disneyano 20.000 Leghe Sotto i Mari, anch'esso in Cinemascope. Grand Canyonscope fa riferimento alla tecnica utilizzata già a partire dal titolo, e in apertura si permette di bucare la quarta parete, facendo esplicito riferimento al nuovo formato: i personaggi presenti sulla scena vengono infatti invitati a non stare ammucchiati ma ad allargarsi in orizzontale, in quella che può considerarsi una delle poche gag metacinematografiche della filmografia disneyana.
Ocarina e... Louie?
Il regista questa volta non è il solito Jack Hannah, bensì Charles Nichols, responsabile di buona parte dei cortometraggi di Pluto. Dalla serie del cucciolone Nichols ricicla il tema che Oliver Wallace aveva composto per The Legend of Coyote Rock (1945), data l'affinità dell'ambientazione. Il corto ci mostra Paperino nel ruolo dell'americano medio in visita al Grand Canyon, mentre il ruolo di severa guida turistica spetta al ranger Ocarina (J. Audubon Woodlore), già apparso pochi mesi prima come responsabile del parco di Brownstone in Grin and Bear It. Si tratta dell'unico short in cui il personaggio del ranger non viene affiancato all'orso Humphrey, scelta ancor più insolita se si considera che è invece presente il puma Louie, o meglio, una sua versione opportunamente invecchiata, che infesta il canyon sin dai tempi della guerra civile. Nella prima parte vediamo Paperino venir rimbrottato ad ogni occasione da Ocarina, mentre commette infrazioni minime e del tutto involontarie, mentre nella seconda si innesca l'inseguimento con il puma, che porterà alla distruzione del canyon.
Arte Orizzontale
A rendere davvero straordinario Grand Canyonscope è il comparto visivo, fra le cose più belle mai realizzate dallo studio. Autore degli sfondi è Eyvind Earle, che con il suo stile particolarissimo riesce a dare alle immagini un impatto incredibile. Gli elementi presenti nei fondali sono infatti molto stilizzati, ma le loro superfici vengono dipinte in modo dettagliato, anticipando i vistosi contrasti che ritroveremo in Sleeping Beauty (1959), di cui Earle sarà direttore artistico. Oltre ai fondali non si può non sottolineare l'altissima qualità dell'animazione e la grandissima espressività nel disegno dei personaggi. Paperino in particolare sfodera espressioni davvero notevoli, che per certi versi ricordano lo stile di disegno già affiorato in Canvas Back Duck (1953). Infine è il modo in cui viene riempito lo spazio scenico che rende Grand Canyonscope il capolavoro che è: i personaggi percorrono lo schermo orizzontalmente dando vita a gag che non potrebbero esistere nel normale formato 4:3. L'effetto è magnifico ed è come se gli artisti Disney fossero riusciti a rendere il Cinemascope quasi un personaggio.
C'era Pure un Dinosauro
Infine, non si può non citare fra i pregi del corto il suo efficacissimo umorismo, caratterizzato da tempi comici impeccabili e gag perfettamente ritmate, che in alcuni casi sfiorano il surreale. Fra i momenti più memorabili si ricorda ad esempio la scena in cui Ocarina si rende conto della vera età del puma, vedendolo con in testa il tipico berretto della guerra di secessione, oppure il fuggi fuggi generale, così caotico che nella mischia vediamo apparire come se niente fosse pure un dinosauro. Infine, non può non rimanere impressa la geniale chiosa in cui Paperino e Louie distruggono completamente il Grand Canyon e Ocarina li costringe a ricostruirlo daccapo. Da questo momento in poi la serie di Paperino non sarà più la stessa, e la maggior parte dei corti rimanenti verrà concepita in Cinemascope. Il personaggio di Ocarina tornerà presto a prendere servizio al parco di Brownstone al fianco di Humphrey, mentre la carriera cinematografica di Louie si conclude qui. Rivedremo il personaggio solo alla fine del secolo, in occasione del revival televisivo dei Mickey Mouse Works (1999), in cui gli artisti della Disney Television opteranno per riportarlo in scena come comprimario di Pippo.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Grand Canyonscope
- Anno: 1954
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Charles Nichols
- Storia: Milt Shaffer
- Musica: Oliver Wallace
- Animazione: John Sibley, Julius Svendsen
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Walt Disney | Produttore |
Eyvind Earle | Fondali |
Charles Nichols | Regista |
Lance Nolley | Layout |
Milt Shaffer | Storia |
John Sibley | Animazione |
Julius Svendsen | Animazione |
Oliver Wallace | Musica |