Pluto's Blue Note
Pluto, il Musical
Dopo un terzetto di cortometraggi piuttosto convenzionali, Pluto conclude felicemente l'annata con qualcosa di molto distante dai suoi soliti standard. Pluto's Blue Note è infatti una perla, uno dei pochi cortometraggi di Pluto a non reggersi soltanto sulle gag ma anche sulla musica e sulla trama. La vicenda è ovviamente semplicissima, eppure diversa dalla classica formula vista troppo spesso negli ultimi tempi: Pluto si sente triste perché il suo verso non è melodico come quello degli altri animali, quindi si introduce in un negozio di musica e scopre di poter “cantare” usando la coda come puntina di un giradischi, trucco che lo renderà l'idolo delle cagnette del circondario. Il tutto viene raccontato nel giro di tre sequenze, con uno stile conciso, senza gag allungate o fastidiosi cali di ritmo. Gran parte del merito è della ricca colonna sonora. Pluto's Blue Note infatti attinge a piene mani al repertorio musicale dei film Disney latinoamericani che negli anni della guerra erano stati così importanti per lo studio, proponendo delle nuove versioni di alcune amatissime hit.
Una Scaletta Latinoamericana
La prima canzone della lista è Mexico, composta originariamente per I Tre Caballeros (1945), che Pluto ascolta rapito mentre una sua versione strumentale viene trasmessa alla radio. Il brano successivo altro non è che la Samba del Carnevale di Rio, già ascoltata in Saludos Amigos (1943), che offre una delle sequenze di animazione più interessanti della carriera del cucciolone. Preso dall'esalto per aver imparato il trucchetto del giradischi, lo vediamo infatti fare lo sciocco, andando a tempo con la musica: le sue espressioni esagerate trasmettono molto bene ciò che in quel momento sta provando, costituendo una bella lezione di personality animation. Chiude questo piccolo revival You Belong to My Heart, cover disneyana del brano messicano Solamente una Vez, anche questa proveniente da I Tre Caballeros. Pluto la esegue in playback, parodizzando il tipico atteggiamento di crooner quali Bing Crosby e Frank Sinatra, che viene preso a riferimento per le sue espressioni facciali. Infine, non si può fare a meno di notare come nella folla di cagnette in estasi siano presenti sia la sua nuova fiamma Dinah, che la precedente Fifì, qui alla sua ultima apparizione.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Pluto's Blue Note
- Anno: 1947
- Durata:
- Regia: Charles Nichols
- Storia: Jack Huber, Milt Shaffer
- Musica: Oliver Wallace
- Animazione: Jerry Hathcock, George Kreisl, George Nicholas
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Jerry Hathcock | Animazione |
Jack Huber | Storia |
Karl Karpe | Layout |
George Kreisl | Animazione |
Art Landy | Fondali |
George Nicholas | Animazione |
Charles Nichols | Regista |
Milt Shaffer | Storia |
Oliver Wallace | Musica |