Saludos Amigos
Walt, l'Ambasciatore
All'inizio degli anni 40, poco prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra, Franklin Delano Roosevelt intraprese una politica di “buon vicinato” con gli stati dell'America Latina. Molti governi di questi paesi avevano infatti dei contatti con la Germania, e c'era il rischio concreto che entrassero nell'orbita dell'Asse. Il governo pensò bene di inviare Walt Disney e il suo staff da quelle parti, per documentarsi per un eventuale film a tema. I personaggi Disney erano infatti molto famosi in America Latina, e Walt poteva essere dunque un ambasciatore ideale. La proposta venne accettata immediatamente, anche perché in quegli stessi giorni allo studio era in atto il famoso sciopero del 1941, e la tensione era alle stelle. Secondo Roy Disney, allontanare Walt da quel clima negativo poteva essere l'idea giusta per calmare le acque, e così fece in modo che il fratello partisse insieme ad un gruppo dei suoi migliori e più fedeli artisti, fra cui si ricordano Frank Thomas e Mary Blair. Una cronaca dettagliata del loro viaggio la possiamo ritrovare nel documentario Walt Y El Grupo (2008), che testimonia la calda accoglienza riservata in quei paesi a Walt Disney. La vacanza fornì allo staff l'ispirazione per numerosi lavori, la maggior parte dei quali andò a rifluire all'interno di Saludos Amigos (1943) e I Tre Caballeros (1945), dando inizio alla tradizione dei package film.
All'interno del canone dei Classici Disney non c'è un titolo più breve di Saludos Amigos: con i suoi tre quarti d'ora di durata, infatti, il film assomiglia più che altro ad un mediometraggio (featurette). Si tende a fare un'eccezione e a includerlo nella famosa lista perché è evidente che il progetto sia stato concepito come un regolare lungometraggio a episodi, e che la sua brevità sia solo incidentale. Il film presenta però solo quattro segmenti, intervallati da riprese live action di stampo documentaristico che presentano una sorta di “diario di viaggio” degli artisti. L'insieme funziona decisamente bene: gli episodi sono ottimi e ben incasellati all'interno di una struttura tanto semplice quanto solida.
- Saludos Amigos (Charles Wolcott, Ned Washington) - È la canzone che accompagna i titoli di testa e che fa da tema principale per l'intero progetto. Inaugura la tradizione di inserire nei credits dei package film dei brani intitolati come la pellicola, allo scopo di dare coesione all'insieme. Spesso tali canzoni risulteranno datate e piuttosto trascurabili, ma in questo caso non si può non rimanere gradevolmente colpiti: il brano è trascinante e nel suo contesto funziona davvero molto bene, uscendone come un vero e proprio inno alla fratellanza fra i due continenti. Non è un caso che il tema ritorni anche nelle strumentali, per essere ripreso anni dopo nella partitura di The Three Caballeros. I credits inoltre si chiudono con una dedica di Walt alle numerose persone che hanno ospitato e supportato il suo staff durante il viaggio.
Lake Titicaca
Il film si apre documentando il momento della partenza del gruppo. Successivamente, grazie ad una mappa animata, vengono illustrate le tappe che lo staff percorrerà, dividendosi e riunendosi in zone diverse del continente. In queste brevi sequenze live action vediamo gli artisti cercare ispirazione dalle meraviglie che passano davanti ai loro occhi, realizzando schizzi, concept art e dipinti a tema. I quattro segmenti simboleggiano quindi il risultato finale delle loro fatiche. La prima di queste “cartoline animate” ci viene inviata dal Perù, ed è uno dei due episodi incentrati su Paperino, per la prima volta protagonista di un lungometraggio. Come le altre scene del film, anche in Lake Titicaca è presente la voce fuoricampo del narratore, che in molti paesi sarà quella di José Oliveira, doppiatore tra l'altro di José Carioca.
Anche Clarence Nash si occupa del doppiaggio di Paperino in diverse lingue, tra cui l'italiano, allo scopo di rendere più internazionali possibili queste produzioni. Lake Titicaca segue un po' lo stile degli How To di Pippo, filone nato da poco, applicandone gli stessi principi a Paperino, che nel ruolo di turista yankee si ritroverà coinvolto in situazioni paradossali: lo vediamo aggirarsi nei dintorni del lago, interessarsi agli usi e costumi locali, e infine tentare di attraversare un ponte sospeso in groppa ad un flemmatico lama sensibile alla musica. Si tratta sicuramente di un segmento riuscitissimo, in cui l'animazione di Donald risulta qualitativamente superiore alla media dei suoi short e le gag sono davvero ottime.
Pedro
Conclusa la sequenza dedicata a Paperino, si segue il viaggio di una parte dello staff in Cile, paese in cui nasce l'idea per la storia di Pedro. Questo secondo spezzone svolge un ruolo di rappresentanza per quell'ambito produttivo “a schema libero”, che qualche anno prima era costituito dalle Silly Symphony e che adesso invece è passato sotto l'etichetta Special Cartoon. La fantasia degli artisti Disney li porta ad antropomorfizzare una famiglia di aeropolani postali: l'elica quindi diventa il naso, la cabina di pilotaggio la testa, il parabrezza gli occhi e così via. Per l'occasione tutto viene ricondotto a misura di aereo, mostrandoci il cucciolo di aeroplano Pedro andare a scuola (di volo), imparando l'anatomia, la matematica e altre discipline declinate in salsa aviatoria.
La storia vede Pedro affrontare il suo primo volo, passando attraverso le Ande e incappando nella maestosa e temibile montagna Aconcagua, che con le sue tempeste ha visto precipitare molti aerei. L'aeroplanino se la vedrà certamente brutta, e la sequenza action che ne consegue fornirà una valida dimostrazione del livello raggiunto dallo studio con gli effetti speciali. Il segmento è davvero grazioso, e ha il merito di dare inizio a quel filone disneyano incentrato sui veicoli antropomorfi che continuerà con il Little Toot di Melody Time (1948) e con il corto Susie the Little Blue Coupé (1952). Infine, non si può fare a meno di citare il contributo dato nei decenni successivi dalla Pixar e dai DisneyToon Studios, che continueranno su questa strada con i cicli di Cars (2007) e Planes (2013).
El Gaucho Goofy
Nelle riprese in live action che introducono la terza sequenza, vediamo Walt e i suoi artisti a Buenos Aires e poi nelle pampas argentine. Le tradizionali danze di paese, i banchetti a base di carne alla brace e l'affascinante figura del gaucho, sono gli ingredienti che ispireranno El Gaucho Goofy, in cui è di scena il personaggio di Pippo. Il segmento è in tutto e per tutto analogo ai coevi cortometraggi dello spilungone: in quegli anni era stata ufficialmente adottata la formula degli How To, finti documentari in cui una voce narrante dissertava su diversi argomenti, salvo poi veder le sue parole messe in ridicolo dalla goffaggine del protagonista. Già all'interno di The Reluctant Dragon (1941) si era scelto di inserire a sorpresa un How To, anziché distribuirlo singolarmente. Qui l'esperimento viene ripetuto con successo, rendendo il menù del programma ancora più vario.
L'episodio si basa interamente sul confronto tra il cowboy nordamericano e il gaucho argentino: Pippo interpreta la prima tipologia di vaccaro, che viene presa di peso e fatta volare fino alle pampas, per esser sottoposta a un violento cambio di abbigliamento, armamentario e abitudini. Lo vediamo quindi alle prese con il poncho, le bolas e un cavallo dalla spiccata personalità. Come sempre le gag sono davvero riuscite e dotate di quella deliziosa vena demenziale tipica della serie, come si vede nell'uso che viene fatto di alcuni tradizionali trucchetti come il ralenti. La sequenza è tristemente famosa per esser stata però malamente editata dalla Disney nella recente edizione home video, eliminando la scena iniziale in cui il Pippo-cowboy fuma una sigaretta. La censura ha purtroppo reso poco chiara la dinamica che vede Pippo venir prelevato e portato in Argentina.
Aquarela do Brasil
Aquarela do Brasil è l'ultima delle quattro cartoline del film, e giunge dritta dritta da Rio de Janeiro. Che il Brasile rappresentasse il piatto forte dell'intero viaggio era evidente sin dal materiale promozionale, che presentava il nuovo personaggio simbolo di questa comunione tra le due americhe: il pappagallo José Carioca. La sequenza live action che precede l'inizio di questo quarto episodio, ci mostra infatti il gruppo di Walt muoversi per le pittoresche strade di Rio, imparando la samba e beandosi delle bellezze del luogo. E queste bellezze vengono riprodotte alla perfezione nella scena d'apertura del segmento, in cui vediamo un pittore dipingere un ritratto innamorato della sua terra, mentre i suoi disegni prendono vita sulle note della celebre canzone di Ary Barroso.
Si tratta senza dubbio del punto più alto del film: perfettamente ritmato, ricco di guizzi e meraviglie visive, nonché importantissimo per l'entrata in scena del già citato José Carioca. Il pappagallo viene affiancato a Paperino (di ritorno dopo Lake Titicaca), al quale farà visitare Rio de Janeiro, offrendogli la cachaça e portandolo a danzare la samba nelle balere, in una meravigliosa fantasia visiva. Aquarela do Brasil costituisce una delle vette qualitative di questo progetto, e il suo collocarsi su un altro piano rispetto agli altri episodi si nota dall'assenza della solita voce fuoricampo, dalla presenza dei credits iniziali e dall'indimenticabile colonna sonora.
- Aquarela do Brasil (Ary Barroso) - Il meraviglioso quadro in movimento che apre l'episodio ci mostra l'immensa capacità degli artisti Disney di fondere musica e immagini in un cocktail estetico sbalorditivo, in cui anche l'acqua delle cascate scende a ritmo di samba. Ogni pennellata riesce a dare vita a figure inaspettate, trasfigurando un casco di banane in uno stormo di tucani, fino alla metamorfosi di un fiore tropicale... in Paperino. Impossibile non rimanerne stregati. La canzone era stata scritta da Ary Barroso nel 1939, ma sarebbe diventata celebre solo dopo la sua inclusione in Saludos Amigos.
- Tico-Tico no Fubá (Zequinha de Abreu) - Questo caratteristico pezzo era stato scritto originariamente nel 1917, ma viene qui ripreso in forma strumentale. Il numero costituisce la presentazione del personaggio di José, che userà il suo stesso ombrello come flauto traverso e il cappello di Paperino come fisarmonica. Il pappagallo viene “dipinto” come un simpatico damerino, amante della bella vita e dotato di un certo magnetismo.
La Verità su José Carioca
Sebbene l'uscita ufficiale di Saludos Amigos fosse prevista in USA per il 1943, l'anno precedente il film venne presentato in anteprima a Rio de Janeiro, riscuotendo grandissimi consensi. Anche i risultati al box-office furono soddisfacenti, al punto che Walt continuò su questa strada, producendo nuovo materiale a tema ispirato a quell'indimenticabile viaggio. Cortometraggi come Pluto and the Armadillo, Contrary Condor e The Pelican and the Snipe, usciti tra il 1943 e il 1944, costituirono infatti delle ideali appendici al progetto Saludos Amigos. Due anni dopo ne venne addirittura prodotto un seguito più lungo, I Tre Caballeros, in cui alla coppia di amici costituita da Paperino e José si andava ad aggiungere il galletto messicano Panchito, frutto di un secondo viaggio di Walt oltre il confine. L'ultimo colpo di coda fu il segmento Blame It on the Samba inserito all'interno de Lo Scrigno delle Sette Perle (1948), in cui Paperino e José si ritrovavano nuovamente insieme a Rio de Janeiro, sottoposti alle cure del folle uccello Aracuan.
Se escludiamo il suo cameo in Chi Ha Incastrato Roger Rabbit? (1988), la carriera di José non proseguì sul grande schermo, bensì in televisione e sulla carta stampata. Nel primo caso è importante citare le sue frequenti apparizioni ad opera della Disney Television, in cicli come Mickey MouseWorks (1999), House of Mouse (2001) o la recente serie di Paul Rudish (2013). Per quanto riguarda i fumetti, sin dal suo esordio José divenne titolare di un ciclo di tavole domenicali sui quotidiani, occupando lo spazio dedicato in precedenza alle Silly Symphony. In questi fumetti il lettore veniva messo a conoscenza della verità su José, damerino solo in apparenza, il cui stile di vita effettivo era vicino a quello di un barbone che vive di espedienti. Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda sarebbero stati i fumetti Disney prodotti anni dopo in Brasile. La casa editrice Abril avrebbe infatti scelto proprio il pappagallo verde come nume tutelare, espandendo costantemente il suo microcosmo, tanto da arrivare a creargli un'identità segreta supereroistica: Bat-Carioca. Le più grandi avventure fumettistiche di José sarebbero state però al fianco di Paperino e Panchito, raccontate con entusiasmo dal bravo Don Rosa.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Saludos Amigos
- Anno: 1943
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Wilfred Jackson, Jack Kinney, Hamilton Luske, Bill Roberts
- Storia: Homer Brightman, William Cottrell, Joe Grant, Dick Huemer, Harry Reeves, Ted Sears, Webb Smith, Roy Williams, Ralph Wright
- Cast: Clarence Nash, José Oliveira, Fred Shields
- Musica: Edward H. Plumb, Paul J. Smith
- Animazione: Paul Allen, Les Clark, Andy Engman, Hugh Fraser, Bill Justice, Milt Kahl, Ward Kimball, John McManus, Joshua Meador, Fred Moore, Milt Neil, Wolfgang Reitherman, John Sibley, Bill Tytla
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Paul Allen | Animazione |
Ken Anderson | Fondali |
Dick Anthony | Fondali |
Lee Blair | Supervisione Artistica |
Mary Blair | Supervisione Artistica |
James Bodrero | Supervisione Artistica |
Homer Brightman | Storia |
Les Clark | Animazione |
Claude Coats | Fondali |
William Cottrell | Storia |
Merle Cox | Fondali |
Al Dempster | Fondali |
Walt Disney | Produttore |
Andy Engman | Animazione |
Hugh Fraser | Animazione |
Yale Gracey | Fondali |
Joe Grant | Storia |
Hugh Hennesy | Fondali |
Dick Huemer | Storia |
Wilfred Jackson | Regista |
Bill Justice | Animazione |
Milt Kahl | Animazione |
Ward Kimball | Animazione |
Jack Kinney | Regista |
Hamilton Luske | Regista |
John McManus | Animazione |
Joshua Meador | Animazione |
John P. Miller | Supervisione Artistica |
Fred Moore | Animazione |
Clarence Nash | Cast (Donald Duck) |
Milt Neil | Animazione |
José Oliveira | Cast (José Carioca) |
Edward H. Plumb | Musica |
Harry Reeves | Storia |
Wolfgang Reitherman | Animazione |
Art Riley | Fondali |
Bill Roberts | Regista |
Herbert Ryman | Supervisione Artistica |
Ted Sears | Storia |
Fred Shields | Cast (Narrator) |
John Sibley | Animazione |
Paul J. Smith | Musica |
Webb Smith | Storia |
McLaren Stewart | Fondali |
Bill Tytla | Animazione |
Roy Williams | Storia |
Ralph Wright | Storia |
Al Zinnen | Fondali |