Canzoni da Cantare al Buio

Vedere il Suono

Songs to Sing in the Dark è il quinto e ultimo cortometraggio della seconda infornata di Shortcircuit e rappresenta un’aggiunta originale e curiosa alla collezione. Questa volta la regia è di Riannon Delanoy, un’animatrice attiva ai WDAS sin dai tempi del primo Frozen. Del quintetto di corti è sicuramente il più sperimentale, ma come gli altri è anche molto personale, dal momento che attinge a passioni e suggestioni che la regista si porta dietro sin dall’infanzia. In primo luogo abbiamo l’interesse per la biologia e per il comportamento animale, con un occhio di riguardo per l’ecolocalizzazione, la capacità di alcune specie di orientarsi in luoghi bui attraverso la ricezione del suono.

Ma c’è anche un altro ingrediente tipico della sua visione artistica, ed è la ricerca di nuove soluzioni grafiche per rappresentare concetti non propriamente “visivi” come appunto i rumori e le emozioni. Riannon ha lavorato a Frozen 2 e in particolare nei due numeri musicali di Elsa, in cui l’effettistica giocava un ruolo importante e diventava un vero e proprio “personaggio” in movimento sullo schermo. Questo tipo di animazione di natura sensoriale trova in Songs to Sing in the Dark un approfondimento ideale.

Ascoltare le Immagini

Siamo in una caverna in cui vivono diverse specie di animali, tutti abituati a percepirsi l’un l’altro solo attraverso il proprio sonar biologico. Fra loro si distinguono due personaggi che in primo momento si affrontano abbaiando l’uno contro l’altro, salvo poi fare amicizia e creare un fronte comune contro gli altri predatori. I due animaletti, il cui design si deve a Ryan Green (Crosswalk), sono realizzati in CGI con un particolare rendering che ricorda la colorazione a gessetto, mentre i loro versi sono visualizzati a schermo attraverso elementi grafici bidimensionali che ne illustrano le percezioni.

E questo trucco rappresentativo funziona benissimo: lo scontro tra i due protagonisti a chi grida più forte conduce a figure sempre più fantasiose che poi si fonderanno insieme in un tripudio di colore e ricercatezza grafica. E sebbene dispiaccia veder concludersi il corto sul più bello e si senta il desiderio di averne di più, la sensazione che lascia nel suo minuto e mezzo di durata è assolutamente positiva. Songs to Sing in the Dark è uno dei cortometraggi più intelligenti del lotto e chiude trionfalmente la rassegna degli Shorcircuit 2021. Ma soprattutto rende giustizia ad uno degli aspetti chiave dell’animazione disneyana sin dai tempi di Fantasia: l’incessante ricerca di sintesi tra immagine e suono allo scopo di creare la definitiva festa dei sensi.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Songs to Sing in the Dark
  • Anno: 2021
  • Durata:
  • Regia: Riannon Delanoy
Nome Ruolo
Riannon Delanoy Regista