Star Wars: Episodio IX - L'Ascesa di Skywalker

Sheev e J. J.

Quando la Walt Disney Company annunciò l’acquisizione della Lucasfilm e la messa in cantiere della sequel trilogy di Star Wars, non era previsto che i film fossero diretti da una stessa persona. J. J. Abrams avrebbe infatti dovuto dare il la, producendo un settimo episodio in grado di suscitare curiosità e al tempo stesso rassicurare la fascia di pubblico più reazionaria sulla fedeltà allo Star Wars della trilogia originale. Poi sarebbe stata la volta di Rian Johnson e infine di Colin Trevorrow. Nel mezzo, intervallando gli episodi regolari, sarebbero arrivati dei film spinoff ad approfondire altri aspetti di un franchise che nei piani della Company avrebbe dovuto strutturarsi sulla falsariga del Marvel Cinematic Universe. Non tutto andò secondo i piani, però. L’episodio di Rian Johnson spaccò in due il pubblico, alimentando diverse polemiche, mentre la bozza di Trevorrow per il capitolo finale, intitolata Duel of the Fates non convinse la dirigenza. Nel mezzo il pesante flop di Solo e in generale una nube di negatività generatasi sul web, spinse la Company a rivedere i piani per il futuro della galassia lontana lontana.

La struttura a trilogie si stava rivelando produttivamente superata, mentre quella sensazione di voler proseguire a oltranza stava nuocendo all’aura di evento che da sempre accompagnava Star Wars. C’era bisogno di un nono film che in qualche modo chiudesse non solo la trilogia ma questa prima epoca produttiva, dando un senso di closure alla serie principale. La trilogia di Luke, che già una volta si era trasformata nell’Esalogia di Anakin, arrivata a nove film si sarebbe ufficialmente intitolata The Skywalker Saga. E a dirigerne il finale venne chiamato nuovamente J. J. Abrams, a cui venne affidata anche la sceneggiatura, in coppia con Chris Terrio. Realizzare finali non era mai stato il mestiere di Abrams, il cui ruolo fino a quel momento era sempre stato creare spunti da far poi sviluppare agli artisti della sua casa di produzione Bad Robot. Che si trattasse del capolavoro televisivo Lost (2004) o del libro-giocattolo S. La Nave di Teseo (2013) era negli input e nelle intuizioni la parte migliore del suo lavoro. Occuparsi della chiusura di una saga tanto importante sarebbe stato un punto di svolta per la sua carriera.

La prima mossa del nuovo team fu stabilire che il Primo Ordine non era mai stato altro che l’inconsapevole avanguardia di un “redivivo” Sheev Palpatine, nascosto da decenni sul pianeta Exegol nelle Regioni Ignote. Il ritorno dello storico nemico sarebbe stato utile a dare allo spettatore la sensazione di trovarsi di fronte al nono e ultimo capitolo di una saga coesa. La cosa non fu tenuta segreta a lungo: il ritorno di Ian McDiarmid venne annunciato quanto prima, e il suo minaccioso messaggio alla galassia venne reso noto il 14 dicembre 2019 all’interno di un evento online legato al videogioco Fortnite. Come accaduto per i due film precedenti, non mancarono produzioni extra filmiche ambientate in quello stesso frame temporale, pensate per spianare la strada agli eventi del film. Si ricordano in special modo la seconda e ultima stagione della serie animata Resistance, la miniserie a fumetti Lealtà e il polposo romanzo Resistance Reborn, ricco di riferimenti ad altre opere del canone. Eppure, per quanto le interconnessioni fra prodotti cartacei fossero strette, si iniziava a percepire qualche difficoltà di troppo nel coordinarsi con la macchina produttiva cinematografica, visibilmente affaticata dai continui rivolgimenti.

Star Wars Secondo Abrams

L’Ascesa di Skywalker è un film denso di avvenimenti e personaggi, uno dei più lunghi della saga. Ambientato un anno dopo Gli Ultimi Jedi, racconta della tortuosa ricerca del covo di Palpatine su Exegol da parte degli eroi della Resistenza. La prima metà non è altro che una concitata caccia al tesoro che vuole omaggiare l’altra grande saga Lucasfilm, quella di Indiana Jones. La seconda metà invece porta i personaggi al cospetto del villain, non prima di aver rivelato il suo legame di parentela con Rey e di aver raccontato la sofferta redenzione di Kylo Ren. Rispetto all’ottavo film, il cambio di passo è evidente. J. J. Abrams si riappropria della vicenda, spazzando via l’impronta stilistica di Rian Johnson e riaffermando la propria idea di cinema fatto di azione frenetica, tocchi estetici e scambi veloci tra personaggi: Rey, Finn e Poe si ritrovano per la prima volta ad agire insieme e dimostrano una buona chimica e un discreto carisma, mentre Kylo Ren si conferma un personaggio davvero ben costruito. Seguire le gesta del nuovo cast è davvero piacevole. Ma purtroppo se da un lato questa impronta leggera e sbarazzina funziona, dall’altro finisce per penalizzare l’opera.

Il nono episodio è infatti un film ambizioso: introduce molto materiale e fornisce informazioni nuove per la mitologia della galassia (i cultisti al servizio di Palpatine, il concetto di Diade e via dicendo) ma risulta davvero involuto nell’esposizione. Le spiegazioni sono nulle, superficiali o si riducono a brevi frasi a effetto, che non danno modo allo spettatore di assimilare le novità, di inserirle retroattivamente nel tessuto connettivo della saga. E il risultato è che tutti questi concetti finiscono per risultare monchi, improvvisati e mal collegati. In aggiunta, J. J. si rivela decisamente impreparato nel gestire elementi costitutivi di Star Wars come il worldbuilding o gli aspetti metafisici. Il suo riferimento diretto infatti rimangono i film della trilogia originale con cui è cresciuto, con ben poche concessioni ai prequel. Tutti i fili narrativi sparsi negli episodi I-II-III (profezie, prescelti, equilibrio) che avrebbero potuto portare ad uno sviluppo della mitologia della Forza in grado di legittimare l’esistenza di una terza trilogia… vengono sistematicamente ignorati. Il vero intento è palesemente un altro: completare gli archi narrativi dei personaggi apparsi da Una Nuova Speranza in poi.

E in questo il film si dimostra impeccabile, regalando ad ognuno di loro la definitiva consacrazione. C3PO diventa protagonista di una sottotrama tutta sua che ne valorizza gli aspetti più comici e malinconici, Luke torna come Fantasma di Forza per chiudere trionfalmente l’unico buco nella sua formazione Jedi su Dagobah, Han Solo spunta a sorpresa sottoforma di ricordo in quella che è la sequenza più poetica e intensa dell’intera trilogia. E, ovviamente, non manca nemmeno un contributo da parte di Lando. Sono tutte sequenze magnifiche, che trasudano amore per questi personaggi iconici, e non stupisce che a fronte di una così alta qualità lo stesso Harrison Ford sia stato ben felice di tornare. Ma soprattutto la squadra di Abrams lavora di fino per riuscire a regalare al personaggio di Leia un’uscita di scena trionfale, aggirando le difficoltà dovute alla prematura morte di Carrie Fisher. A Leia viene regalato un nuovo passato e le viene dato un ruolo cruciale nella redenzione del figlio. Legami familiari e appartenenza diventano così il nuovo filo rosso con cui si decide di collegare i nove capitoli di questa Skywalker Saga.

Redenzione Visiva e Camei Vocali

Come da tradizione, tutti i capitoli principali di Star Wars introducono un buon numero di razze e creature nuove di zecca. J. J. Abrams nello specifico è un vero fan di questo aspetto della saga e non perde occasione di riempire il nono film con pupazzi e burattini degni della scuola di Henson. Si ricordano volentieri il piccolo anzellan Babu Frik, dalla parlata bizzarra e disturbante, oppure gli alieni Aki Aki, intenti a celebrare il festival degli antenati, che si tiene una volta ogni quarantadue anni, un riferimento metanarrativo all’effettiva età della saga. La stessa Maz Kanata, che nel settimo film era stata realizzata in motion capture, qui è stata ricreata roboticamente. La presenza di Abrams si avverte anche come doppiatore del piccolo droide D-O, una delle tante figure che sgomitano per farsi notare a dispetto del loro risicato screen-time. Gli elementi però più indimenticabili sono gli Orbak, cavalcature aliene protagoniste di una sequenza d’azione fra le più visionarie, la galoppata sulla superficie degli incrociatori imperiali.

Ed è proprio grazie alla sua visionarietà che Episodio IX riesce a redimere buona parte degli errori commessi in passato sul fronte visivo. Ai tempi del settimo episodio il desiderio di rincorrere l’estetica della trilogia originale aveva portato ad alcune scelte molto discutibili sul piano narrativo: sia le due fazioni in lotta che buona parte dei pianeti visitati somigliavano alle loro controparti d’epoca, in un gioco di rimandi che finiva per impoverire la mitologia galattica. Qui invece si mettono in campo soluzioni estetiche differenti, a partire da ciò che ruota intorno a Palpatine: il Final Order, i suoi Sith Eternal, il pianeta Exegol mettono in campo suggestioni visive nuove e davvero inquietanti. Lo stesso vale per i pianeti visitati. Se escludiamo il tradizionale pianeta desertico, Pasaana, ennesima concessione al gusto nostalgico della produzione, il resto degli scenari risulta finalmente inedito: la giungla tropicale di Ajan Kloss in cui la Resistenza si rifugia, la tumultuosa Kef Bir con i suoi mari tempestosi in cui giacciono i resti della Morte Nera e addirittura la montagnosa Kijimi, sede di una cittadella ispirata all’estetica orientale dei film di Akira Kurosawa, tanto cari a Lucas. Tornano anche Ahch-To, una delle location più importanti e riuscite dell’ottavo episodio e addirittura Mustafar, il pianeta dove cadde Anakin nei prequel, che vediamo di sfuggita nel prologo della storia.

La presenza di Mustafar è però emblematica del modo in cui si è scelto di procedere con questo nono episodio. Il pianeta è una tappa importante per l’indagine di Kylo Ren, ma allo spettatore non vengono dati riferimenti sufficienti ad accorgersene. Non viene fatto il nome del pianeta e la quest di Kylo viene accorciata e ridotta ai minimi termini. È come se gli eventi di Episodio IX fossero stati pensati dietro le quinte per penetrare la mitologia della serie, ma poi siano stati messi in scena in modo da non farlo notare. Durante la battaglia di Exegol questo basso profilo è ancora più evidente: appaiono navi provenienti da romanzi e serie animate ma rimangono sullo sfondo e la narrazione non valorizza minimamente la loro presenza. Infine la scena culmine di questo approccio è quella in cui Rey si connette alle voci della Forza, e uno dopo l’altro sfilano i camei vocali di numerosi personaggi inaspettati. Nell’ordine troviamo: Obi Wan nelle sue due forme, Anakin Skywalker, Ahsoka Tano, Kanan Jarrus, Luminara Unduli, Yoda, Qui-Gon Jin, Aayla Secura, Mace Windu, Adi Gallia e Luke Skywalker. Alcuni di questi personaggi vengono dai prequel, altri, come Ahsoka e Kanan, nascono nell’animazione ed entrano per la prima volta nella saga filmica. Eppure a nessuno di loro, nemmeno ad Anakin, viene dato un vero ruolo, ma rimangono degli easter egg intercambiabili e difficili da cogliere.

John Williams Va in Pensione

L’Ascesa di Skywalker rappresenta il testamento artistico di uno dei più grandi geni del nostro tempo, l’immortale John Williams. Il compositore delle più importanti colonne sonore cinematografiche di sempre si ritira proprio con il nono e ultimo film della Skywalker Saga, dopo aver curato le musiche di tutti gli episodi principali. È incredibile che una stessa persona sia riuscita a ricoprire lo stesso ruolo per più di quattro decenni, tempo in cui l’epopea si è dipanata, mantenendo una tale unità stilistica e una qualità tanto alta. La sua presenza costante in tutto il cammino produttivo di Star Wars rappresenta uno degli elementi di maggior coesione in tutto il progetto. Per omaggiarne la grandezza, a Williams è stato addirittura chiesto di partecipare al film, con un piccolo cameo sul pianeta Kijimi.

Va specificato che questa nona partitura di Williams non presenta nuovi temi di rilievo, ma è una precisa scelta volta a focalizzarsi sui motivi preesistenti. Uno dei primi annunci fatti riguardava infatti la presenza di tutti i temi principali, che avrebbero accompagnato e chiosato degnamente il percorso di ognuno dei personaggi. E in effetti c’è di tutto, dal tema di Leia a quello di Rey, passando per quello della Forza. Degno di nota il tema di Yoda, che in un caso più unico che raro, viene ripreso senza alcuna modifica per realizzare una sequenza speculare a quella in cui l’X-Wing di Luke veniva fatto emergere dalle acque. Ma ancora una volta, in questa carrellata nostalgica, sono assenti i temi più amati dei prequel, quali Duel of Fates, Across the Stars e Battle of the Heroes, rendendo tristemente evidente l’approccio parziale avuto dalla produzione nel realizzare il finale di Star Wars.

Di Cosa Parla Star Wars?

The Skywalker Saga racconta la storia della famiglia Skywalker, del modo in cui il lato oscuro è entrato in contatto con i suoi esponenti e di come la loro eredità sia stata tramandata. Un’epopea generazionale sul valore della famiglia, degli ideali e del proprio senso di appartenenza. Questo è il risultato a cui si giunge una volta messo in prospettiva l’intero ciclo, alla luce della sua più recente espansione. C’erano sicuramente molti altri modi per riconfigurare la struttura della saga di Lucas legittimandone una prosecuzione, e di certo la soluzione trovata per quanto rassicurante risulta generica e un po’ alla buona. Sebbene L’Ascesa di Skywalker non sia stato di certo un flop, ha goduto di un risultato al botteghino inferiore alle aspettative e ha suscitato aspre polemiche da parte del pubblico. Molti hanno puntato il dito sul brusco cambio di direzione rispetto all’ottavo film, lamentando un canovaccio improvvisato e vittima degli umori del pubblico. Ma a ben vedere, la faida tra lo Star Wars di Abrams e quello di Johnson è più stilistica che narrativa, e buona parte degli sviluppi a cui si arriva erano stati in qualche modo innescati già dal bellissimo ottavo capitolo, iconoclasta solo in apparenza.

Il vero problema de L’Ascesa di Skywalker si trova altrove e risiede nel suo ruolo cruciale nello schema generale. Pur con i suoi intoppi, rappresenta un film notevole, un valido finale di trilogia, e funziona molto bene anche come conclusione dell’arco di sei film che vanno da quarto al nono. Ma come finale di ennalogia non riesce ad essere sufficientemente organico. Alla fine di tutto permangono simmetrie imperfette: l’equilibrio viene perduto e ripristinato due volte in tre trilogie, il Prescelto esce di scena a due terzi del percorso e sul finale non ci viene mostrato quale sarà il nuovo scenario politico o quale possa essere il futuro dell’Ordine Jedi o della mitologia della Forza. L’impressione è che il nono film non abbia fatto altro che riportarci là dov’eravamo al termine del sesto, e non si sia davvero fatto quel passo in più per regalare alla saga una più ampia interpretazione. Per di più, manca ad oggi un motivo per cui la vicenda degli Skywalker dovrebbe ritenersi “centrale” rispetto alle centinaia di storie passate e future che verranno raccontate nella galassia lontana lontana.

La sequel trilogy nasce funestata dalla mancanza di un’idea chiara alla base in grado di darle una solida ragion d’essere. E questo evidenzia come l’approccio alla serialità codificato da Abrams nel decennio precedente sia ormai superato. La visione parziale che il regista aveva della saga di Star Wars, il desiderio della Company di prendere le distanze dai prequel e di inseguire il plauso del pubblico, facendosi distrarre da un fandom innegabilmente tossico, hanno portato ad una situazione creativamente ingarbugliata. Ma l’universo di Star Wars è in continua espansione e quelle che sono le debolezze di oggi si trasformeranno in spunti da sviluppare domani attraverso opere collaterali. E il processo si può dire sia stato già innescato pochi mesi dopo l’uscita del film, con l’arrivo della novelization in grado di fornire spiegazioni tecniche e colmare quei buchetti che il film si era lasciato dietro. I problemi produttivi di questa terza trilogia tuttavia sarebbero serviti di lezione alla Company per progettare il futuro del franchise su altre basi. Serie televisive come The Mandalorian o la stagione finale di The Clone Wars, pubblicate su Disney+, avrebbero ben presto riconquistato i favori del pubblico, facendo leva sulla fermezza di polso di autori visionari e appassionati come Jon Favreau o Dave Filoni, mentre progetti editoriali come The High Republic avrebbero spostato l’attenzione su un’epoca ancora inesplorata, arricchendo il grande affresco collettivo che è la storia millenaria della galassia lontana lontana.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Star Wars: Episode IX - The Rise of Skywalker
  • Anno: 2019
  • Durata:
  • Produzione: J.J. Abrams, Nour Dardari, Tommy Gormley, Callum Greene, Kathleen Kennedy, Jason McGatlin, Michelle Rejwan
  • Regia: J.J. Abrams
  • Soggetto: , , ,
  • Sceneggiatura: ,
  • Cast: J.J. Abrams, Naomi Ackie, Josef Altin, Ashley Beck, John Boyega, Richard Bremmer, Raghad Chaar, Dave Chapman, Hayden Christensen, Angela Christian, Jodie Comer, Aidan Cook, Liam Cook, Richard Coombs, Anthony Daniels, Harrison Davis, Warwick Davis, Billy Dee Williams, Matt Denton, Mandeep Dhillon, Andreea Diac, J.D. Dillard, Adam Driver, Mark Richard Durden Smith, Ashley Eckstein, Amir El-Masry, Ann Firbank, Carrie Fisher, Cailey Fleming, Harrison Ford, Jacob Fortune-Lloyd, Geff Francis, Domhnall Gleeson, Nigel Godrich, Richard E. Grant, Greg Grunberg, Alec Guinness, Richard Guiver, Amanda Hale, Jennifer Hale, Mark Hamill, Dhani Harrison, Claire Roi Harvey, Andrew Havill, Elliot Hawkes, Dave Hearn, Shirley Henderson, Carolyn Hennesy, Brian Herring, Joe Hewetson, Billy Howle, Josefine Irrera Jackson, Oscar Isaac, Samuel L. Jackson, James Earl Jones, Paul Kasey, Nick Kellington, Joe Kennard, Patrick Kennedy, Diana Kent, Bill Kipsang Rotich, Amanda Lawrence, Denis Lawson, Lukaz Leong, Billie Lourd, Ian McDiarmid, Ewan McGregor, Nasser Memarzia, Bryony Miller, Lin-Manuel Miranda, Dominic Monaghan, Tanya Moodie, Mimi Ndiweni, Liam Neeson, Aaron Neil, Cyril Nri, Lupita Nyong’o, Indra Ové, Frank Oz, Simon Paisley Day, Angelique Perrin, Freddie Jr. Prinze, Mike Quinn, Daisy Ridley, Lynn Robertson Bruce, Vinette Robinson, Tom Rodgers, Alison Rose, Keri Russell, Rochenda Sandall, Philicia Saunders, Andy Serkis, Kiran Shah, Ed Sheeran, Anton Simpson-Tidy, Joonas Suotamo, Hassan Taj, Chris Terrio, Lee Towersey, Kelly Marie Tran, Martin Wilde, John Williams, Patrick Williams, Debra Wilson, Tom Wilton, Matthew Wood, Olivia d'Abo
  • Musica: John Williams
Nome Ruolo
J.J. Abrams Cast (D-O (Voce)); Produttore; Regista; Sceneggiatura; Soggetto
Naomi Ackie Cast (Jannah)
Josef Altin Cast (Pilot Vanik)
Jim Barr Direzione Artistica
Ashley Beck Cast (Knight of Ren)
John Boyega Cast (Finn)
Maryann Brandon Montaggio
Richard Bremmer Cast (First Order Officer)
Rick Carter Production Design
Raghad Chaar Cast (Resistance Officer)
Dave Chapman Cast (BB-8 (interpretazione))
Hayden Christensen Cast (Anakin Skywalker (Voce))
Angela Christian Cast (First Order Officer)
Jodie Comer Cast (Rey's Mother)
Derek Connolly Soggetto
Aidan Cook Cast (Boolie)
Liam Cook Cast (Ochi of Bestoon)
Richard Coombs Cast (Maz Kanata (interpretazione))
Anthony Daniels Cast (C-3PO)
Nour Dardari Produttore Associato
Harrison Davis Cast (Pommet Warwick)
Warwick Davis Cast (Wicket W. Warrick)
Billy Dee Williams Cast (Lando Calrissian)
Matt Denton Cast (Maz Kanata (interpretazione))
Mandeep Dhillon Cast (Lieutenant Garan)
Andreea Diac Cast (Lander Pilot)
J.D. Dillard Cast (FN-1226)
Adam Driver Cast (Kylo Ren / Ben Solo)
Mark Richard Durden Smith Cast (First Order Officer)
Ashley Eckstein Cast (Ahsoka Tano (Voce))
Amir El-Masry Cast (Commander Trach)
Ann Firbank Cast (Tatooine Elder)
Carrie Fisher Cast (General Leia Organa)
Cailey Fleming Cast (Young Rey)
Claire Fleming Direzione Artistica
Harrison Ford Cast (Han Solo (Non accreditato))
Jacob Fortune-Lloyd Cast (Sith Fleet Officer)
Geff Francis Cast (Admiral Griss)
Lydia Fry Direzione Artistica
Liam Georgensen Direzione Artistica
Domhnall Gleeson Cast (General Hux)
Nigel Godrich Cast (FN-2802)
Tommy Gormley Produttore Esecutivo
Richard E. Grant Cast (Allegiant General Pryde)
Callum Greene Produttore Esecutivo
Stefan Grube Montaggio
Greg Grunberg Cast (Snap Wexley)
Alec Guinness Cast (Obi-Wan Kenobi (Voce di repertorio))
Richard Guiver Cast (D-O (interpretazione))
Amanda Hale Cast (Officer Kandia)
Jennifer Hale Cast (Aayla Secura (Voce))
Mark Hamill Cast (Luke Skywalker)
Patrick Harris Direzione Artistica
Dhani Harrison Cast (FN-0878)
Claire Roi Harvey Cast (Maz Kanata (interpretazione))
Andrew Havill Cast (First Order Officer)
Elliot Hawkes Cast (Spice Runner)
Dave Hearn Cast (FN-0606)
Shirley Henderson Cast (Babu Frik (Voce))
Carolyn Hennesy Cast (Demine Lithe)
Brian Herring Cast (BB-8 (interpretazione))
Joe Hewetson Cast (Resistance Officer)
Billy Howle Cast (Rey's Father)
Josefine Irrera Jackson Cast (Young Rey)
Oscar Isaac Cast (Poe Dameron)
Samuel L. Jackson Cast (Mace Windu (Voce))
Kevin Jenkins Production Design
James Earl Jones Cast (Darth Vader (Voce))
Paul Kasey Cast (Cai Threnalli)
Samy Keilani Direzione Artistica
Nick Kellington Cast (Klaud)
Joe Kennard Cast (Knight of Ren)
Kathleen Kennedy Produttore
Patrick Kennedy Cast (First Order Officer)
Diana Kent Cast (General Engell)
Bill Kipsang Rotich Cast (Nien Nunb (Voce))
Ashley Lamont Direzione Artistica
Amanda Lawrence Cast (Commander D'Acy)
Denis Lawson Cast (Wedge Antilles)
Lukaz Leong Cast (Knight of Ren)
Billie Lourd Cast (Lieutenant Connix)
George Lucas Personaggi
Ian McDiarmid Cast (Emperor Palpatine)
Jason McGatlin Produttore Esecutivo
Ewan McGregor Cast (Obi-Wan Kenobi (Voce))
Nasser Memarzia Cast (First Order Officer)
Bryony Miller Cast (First Order Officer)
Lin-Manuel Miranda Cast (Soldier (Non accreditato))
Dominic Monaghan Cast (Beaumont Kin)
Tanya Moodie Cast (General Parnadee)
Mimi Ndiweni Cast (Resistance Officer)
Liam Neeson Cast (Qui-Gon Jinn (Voce))
Aaron Neil Cast (Resistance Officer)
Cyril Nri Cast (First Order Officer)
Lupita Nyong’o Cast (Maz Kanata)
Indra Ové Cast (First Order Officer)
Frank Oz Cast (Yoda (Voce))
Simon Paisley Day Cast (General Quinn)
Angelique Perrin Cast (Adi Gallia (Voce))
Freddie Jr. Prinze Cast (Kanan Jarrus (Voce))
Mike Quinn Cast (Nien Nunb)
Michelle Rejwan Produttore
Daisy Ridley Cast (Rey)
Oliver Roberts Direzione Artistica
Lynn Robertson Bruce Cast (D-O (interpretazione) / Sith Alchemist)
Vinette Robinson Cast (Pilot Tyce)
Tom Rodgers Cast (Knight of Ren)
Alison Rose Cast (Lieutenant Draper)
Keri Russell Cast (Zorii Bliss)
Rochenda Sandall Cast (Sith Fleet Officer)
Philicia Saunders Cast (Tabala Zo)
Andy Serkis Cast (Snoke (Voce))
Kiran Shah Cast (Nambi Ghima)
Ed Sheeran Cast (Stormtrooper (Non accreditato))
Anton Simpson-Tidy Cast (Knight of Ren)
Mike Stallion Direzione Artistica
Joonas Suotamo Cast (Chewbacca)
Hassan Taj Cast (R2-D2 (interpretazione))
Chris Terrio Cast (Colonel Aftab Ackbar (Voce)); Sceneggiatura; Soggetto
Lee Towersey Cast (R2-D2 (interpretazione))
Kelly Marie Tran Cast (Rose Tico)
Colin Trevorrow Soggetto
Martin Wilde Cast (Knight of Ren)
John Williams Cast (Oma Tres); Musica
Patrick Williams Cast (Boolie (Voce))
Debra Wilson Cast (Nambi Ghima (Voce))
Tom Wilton Cast (Colonel Aftab Ackbar)
Matthew Wood Cast (Cai Threnalli (Voce))
Matt Wynne Direzione Artistica
Olivia d'Abo Cast (Luminara Unduli (Voce))
Oli van der Vijver Direzione Artistica