Paperino Maestro Giardiniere
Don Rosa alla Egmont
Con Paperino Maestro Giardiniere Don Rosa approda a quello che sarà il suo editore definitivo, dopo l’esperienza americana e olandese, ovvero la Egmont. In questa prima storia realizzata per l’editore danese, Don Rosa ripropone, in maniera chiara, netta ed esplicita, un modello di tenpage reso unico da Carl Barks, e da lui affrontato in parte solo in una breve storia del 1988. Si tratta di un meccanismo ben collaudato: all'inizio di queste storie vediamo Paperino eccellere in una particolare arte, ma ben presto la sua voglia di strafare finisce per metterlo nei guai, facendogli perdere all’istante la sua buona nomea.
Si tratta di una “fragile maestria”, come la definisce Rosa, un'abilità che nelle mani di Donald porta a esiti puntualmente distruttivi. Un tipo di umorismo semplice ma efficace, tipico degli shorts animati, che Barks trasponeva mirabilmente nei fumetti in storie come Paperino Mastro Vetraio (1959) o Paperino Inimitabile Figaro (1963). Don Rosa si approccia al modello in maniera molto rispettosa, quasi manieristica, ottenendo un ottimo risultato, nonostante ammetta di avere difficoltà a scrivere storie brevi, trovandosi molto più a suo agio nelle lunghe avventure.
Fragile Maestria
In questa occasione il papero è diventato un esperto nella cura dei giardini, e gli viene quindi affidata la sistemazione del parco per l'annuale caccia alla volpe. Lo vediamo così radere le chiome degli alberi, tessere le rose all’uncinetto, lavare le ninfee una per una, creare mirabolanti siepi. I nipotini, estasiati, ne esaltano le qualità, aspettandosi però il disastro, che avviene quando Paperino decide di utilizzare due falciatrici in contemporanea. Donald perde il controllo degli attrezzi, che innescano una reazione a catena che scatena distruzione, contusioni assortite ed il classico finale di un Paperino braccato dal suo (ex) cliente.
Don Rosa rielabora perfettamente lo stilema barksiano sia nella prima parte, in cui Paperino realizza magistrali, e spassosi lavori artigianali, sia nella seconda, in cui avviene il disastro. Il climax della storia passa, come tipico nei lavori dell’artista di Louisville, attraverso una serie di splash page spettacolari, o vignette dal layout decisamente movimentato, salvo poi manifestarsi nella sua colossale complessità in un vignettone ricchissimo di dettagli e di gag (così ricco che l’editor chiese una versione più semplice e leggera, e Don dovette ridisegnarla). Rosa recupererà questo stilema, in maniera più personale, in Accade al Grattacielo De Paperoni, e in Occhio ai Dettagli, ma saranno parentesi occasionali. Da questo momento in poi il suo focus sarà quasi esclusivamente sul papero più ricco del mondo.
di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Donald Duck - Master Landscapist
- Anno: 1990
- Durata:
- Storia: Don Rosa
Credits
Nome | Ruolo |
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Don Rosa | Disegni; Storia |