Paperino Fai Da Te

Sessant’Anni Altrove

Nel 1961, con l’uscita di The Litterbug, la produzione di cortometraggi cinematografici intitolati a Paperino si arresta definitivamente. Si tratta di un problema di medium, ritenuto ormai non più redditizio, dopo i profondi mutamenti a cui è andato incontro lo scenario dell’intrattenimento. Per decenni Donald continuerà a vivere sulla carta, sul piccolo schermo e nel merchandising, venendo preso in prestito da qualsiasi divisione disneyana, ma paradossalmente trascurato proprio dallo studio che gli aveva dato i natali. Saltuariamente i WDAS tornano ad occuparsene in produzioni di spessore quali Mickey’s Christmas Carol, The Prince and the Pauper o Fantasia 2000 e i risultati sono sempre considerevoli, eppure un Donald Duck Short prodotto nello spirito dei vecchi tempi sembra essere soltanto il sogno di pochi nostalgici.

Ed è proprio nell’ottica di una concessione alla nostalgia che più di sessant’anni dopo ai WDAS viene data la luce verde a un cortometraggio di Paperino, D. I. Y. Duck, fortemente voluto dall’animatore veterano Mark Henn, come ultimo suo contributo prima del ritiro. Negli ultimi tempi Henn, insieme a Randy Haycock e Eric Goldberg, si era reso protagonista di un piccolo revival dell’animazione 2D allo studio, firmando alcuni brevi corti dal sapore filologico e celebrativo, come How to Stay at Home, Mickey in a Minute o Oswald the Lucky Rabbit. Inoltre, in vista di Once Upon a Studio, i tre artisti si erano presi la briga di formare un gruppo di nuovi apprendisti a cui trasmettere i fondamentali di quella stessa arte che all’epoca venne insegnata loro dai nine old men. Alcuni fra questi, Courtney DiPaola, Ella Khan, Tyler Pacana e Austin Traylor, partecipano anche a D. I. Y. Duck, laddove invece Eric Goldberg risulta assente.

Il Lascito di Mark

Introdotto da una versione widescreen del classico logo di Paperino, D. I. Y. Duck sembra ricercare una completa mimesi con la serie originale. La storia consiste in una collezione di gag slapstick che seguono Paperino nei suoi tentativi di cambiare una lampadina fulminata, mentre combina un disastro dopo l’altro in un crescendo catastrofico. Il sapore che si cerca di riprodurre è quello dei corti anni 40 e 50, riprendendo le fila di quel discorso interrotto con la fine della golden age. Questi propositi nobili e ambiziosi vengono però funestati da quella che è un’evidente mancanza di mezzi, che fa somigliare D. I. Y. Duck più a un progetto carbonaro che a una produzione in grande stile. Paperino ogni tanto va fuori modello, gli sfondi sono scarni e la colonna sonora, come già avvenuto con How to Stay at Home, è in realtà un patchwork di temi musicali tratti da celebri colonne sonore Disney del passato firmate perlopiù da Oliver Wallace. Lo stesso vale per la voce di Paperino, ottenuta pescando dal repertorio originale di Clarence Nash. Anche la durata, tre minuti soltanto, non corrisponde a quella di un corto classico, lasciando una sensazione di mancata sazietà.

Se non altro, si può considerare D. I. Y. Duck un’importante lezione su come muovere Paperino: Henn ne rispolvera il design ufficiale con quelle immense possibilità espressive che anni e anni di cultura della stilizzazione, propagata da altre scuole artistiche, ha fatto un po’ perdere di vista. Rimane il rimpianto per quello che avrebbe potuto essere stato se la Company ci avesse puntato davvero, senza ritenerlo un semplice contentino destinato ad una nicchia. Il corto viene infatti annunciato per l’uscita su Disney+ a ridosso del novantesimo compleanno di Paperino, dopo che in precedenza il suo titolo aveva fatto capolino nella lista dei futuri contenuti della piattaforma, senza troppe spiegazioni. Dopo esser stato caricato in streaming e su Youtube il 9 giugno 2024, è la volta di Annecy, dove viene finalmente proiettato in grande stile, in occasione del congedo di Mark Henn. L’artista scende così dopo decenni dal treno, andando in pensione con la dolce malinconia di chi ha visto tramontare la forma d’arte a cui aveva dedicato la vita, ma si è almeno tolto lo sfizio di passare a salutare un vecchio amico in abito da marinaio.

Scheda pubblicata il 15 Luglio 2024.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: D.I.Y. Duck
  • Anno: 2024
  • Durata: 0 minuti
  • Regia: Mark Henn
Nome Ruolo
Mark Henn Regista

Extra

Promozione

  • The Making of "D.I.Y. Duck" (9 giu 2024) [You Tube]