Topolino e il Misterioso "S"
Tech Geek
Dopo che con Topolino Giornalista e Topolino e il Tesoro di Clarabella la striscia di Mickey Mouse è entrata nella sua “fase matura”, è il momento per Gottfredson di riportare in scena il cast di Topolino Aviatore, aggiornandolo al nuovo standard qualitativo. Dopo la città e il west ecco quindi un’avventura dal sapore marittimo, nella quale Topolino torna nuovamente al servizio dell’aeronautica per una missione di stampo militare. Il pretesto è la radio a onde corte che Clarabella gli ha regalato per il suo compleanno, in conclusione dell’avventura contro Eli Squick. Topolino non fa in tempo a rilassarsi dall’arsura del west che viene raggiunto da uno strano e temibile messaggio di soccorso, ottenuto decifrando un codice Morse.
Questo Topolino entusiasta e tecnologicamente sul pezzo riflette tantissimo il sentire del periodo: negli anni 30 infatti era molto sentito l’interesse per le nuove conquiste scientifiche e non era raro che un ragazzo “cresciuto nel granaio” fosse sinceramente affascinato dalle evoluzioni della tecnologia. Floyd aveva già dimostrato di recente un certo gusto per un linguaggio realistico e non edulcorato, e anche qui non esita a infarcire l’avventura di spiegazioni tecniche sul funzionamento dell’avveniristico Submarplano pilotato da Topolino o sul famigerato “S”, il sottomarino elettromagnetico del nemico. Il lettore disneyano che ha un po’ di dimestichezza con la produzione dei decenni successivi non faticherà a trovare analogie tra questo genere di narrazione adulta e approfondita e quella delle serie sperimentali PK e MM che sessant’anni dopo riprodurranno questo genere di comunicazione con il lettore.
L’Apoteosi di Musone
Se il Capitano Setter (Doberman) era già apparso in altre due storie dopo il suo esordio, lo stesso non si poteva dire di Musone (Gloomy), il disincantato meccanico che era stato mentore di Topolino in aviazione. Entrambi i personaggi ritornano qui e ricevono un aggiornamento grafico: Setter adesso ha un muso più affilato e liscio, mentre Musone mutua da Eli Squick parte della sua flessuosa corporatura, acquisendo così una gamma di espressioni e un potenziale recitativo notevole. Il meccanico si trasforma quindi in un perfetto compagno di avventura per Topolino, un brontolone di buon cuore, in grado di spiazzare il lettore nei rari momenti in cui si rivela eroico ed estroverso. Gottfredson sta chiaramente incorporando al suo stile le evoluzioni grafiche e le scoperte tecniche che nel frattempo stanno avvenendo nell’edificio in cui lavora, gli Studi Hyperion.
Impossibile in questa versione avanzata di Musone non notare analogie con il tratto morbido e curvilineo alla Fred Moore o con la recitazione in stile Art Babbit, animatori che dietro le quinte stanno lasciando la loro inconfondibile impronta in Biancaneve e Pinocchio. Ma che si tratti di grafica o di scansione degli eventi, Gottfredson è globalmente cresciuto come narratore nell’ultimo biennio. Rispetto all’avventura postale, qui la vicenda è narrata in modo migliore. C’è pathos, mistero, umorismo e soprattutto ritmo: la storia si rivela concisa, misurata, non prolunga mai eccessivamente certe situazioni e inanella una serie di idee particolarmente felici. Le scene in cui Topolino si ritrova prigioniero, la corsa contro il tempo mentre sta per esplodere il deposito di benzina, lo scontro con lo squalo o il lancio del siluro con Musone agganciato per sbaglio rimangono meravigliosamente impresse, anche grazie alle numerose inquadrature dal taglio cinematografico che Gottfredson azzarda, all’apice dell’ ispirazione.
Il Pirata Orango
Infine, uno dei principali punti di interesse della storia è la presenza di un cattivo particolarmente memorabile, il Dottor Orango (Dr. Vultur). Nonostante appaia per poche vignette, la sua imponente figura scimmiesca minaccia tutta la storia, ricordando per certi versi i tre professori visti nel Castello Incantato. Orango è alto, spietato ma con una certa classe, come dimostra il suo abbigliamento curato: bastone con pomolo, mantella, divisa militare. Tutto concorre a farne una figura pericolosa - tanto aggressivo quanto signorile - cui bastano poche frasi per determinare la propria forza.
Il resto arriva dall’esercito che controlla, il temibile sottomarino, l’isola nascosta: tutti tratti che in qualche modo riecheggiano il Nemo di Jules Verne ma che ispireranno e diverranno ricorrenti anche in parecchi cattivi delle avventure di James Bond. Il personaggio avrà quest’unica apparizione in tutto il corpus gottfredsoniano, ma rimarrà nel cuore dei lettori e di diversi futuri autori internazionali. Non mancheranno in futuro numerose storie che in modi anche discordanti tenteranno di fornire un sequel a questa prima avventura, pur senza mai raggiungerne la statura. Orango, infatti, nella sua ossessione per il dominio globale, si rivelerà un personaggio incredibilmente profetico, e non risulterà particolarmente lontano dalla minaccia nazista che nel giro di cinque anni sconvolgerà il mondo.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.
Scheda tecnica
- Titolo originale: The Pirate Submarine
- Anno: 1935
- Durata:
- Storia: Floyd Gottfredson, Ted Osborne
Credits
Nome | Ruolo |
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Floyd Gottfredson | Disegni; Storia |
Ted Osborne | Storia |