Questi Fantasmi
Arrivano i Mickey Mouse Works
Alla fine del secolo scorso, Roy Disney, nipote di Walt e custode ideale della tradizione negli anni della dirigenza Eisner, decise di assegnare alla Walt Disney Television Animation il compito di realizzare dei cortometraggi che ricreassero il feeling della golden age dell'animazione disneyana. Pur trattandosi di un progetto televisivo, per la realizzazione di questo materiale venne stanziato un budget considerevole. Sotto l'attenta supervisione di Roy, nacque così la serie dei Mickey Mouse Works, all'interno della quale Topolino, Paperino, Pippo, Pluto e altri personaggi sarebbero tornati a vivere storie umoristiche di breve respiro. I Mickey Mouse Works vennero trasmessi “a pacchetti” per rispettare il tradizionale formato televisivo di venti minuti, ma occasionalmente furono presentati anche da soli, in differenti combinazioni e in nuovi contesti (la serie House of Mouse), e in alcuni casi persino nelle sale cinematografiche. Il progetto entusiasmò sia il pubblico che gli artisti coinvolti, e vide la partecipazione dei migliori artisti della Disney Television, tra cui quelli dei reparti giapponesi e australiani.
With a Little Help from WDAS
Pochi sanno però che uno di questi cortometraggi, il secondo del tredicesimo episodio, non è stato prodotto dal reparto televisivo, bensì dalla Walt Disney Feature Animation (gli odierni WDAS). Che questi studios abbiano contribuito ad un progetto televisivo si tratta di un'anomalia incredibile, che rende l'idea dell'importanza del progetto Mickey Mouse Works. Il motivo non è chiaro, ma si presume che in mancanza di uno short program non ci fossero molte altre alternative per poter mettere mano ad un tradizionale cortometraggio con gli standard characters. Si trattava di un'occasione che questi artisti non avrebbero potuto farsi scappare. Ad occuparsi di How to Haunt a House fu l'unità di Florida, attiva dal 1989 e che aveva già nel curriculum la realizzazione di Mulan, Off His Rockers e dei tre corti di Roger Rabbit.
Pippo è Morto
I cortometraggi di Pippo appartenenti a questa serie televisiva ricalcavano perfettamente la mitica formula didattica degli How To, preferendo dedicarsi ad argomenti più balzani rispetto alle tematiche sportive dei classici corti di Pippo. Alla Walt Disney Feature Animation toccò però l'How To più temerario di tutti: How to Haunt a House insegna infatti come morire e diventare un fantasma. L'inizio shock vede infatti Pippo procedere alla dimostrazione, andando volontariamente a farsi investire da una macchina. La tradizionale voce narrante ci scherza, rassicurando lo spettatore che è una cosa temporanea, ma di fatto un tabù viene infranto. Il seguito è perfettamente all'altezza di questa delirante premessa, e fa entrare in scena Paperino come vittima designata degli spaventi che dovrà provocare il fantasma autodidatta, dando vita ad una catena di gag fulminanti che lo porteranno a sua volta a tirare le cuoia.
Il Salto Qualitativo
Sebbene per quanto riguarda la colorazione e lo stile minimalista adottato per gli sfondi, How to Haunt a House non si discosti troppo dall'impostazione generale dei Mickey Mouse Works, la sua animazione è molto più curata e ne svela la differente origine. Il design di Pippo e Paperino è meraviglioso e i loro movimenti fluidi e sofisticati, inoltre la scena di Paperino in vasca da bagno dimostra una padronanza espressiva degna dei migliori corti di Jack Hannah. Nella citazione allo spettro di Jacob Marley di Mickey's Christmas Carol infine è possibile vedere una sorta di “firma” ideale degli studios, che inscrive questo splendido cortometraggio in quella stessa tradizione che sette anni dopo avrebbe visto Pippo tornare al cinema in How to Hook Up Your Home Theater.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: How to Haunt a House
- Anno: 1999
- Durata:
- Regia: Tony Craig, Roberts Gannaway
- Sceneggiatura: Kevin D. Campbell, Thomas Hart, Elizabeth Stonechiper
- Musica: Stephen James Taylor
- Animazione: Walt Disney Feature Animation - Florida
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Kevin D. Campbell | Sceneggiatura |
Tony Craig | Regista |
Roberts Gannaway | Regista |
Thomas Hart | Sceneggiatura |
Elizabeth Stonechiper | Sceneggiatura |
Stephen James Taylor | Musica |
Walt Disney Feature Animation - Florida | Animazione |