Mulan
L'Unità di Florida
Quando all'inizio degli anni 90 la Walt Disney Feature Animation (oggi WDAS) aprì una sua succursale in Florida, agli artisti di questa unità venne richiesto prevalentemente di lavorare su cortometraggi. Il trittico di corti su Roger Rabbit e il tenero Off His Rockers vennero infatti realizzati dagli artisti di Orlando, che saltuariamente si occupavano di animare sequenze di lungometraggi come I Just Can't Wait to Be King ne Il Re Leone. Alla fine degli anni 90 l'unità di Florida era ormai una parte importante della Walt Disney Feature Animation, e non stupisce quindi la scelta di assegnare ai suoi animatori la lavorazione di alcuni lungometraggi, a cominciare da Mulan.
Questo 36° Classico Disney vede la regia di Barry Cook, già regista di Off His Rockers e Trail Mix-Up, e Tony Bancroft, supervisore di personaggi amatissimi come Pumbaa e Kronk. Pochi sanno che inizialmente il progetto del film prevedeva che venisse realizzato in forma di cortometraggio, intitolato China Doll, ma l'intenzione cambiò quando gli artisti Disney vennero a conoscenza dell'antica leggenda cinese di Hua Mulan, che raccontava di una ragazza che per salvare al vita del padre malato, prendeva il suo posto nell'esercito cinese. Fondere i due progetti sembrò la cosa più ovvia.
Staging
Conciso. Non esiste modo migliore per definire Mulan, la cui sceneggiatura è quanto di più schematico, sintetico ed efficace si possa trovare nella filmografia disneyana. La trama è perfettamente scandita da un ritmo impeccabile che valorizza ogni fase narrativa lungo tutti gli 88 minuti di durata della pellicola. Questa perfetta sintesi narrativa trova un corrispettivo ideale nel comparto grafico: i personaggi appaiono geometricamente stilizzati e gli scenari, spogli, sembrano vuoti. Eppure l'effetto è ottimo, anche grazie agli eccelsi colori che valorizzano non poco la resa generale e che, con un abile gioco di contrasti, rendono immediatamente distinguibili gli elementi su cui si dovrebbe soffermare l'attenzione dello spettatore. Mulan porta quindi ai massimi livelli uno dei dodici principi dell'animazione, codificati da Frank Thomas e Ollie Johnston nel loro libro del 1981 The Illusion of Life: per la precisione il terzo, chiamato Staging, che suggerisce di disporre gli elementi sulla scena nel modo più chiaro possibile, in maniera da indirizzare l'attenzione dello spettatore nei punti desiderati.
Tutto questo è ancor più straordinario se si pensa all'argomento del film, in grado con la sua entropia di mettere a dura prova qualsiasi proposito di ordine visivo e narrativo: la guerra. Di certo non il più universale e appealing degli argomenti, rappresentarla in un film Disney poteva significare perdere buona parte di quella piacevolezza visiva e narrativa che da sempre l'animazione disneyana andava ricercando. Per gli artisti Disney questa è diventata una vera e propria sfida, vinta con successo: la guerra è infatti senza dubbio alcuno il perno attorno al quale ruota il film, che però proprio come una grande ruota... ci gira attorno! Non c'è una sola vera scena di battaglia in Mulan infatti. La guerra è una presenza incombente, ma le poche volte che si mostra lo fa indirettamente, tramite schematici duelli o significative reticenze.
La scena madre del film ne è la perfetta dimostrazione: l'esercito Unno, immenso e in formazione triangolare, cala da una montagna innevata, nero su bianco. Di fronte al triangolo si erge Mulan, apparentemente intenzionata a colpire con un razzo il generale Shan-Yu, vertice del triangolo. Il razzo però colpisce una rupe e provoca una valanga che seppellisce l'intero esercito. La strage avviene senza il minimo disordine visivo e sceneggiatorio, in un'immagine geometrica di forte impatto per un adulto ma perfettamente comprensibile anche per un bambino. Era chiaro che la guerra con il suo caos avrebbe causato grossi problemi all'animazione disneyana, figlia di un'estetica perfettamente intelleggibile e “pulita”, e proprio per questo è assolutamente strabiliante la classe e la genialità con cui il problema è stato aggirato.
Spalle di Lusso
Come si diceva lo stile grafico di Mulan è votato alla sintesi e alla stilizzazione. Gli scenari presentano colori accesi che compensano benissimo il loro essere tanto spogli, dando una resa visiva assolutamente appagante. L'intento è quello di ricreare le suggestioni visive della pittura cinese, fatta di acquerelli e figure semplici, delineate da poche pennellate. I personaggi seguono molto bene questo principio grafico, presentando una piacevole combinazione di curve e spigoli, cosa già vista in Hercules, ma qui ricondotta ad un contesto radicalmente diverso.
La protagonista è stata realizzata da Mark Henn, vero e proprio esperto di eroine Disney, che aveva già supervisionato l'animazione di Jasmine, e che in futuro si occuperà anche di Tiana, Elsa e Anna. Tanto nella sua forma femminile, quanto nel travestimento da soldato di Mulan, Henn mostra tutta la bravura, permettendosi di barare anche un po', rendendole la mascella più spigolosa dopo il suo ingresso nell'esercito.
Tutti i personaggi che ruotano intorno alla protagonista e che assumono il ruolo di spalle comiche si possono dire riusciti: si va dal simpaticissimo terzetto di commilitoni Ling, Yao e Chien-Po, allo stupendo cavallo Khan, fino al tenero grillo Cri-Kee, personaggio muto la cui comicità è completamente basata sulla pantomima, e la cui presenza nel film si deve all'insistenza del veterano Joe Grant. La vera star però è il draghetto Mushu, un istrione degno dei migliori comprimari storici, interpretato da Eddie Murphy e animato da Tom Bancroft, fratello del regista.
Senza Menken
Con Hercules la collaborazione continuativa di Alan Menken con i lungometraggi animati Disney si era momentaneamente interrotta. Il geniale compositore sarebbe successivamente tornato all'ovile per film come Home on the Range, Enchanted e Tangled, ma per il momento serviva qualcuno che potesse sostituirlo. Toccò al musicista Matthew Wilder scrivere le canzoni di Mulan, coadiuvato dal paroliere David Zippel che aveva lavorato con Menken l'anno prima in Hercules. Delle strumentali si occupò invece il celebre compositore cinematografico Jerry Goldsmith. Il risultato fu una colonna sonora con alcune cose molto valide ma fondamentalmente discontinua, ben distante dai virtuosismi menkeniani.
- Honour to Us All - Con questo spiritoso siparietto dalle sonorità orientali le donne del villaggio di Mulan la preparano a incontrare la mezzana, che si occuperà di valutare l'aderenza della protagonista al modello conformista voluto dalla società. Si tratta di un brano ironico, che funziona anche molto bene nel suo minimalismo.
- Reflection - È la melodica I want song di Mulan, con la quale la ragazza esprime il suo disagio nel non riuscire a far parte della società. È un brano dolce e lento, non particolarmente brillante ma funzionale. Nei credits della versione originale è presente una cover di questa canzone, interpretata da una giovanissima Christina Aguilera, al suo debutto come cantante pop.
- I'll Make a Man of You - Profonda e potente, è sicuramente la punta di diamante della colonna sonora di Mulan, e probabilmente la sequenza migliore di tutto il film. È la canzone cantata dal capitano Shang per addestrare le nuove reclute, e come un videoclip accompagna un bellissimo e dinamico montaggio di situazioni che mostrano la crescita di Mulan e compagni come soldati. Capace di valorizzare regia, animazione e personaggi come poche altre scene, procede verso la fine con un vertiginoso crescendo, che non ha nulla da invidiare ai più bei momenti musicali della tradizione menkeniana.
- A Girl Worth Fighting For - La sequenza che accompagna la marcia dei soldati verso il fronte è l'occasione per farli decantare le doti delle loro ipotetiche future mogli. Si tratta di una canzone dal testo veramente molto arguto, ma musicalmente modesta e assai poco brillante.
- True to Your Heart - Cantata da Stevie Wonder, l'ultima canzone del film accompagna festosamente i titoli di coda, ma il suo attacco avviene già nelle ultime scene, quando gli spettri degli antenati di Mulan, assieme a Mushu e Cri-Kee festeggiano la riuscita dell'impresa, con uno stacchetto discotecaro dal sapore modernista. Umoristicamente si tratta di una trovata piuttosto innocente e a suo modo originale per l'epoca, tuttavia l'abuso che da quel momento in poi l'intero cinema d'animazione avrebbe fatto di questo tipo di finali le dona un retrogusto amarognolo.
Un Risultato Soddisfacente?
Mulan è un film che fa del minimalismo e della semplicità un'arte. Meno elaborato, e per certi versi più frivolo e cartoonesco persino del precedente Hercules, altra colonna umoristica del periodo, seppe tuttavia entrare nei cuori del pubblico. Come la maggior parte dei film della seconda metà degli anni 90 (il cosiddetto basso rinascimento) non riuscì però a placare gli appetiti della dirigenza, che desiderava bissare il prima possibile il record d'incassi conseguito con Il Re Leone quattro anni prima. I risultati al botteghino furono tuttavia abbastanza apprezzabili da portare alla realizzazione del consueto cheapquel firmato DisneyToon Studios, Mulan 2, che almeno secondo i piani iniziali avrebbe dovuto preludere addirittura ad un terzo capitolo, fortunatamente mai ultimato.
L'unità di Florida avrebbe successivamente iniziato i lavori su John Henry e How to Haunt a House, in attesa di tornare a dedicarsi alla produzione di nuovi lungometraggi, che ora aveva dimostrato di poter produrre in quasi totale autonomia. Lilo e Stitch e Brother Bear sarebbero però stati gli unici film che gli studios di Orlando avrebbero prodotto, prima di andare incontro alla chiusura nel 2004.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Mulan
- Anno: 1998
- Durata:
- Produzione: Pam Coats, Robert S. Garber, Kendra Haaland
- Regia: Tony Bancroft, Barry Cook
- Soggetto: Robert D. San Souci
- Sceneggiatura: Eugenia Bostwick-Singer, Rita Hsiao, Philip LaZebnik, Chris Sanders, Raymond Singer
- Storia: Julius L. Aguimatang, Lorna Cook, Dean DeBlois, Thom Enriquez, Ed Gombert, Joe Grant, Tim Hodge, Barry Johnson, Burny Mattinson, Floyd Norman, Chris Sanders, John Sanford, Chris Williams
- Musica: Jerry Goldsmith, Matthew Wilder, David Zippel
- Supervisione dell'Animazione: Ruben Azama Aquino, Tom Bancroft, Rob Bekuhrs, Aaron Blaise, Mark Henn, T. Daniel Hofstedt, Broose Johnson, Shawn Keller, Pres Antonio Romanillos, Barry Temple, Jeffrey J. Varab
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Julius L. Aguimatang | Storia |
Sunny Apinchapong | Supervisione Fondali (Los Angeles) |
Ruben Azama Aquino | Animatore principale (Shang, Fa Li) |
Hans Bacher | Production Design |
James Baker | Animazione (Mushu) |
Tom Bancroft | Animatore principale (Mushu) |
Tony Bancroft | Regista |
Rob Bekuhrs | Supervisione all'Animazione 3D |
Michael Benet | Animazione (Chien Po and Ling) |
Bob Bennet | Effetti d'Animazione |
Peter Bielicki | Layout |
Aaron Blaise | Animatore principale (Yao and The Ancerstors) |
Travis Blaise | Animazione (Shan Yu, Falcon, Elite Huns) |
Allen Blyth | Effetti d'Animazione |
Charles Bonifacio | Animazione (Mushu) |
Eugenia Bostwick-Singer | Sceneggiatura |
Elliot M. Bour | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
Christopher Bradley | Animazione (Yao and The Ancestors) |
Rune Brandt Bennicke | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
Michael Cadwallader Jones | Effetti d'Animazione |
Scott Caple | Supervisione Layout (Los Angeles) |
Dominic N. Carola | Animazione (Mushu) |
Irma Cartaya | Supervisione Ink & Paint |
Darko Cesar | Animazione (Chi-Fu, Granmother Fa) |
Arden Chan | Layout |
Chen-Yi Chang | Supervisione Progettazione Personaggi |
Richard P. Chavez | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Pam Coats | Produttore |
Barry Cook | Regista |
Lorna Cook | Storia |
Robert O. Corley | Animazione (Mushu) |
John R. Cunningahm | Supervisione Pianificazione Scene |
Ron De Felice | Fondali |
Peter De Séve | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Dean DeBlois | Supervisione Storia |
James DeV. Mansfield | Effetti d'Animazione |
Jeff Dickson | Layout |
Robert Espanto Domingo | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
Sasha Dorogov | Animazione (Khan, General Li) |
Thom Enriquez | Storia |
Xin-Lin Fan | Fondali |
Paul Felix | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Colbert Fennelly | Effetti d'Animazione |
Marcelo Fernandes De Moura | Animazione (Shang and Fa Li) |
Chadd Ferron | Animazione (CG) |
Marisa Fidanza | Fondali |
Trey Finney | Animazione (Shan Yu, Falcon, Elite Huns) |
Jazno Francoeur | Effetti d'Animazione |
Robert S. Garber | Produttore Associato |
Tom Gately | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
Edward L. Ghertner | Layout |
Joseph F. Gilland | Effetti d'Animazione |
Jean Gillmore | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Jerry Goldsmith | Musica |
Ed Gombert | Storia |
Joe Grant | Storia |
Craig Anthony Grasso | Layout |
Christopher F. Greco | Fondali |
Sandra Maria Groenveld | Animazione (CG) |
Eric Guaglione | Supervisione CG |
Troy A. Gustafson | Effetti d'Animazione |
Kendra Haaland | Produttore Associato |
Joe Haidar | Animazione (Shang and Fa Li) |
Mark Henn | Animatore principale (Mulan, Fa Zhou) |
Brad Hicks | Fondali |
Andrew Hickson | Layout |
Anthony Ho Wong | Animazione (Shan Yu, Falcon, Elite Huns) |
Tim Hodge | Storia |
T. Daniel Hofstedt | Animatore principale (The Emperor) |
Byron Howard | Animazione (Yao and The Ancestors) |
Rita Hsiao | Sceneggiatura |
Caroline K. Hu | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Peter Humber | Layout |
Tom Humber | Layout |
Rebecca Pahr Huntley | Direzione di Produzione (Los Angeles) |
James Young Jackson | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
Xiangyuan Jie | Fondali |
Barry Johnson | Storia |
Broose Johnson | Animatore principale (Chien-Po, Ling) |
Shawn Keller | Animatore principale (Little Brother) |
Bert Klein | Animazione (Chien Po and Ling) |
Barry R. Kooser | Fondali |
Geraldine Kovats | Fondali |
Dave Kupczyk | Animazione (Chien Po and Ling) |
Philip LaZebnik | Sceneggiatura |
Dose A. Lanpher | Effetti d'Animazione |
Christine Laubach | Fondali (Digital) |
John Lee | Fondali |
Theodore Anthony Lee Ty | Animazione (Shang and Fa Li) |
Richard Carl Livingston | Layout |
Dan Lund | Effetti d'Animazione |
Graig Maras | Animazione (Shang and Fa Li) |
Barbara Massey | Fondali |
Burny Mattinson | Storia |
Stephen McDermott | Effetti d'Animazione |
Kelly McGraw | Fondali |
Anthony Wayne Michaels | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
Branko Mihanovic | Animazione (Khan, General Li) |
David "Joey" Mildenberger | Supervisione Effetti Speciali (Los Angeles) |
Peter Moehrler | Fondali |
Philip Morris | Animazione (Shang and Fa Li) |
Gary Mouri | Layout |
David Murray | Fondali |
Sue Nichols | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Alex Nino | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Floyd Norman | Storia |
Jamie Oliff | Animazione (Mushu) |
Vera Pacheco | Supervisione Cleanup (Los Angeles) |
Mary Ann Pigora | Supervisione TD Modeling |
Sai Ping Lok | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Tony Plett | Supervisione Look Development |
Ruben Procopio | Supervisione Cleanup |
Mark Pudleiner | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
John Puglisi | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Jeff Purves | Layout |
Pres Antonio Romanillos | Animatore principale (Shan Yu, Falcon, Elite Huns) |
Robh Ruppel | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Robert D. San Souci | Soggetto |
Chris Sanders | Sceneggiatura; Supervisione Storia |
John Sanford | Storia |
Carol Seidl | Animazione (Mulan and Fa Zhou) |
Tom Shannon | Supervisione Layout (Los Angeles) |
Kathy Shoeppner | Fondali (Digital) |
William T. Silvers Jr. | Fondali |
Raymond Singer | Sceneggiatura |
Ric Sluiter | Direzione Artistica |
Lisa M. Smith | Direzione di Produzione |
Tony Stanley | Animazione (Shan Yu, Falcon, Elite Huns) |
Robert Stanton | Supervisione Fondali |
Sean Sullivan | Fondali |
George Tailor | Fondali |
Barry Temple | Animatore principale (Cri-Kee) |
John David Thornton | Effetti d'Animazione |
David Tidgwell | Supervisione Effetti Speciali |
Jeffrey J. Varab | Animatore principale (Chi-Fu, Granmother Fa) |
Marcelo Vignali | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Charles R. Vollmer | Fondali |
Bill Waldman | Animazione (Shang and Fa Li) |
Doug Walker | Layout |
Robert Walker | Supervisione Layout |
David (Ying Guang) Wang | Fondali |
Todd Waterman | Animazione (Chi-Fu, Granmother Fa) |
D.M. Wawrzaszek | Animazione (Chien Po and Ling) |
John Webber | Animazione (Mushu) |
Sherilan Weinhart | Layout |
Tony West | Effetti d'Animazione |
Ian White | Animazione (Yao and The Ancestors) |
Matthew Wilder | Canzoni |
Chris Williams | Storia |
Garrett Wren | Effetti d'Animazione |
David Yorke | Fondali |
Jerry Yu Ching | Animazione (Chi-Fu, Granmother Fa) |
David Zippel | Canzoni |