Le Avventure di Peter Pan
A Lungo Rimandato
Walt Disney era rimasto affascinato dal capolavoro teatrale di J. M. Barrie, Peter Pan, sin dai tempi dell'infanzia, quando si ritrovò a vestirne i panni durante una recita scolastica. L'opera presentava infatti tematiche affini a quella che sarebbe poi diventata la sua filosofia artistica, motivo per cui il grande cineasta decise di farne il suo secondo lungometraggio animato dopo Biancaneve e i Sette Nani (1937). Barrie aveva però lasciato i diritti della sua opera in eredità al Great Ormond Street Hospital di Londra, e quindi ci volle del tempo perché si giungesse a un accordo con tale istituzione. Nel frattempo la produzione del film slittò in avanti, e così venne data la precedenza ad altri progetti come Pinocchio (1940) o Bambi (1942). Ottenuto finalmente il via libera, la preproduzione potè iniziare... solo per interrompersi nuovamente dopo poco tempo. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale aveva infatti causato forti ripercussioni sulla scaletta produttiva dello studio e gli artisti furono così costretti a mettere da parte ciò su cui stavano lavorando per focalizzarsi su altri temi. Il viaggio in Sudamerica di Walt, la produzione sistematica di materiale di propaganda per il governo e, infine, il ricorso quasi obbligato ai package film, cioé i lungometraggi a episodi, furono il sintomo di questo improvviso cambio di piani. Per vedere lo studio tornare sui propri passi toccò attendere il decennio successivo, quando l'uscita di Cenerentola (1950) rese di nuovo possibile ripristinare la vecchia tradizione.
Arrivò quindi il momento di rimettere mano alla storia del ragazzo che non voleva crescere. L'opera di Barrie offriva però un numero spropositato di spunti, e quindi gli artisti dovettero faticare per capire quale potesse essere la strada giusta per raccontare la vicenda nel modo più efficace possibile. In più di dieci anni di lavoro vennero infatti passate in rassegna molteplici opzioni. C'era una stesura in cui ci si focalizzava sulle origini di Peter Pan, una in cui a narrare la storia era invece la cagna Nana, di ritorno dall'Isola Che Non C'è. Ci furono momenti in cui la storia assunse toni più dark, con Capitan Uncino divorato dal coccodrillo, e altri in cui ci si attenne fedelmente al testo di Barrie. Nell'opera originale Trilli veniva rappresentata come una semplice luce, mentre qui si decise di farne un personaggio a tutto tondo. Walt intuì inoltre che ciò che funzionava a teatro non doveva essere necessariamente trasposto sullo schermo, e decise così di eliminare la famosa scena in cui Peter rompe la quarta parete per invitare il pubblico a riportare in vita la fatina con un applauso. Peter Pan venne affidato, come era consuetudine in quegli anni, a un team di registi - Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske - incaricati di lavorare alle singole sequenze. Inoltre, fu l'ultimo lungometraggio disneyano a uscire sotto le insegne della RKO, dal momento che Walt successivamente fondò la sua personale casa di distribuzione, la Buena Vista Distribution.
La Storia di Wendy e Agenore
Nella versione giunta sul grande schermo, Peter Pan non è più il vero protagonista, bensì una figura puramente funzionale al vero centro della storia, ovvero la famiglia Darling. Fra loro, il personaggio centrale è indubbiamente Wendy, ragazzina che alimenta il mito di Peter Pan narrandone le vicende ai suoi fratelli e schivando i rimbrotti del severo padre, che la vorrebbe invece più matura. L'arguta sequenza introduttiva per certi versi prelude allo scontro di mentalità che ritroveremo in Mary Poppins (1964) più di un decennio dopo: l'età della fantasia e della leggerezza contrapposta al mondo degli adulti, fatto di concretezza e dominato dall'etichetta. Agenore Darling è un precursore del futuro George Banks, severo padre di famiglia che reca dentro di sé una scintilla, così nascosta da averla scordata anche lui. Riaffiorerà solo nella poetica sequenza finale quando, guardando il cielo, gli sembrerà d’intravedere fra le nuvole il vascello dei pirati, simbolo della sua infanzia. Nel mezzo seguiamo la visita di Wendy e dei fratelli all'Isola Che Non C'è, una terra incantata che racchiude in sé la summa di quella parte dell'immaginario infantile che si identifica come “fase eroica”. Gli scontri con gli indiani, i pirati, i cannibali, la presenza delle sirene e delle fatine: Neverland è in realtà un gigantesco calderone, nel quale ribolle ogni ingrediente conosciuto in quella fase della vita in cui si sognano le grandi avventure.
Il personaggio di Peter Pan, interamente costruito sul suo doppiatore Bobby Driscoll, incarna il simbolo della gioventù con tutto quello che di buono e di cattivo comporta. Sebbene sia pur sempre l'eroe del film, non lo si può infatti ritenere una figura del tutto positiva: Peter è arrogante, superficiale e spesso e volentieri incoerente. Sarà proprio il tempo passato insieme al suo “idolo” a mutare la ragazzina: Wendy infatti non si troverà del tutto a suo agio con lui, e le avventure vissute insieme non faranno altro che mostrarle il divario tra i loro differenti modi di ragionare. È emblematica la sequenza dei festeggiamenti alla tribù indiana, in cui la ragazzina si sente un pesce fuor d'acqua e s’innervosisce nel vedere Peter danzare con il suo codazzo di seguaci, senza minimamente curarsi di nulla che non sia il suo piacere momentaneo. Il disagio provato da Wendy di fronte alla leggerezza di Peter le farà capire di essere ormai definitivamente cambiata e pronta a crescere. Il messaggio del film è quindi un punto fondamentale della filosofia disneyana: maturare non significa per forza adeguarsi a modelli di vita preimpostati, ma sentir nascere dentro sé il senso di responsabilità. Senza chiaramente scordare ciò che c'è stato prima.
L'Ultima Volta con Mary Blair
Visivamente, il Peter Pan disneyano deve moltissimo allo stile della grande Mary Blair. La pittrice in quegli anni lavorava allo studio in qualità di concept artist, ruolo che consisteva nel realizzare il materiale per ispirare e guidare il look del film. Sebbene la Blair facesse questo lavoro da più di dieci anni, raramente il suo stile era riuscito a filtrare del tutto sul prodotto finito. Negli anni 50 però le cose erano cambiate, e i lungometraggi animati in uscita iniziavano a sentire sempre più fortemente l'influsso della straordinaria pittrice. Dopo Cinderella (1950) e Alice in Wonderland (1951) esce quindi questa terza e ultima pellicola interamente basata sullo stile della Blair. Il successivo Lady and the Tramp (1955) non sarà infatti da lei seguito se non nelle primissime fasi di produzione, per cui possiamo considerare Peter Pan il capolinea di questa fortunata stagione artistica. Il suo stile fatto d'immagini volutamente sghembe e simili a dei collage, il suo fascino per l'astrazione e il particolare uso della colorazione sono gli elementi ricorrenti nell'opera della Blair. In particolare, qui è il colore che viene utilizzato in modi poco convenzionali: che si tratti di un cielo verdognolo nella sequenza della laguna delle sirene o del galeone dorato nel finale, la pellicola trabocca di scelte cromatiche assai azzardate. Queste stranezze non sono mai fini a sé stesse ma hanno lo scopo di raccontare meglio la storia, comunicando allo spettatore la giusta emozione da provare in ogni sequenza, a costo di rinunciare al realismo.
L'animazione del film merita un discorso a parte. È l'ultima volta infatti che troviamo all'opera in una stessa pellicola tutto il gruppo dei nine old men. Fra loro sono inoltre presenti altri grandissimi animatori come Norman Ferguson e Fred Moore, il quale non riuscirà a entrare nel novero dei veterani soltanto a causa della sua prematura morte. L'animazione del protagonista si deve al grande Milt Kahl, che fu costretto a dimenticare ogni norma di fisica che avesse mai imparato, dovendo raffigurare un personaggio in grado di galleggiare nell'aria. Un compito difficile fu anche quello che toccò a Frank Thomas, cui venne assegnato Capitan Uncino. Durante la lavorazione infatti, si fecero strada due differenti interpretazioni del personaggio: c'è chi lo vedeva come un dandy, dalle movenze eleganti e una classe innata, e chi invece lo considerava un villain prevalentemente comico e dagli atteggiamenti ridicoli. Thomas si ritrovò a dover conciliare queste due nature in un'unica figura, perennemente in bilico fra le diverse sfaccettature della sua personalità, riuscendoci ottimamente. Infine, non si può non citare il gran lavoro di Marc Davis su Trilli. La fatina si esprime solo attraverso la pantomima, ma riesce comunque a offrirci un ricco campionario di comportamenti tipicamente femminili. Trilli infatti è graziosa, civettuola, passionale, ma anche terribilmente vendicativa, dimostrando lati del suo carattere ben poco positivi ma tristemente realistici.
Le Melodie di Neverland
Peter Pan rientra nella gloriosa tradizione dei musical disneyani. All'opera sulle strumentali troviamo il grande Oliver Wallace, compositore di punta dello studio in quegli anni e già autore di musica per lunghi e cortometraggi. Wallace si occupa di scrivere anche un paio di canzoni, mentre le altre sono opera di Sammy Fain. Grande escluso è il brano Never Smile at a Crocodile, scritto da Frank Churchill durante la preproduzione e successivamente tagliato. Le sue note vengono tuttavia riciclate come tema musicale che commenta l'arrivo del coccodrillo.
- The Second Star to the Right - È il brano che accompagna i titoli di testa, immergendo lo spettatore nelle magiche atmosfere del film. La canzone era stata scritta per Alice in Wonderland, con il titolo Beyond the Laughing Sky, tuttavia venne tagliata. Bastò apportare qualche modifica per renderla adatta come ouverture di Peter Pan. Si tratta sicuramente di un pezzo valido, tuttavia il suo andamento fortemente melodico e l'utilizzo di un coro la rende un po' datata.
- You Can Fly! - Si tratta di una delle sequenze più iconiche del film, quella in cui Peter porta i Darling a volare sopra i cieli di Londra, dirigendosi verso l'isola. Musicalmente lo stile rimane quello del primo brano, melodico e con un grande uso del coro. L'idea stessa che un pensiero felice possa rendere leggeri al punto di volare è un altro elemento che vedremo tornare più tardi in Mary Poppins.
- A Pirate's Life - Ecco il primo dei due brani scritti da Wallace. Non si tratta di una vera e propria sequenza musicale, ma di una divertente strofetta cantata da un pirata, un attimo prima di essere fatto fuori da Uncino. Pur trattandosi di una semplice gag, la canzone è orecchiable e ben riuscita, tanto che viene normalmente elencata insieme alle altre.
- Following the Leader - Il secondo pezzo scritto da Wallace accompagna la marcia dei bimbi sperduti a caccia di indiani. Il motivetto è ancora una volta orecchiabile, pur conservando un sapore molto infantile. La sequenza è notevole più che altro per i bellissimi scenari e per le gag visive legate agli animali che i ragazzi incontrano casualmente sulla loro strada.
- What Made the Red Man Red? - Si tratta senza dubbio di uno dei brani più brillanti del film. La canzone degli indiani infatti ci racconta le improbabili circostanze che hanno generato alcune delle loro più famose caratteristiche. Si tratta di divertentissime tall tales, tuttavia questo focalizzarsi proprio su certi stereotipi ha fruttato all'intera sequenza alcune accuse di razzismo.
- Your Mother and Mine - La canzone che Wendy canta come ninna nanna per i seguaci di Peter è una melodica quanto datata celebrazione della figura materna. A riscattare la sequenza è però la messinscena: non ci si focalizza solo sui ragazzi ma un montaggio incrociato ci mostra i pirati avvicinarsi al rifugio di Peter, reagendo in modo comico alle commoventi note.
- The Elegant Captain Hook - L'ultimo brano viene cantato dai pirati nel momento di loro massimo trionfo. Si tratta di una canzone trascinante, che accompagna a meraviglia le buffe coreografie dei lestofanti, dando brio ad una colonna sonora fin troppo melodica.
La Sfolgorante Carriera di una Traditrice
Peter Pan fu un grandissimo successo al botteghino, regalando al pubblico un altro grande classico da amare. Paradossalmente a non essere del tutto soddisfatto della pellicola fu lo stesso Walt, che non gradì la caratterizzazione fin troppo negativa del protagonista. Per una volta a essere contenti furono invece i cultori dell'opera originale, che considerarono l'antipatia di Peter del tutto in linea con l'essenza del personaggio di Barrie. Fedele alla fonte fu inoltre la scelta di dare la stessa voce ad Agenore e a Uncino, rendendo quest'ultimo una sorta di proiezione deformata del severo Mr. Darling. Di tutto il cast fu sicuramente Trilli a ritagliarsi un posto d'onore nell'immaginario disneyano da quel momento in avanti. Già ai tempi della sequenza Lo Schiaccianoci in Fantasia (1940), gli artisti Disney avevano dimostrato una certa predilezione per le fate, così come venivano rappresentate nella narrativa fiabesca europea. Trilli divenne di conseguenza un vero e proprio simbolo aziendale, trasformandosi, a dispetto del suo carattere difficile, in una delle mascotte più amate. Le venne dato il ruolo di maestra di cerimonie all'inizio di ogni episodio della serie televisiva antologica Disneyland, e persino il compito di chiosare il finale del lungometraggio a scrittura mista Chi Ha Incastrato Roger Rabbit? (1988).
La popolarità del film gli impedì di sottrarsi alla regola del cheapquel, che uscì sotto le insegne della solita Disney Television. A dispetto di una parte centrale piuttosto puerile, Return to Never Land (2002) presentava un'interessante cornice narrativa, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale e con protagonista Jane, la figlia di Wendy. Nel finale si aveva inoltre il toccante incontro fra un Peter rimasto bambino e una Wendy ormai adulta, nell'ottica di replicare le emozioni del film di Steven Spielberg Hook (1991). Pur essendo stato pensato per l'home video, il film raggiunse le sale cinematografiche, costituendo un importante precedente che agli occhi del pubblico annullò la distinzione fra i filoni produttivi dell'animazione disneyana. Il mondo di Peter Pan venne inoltre sfruttato con profitto nell'ambito del franchise Disney Fairies, incentrato su Trilli e le altre fate dell'Isola Che Non C'è. Nell'ambito di questo progetto multimediale vennero realizzati libri, fumetti e persino dei lungometraggi direct to video. I sei film che compongono il ciclo di Trilli costituirono così un onorevole canto del cigno per l'etichetta DisneyToon Studios, nata per produrre sequel a basso costo e dirottata negli ultimi anni di vita nel ben più intelligente campo degli spin-off. Peter Pan, Uncino, Trilli e gli altri personaggi di Barrie giocarono inoltre un ruolo cospicuo nella serie tv live action Once Upon a Time (2011), che dedicò la prima metà della terza stagione alla rilettura della storia del ragazzo che non voleva crescere. Infine, in questa rassegna non si può non citare la serie tv prescolare Jake and the Never Land Pirates (2011) prodotta per il canale Disney Junior, e il film live action Tink, incentrato ancora una volta su Trilli e interpretato da Reese Witherspoon.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Peter Pan
- Anno: 1953
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Jack Kinney, Hamilton Luske
- Storia: Milt Banta, William Cottrell, Winston Hibler, Bill Peet, Erdman Penner, Joe Rinaldi, Ted Sears, Ralph Wright
- Basato su: Peter Pan di J.M. Barrie
- Cast: Heather Angel, Kathryn Beaumont, Lucille Bliss, Henry Brandon, Tony Butala, Candy Candido, Paul Collins, Hans Conried, Tom Conway, Bobby Driscoll, Roland Dupree, Robert Ellis, June Foray, Connie Hilton, Margaret Kerry, Tommy Luske, Johnny McGovern, Jeffrey Silver, Stuffy Singer, Bill Thompson
- Musica: Oliver Wallace
- Supervisione dell'Animazione: Les Clark, Marc Davis, Norman Ferguson, Ollie Johnston, Milt Kahl, Ward Kimball, Eric Larson, John Lounsbery, Wolfgang Reitherman
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Hal Ambro | Animazione |
Ken Anderson | Layout |
Heather Angel | Cast (Mrs. Darling) |
Dick Anthony | Fondali |
Milt Banta | Storia |
J.M. Barrie | Storia Originale (Peter Pan) |
Kathryn Beaumont | Cast (Wendy Darling); Cast (Wendy - Live Action Model) |
Mary Blair | Colore / Styling |
Lucille Bliss | Cast (Mermaid) |
Henry Brandon | Cast (Captain Hook - Live Action Model) |
Tony Butala | Cast (Lost Boy) |
Candy Candido | Cast (Indian Chief) |
Bob Carlson | Animazione |
Les Clark | Animatore principale |
Eric Cleworth | Animazione |
Claude Coats | Colore / Styling |
Tom Codrick | Layout |
Paul Collins | Cast (John Darling); Cast (John Darling - Live Action Model) |
Hans Conried | Cast (Captain Hook / Mr. Darling); Cast (Captain Hook, Mr. Darling - Live Action Model) |
Tom Conway | Cast (Narrator) |
William Cottrell | Storia |
Don Da Gradi | Colore / Styling |
Marc Davis | Animatore principale |
Al Dempster | Fondali |
Walt Disney | Produttore |
Bobby Driscoll | Cast (Peter Pan); Cast (Peter Pan - Live Action Model) |
Roland Dupree | Cast (Peter Pan - Live Action Model) |
Eyvind Earle | Fondali |
Robert Ellis | Cast (Lost Boy) |
Norman Ferguson | Animatore principale |
June Foray | Cast (Mermaid / Squaw); Cast (Mernaid - Live Action Model) |
Hugh Fraser | Animazione |
Clyde Geronimi | Regista |
Blaine Gibson | Effetti d'Animazione |
Don Griffith | Layout |
Jerry Hathcock | Animazione |
John Hench | Colore / Styling |
Hugh Hennesy | Layout |
Winston Hibler | Storia |
Connie Hilton | Cast (Mermaid); Cast (Mermaid - Live Action Model) |
Ray Huffine | Fondali |
Ralph Hulett | Fondali |
Ub Iwerks | Effetti Speciali |
Wilfred Jackson | Regista |
Ollie Johnston | Animatore principale |
Bill Justice | Animazione |
Milt Kahl | Animatore principale |
Margaret Kerry | Cast (Mermaid); Cast (Mermaid, Tinker Bell - Live Action Model) |
Ward Kimball | Animatore principale |
Hal King | Animazione |
Jack Kinney | Regista |
Art Landy | Fondali |
Eric Larson | Animatore principale |
John Lounsbery | Animatore principale |
Don Lusk | Animazione |
Hamilton Luske | Regista |
Tommy Luske | Cast (Michael Darling); Cast (Michael Darling - Live Action Model) |
Brice Mack | Fondali |
Johnny McGovern | Cast (Lost Boy) |
Joshua Meador | Effetti d'Animazione |
Fred Moore | Animazione |
Lance Nolley | Layout |
Cliff Nordberg | Animazione |
Ken O'Brien | Animazione |
Kendall O'Connor | Layout |
Bill Peet | Storia |
Erdman Penner | Storia |
Charles Philippi | Layout |
Thor Putnam | Layout |
Wolfgang Reitherman | Animatore principale |
Joe Rinaldi | Storia |
George Rowley | Effetti d'Animazione |
Ted Sears | Storia |
Jeffrey Silver | Cast (Lost Boy) |
Stuffy Singer | Cast (Lost Boy) |
Bill Thompson | Cast (Mr. Smee / Pirates) |
Harvey Toombs | Animazione |
Oliver Wallace | Musica |
Clair Weeks | Animazione |
Judge Whitaker | Animazione |
Thelma Witmer | Fondali |
Marvin Woodward | Animazione |
Ralph Wright | Storia |
Al Zinnen | Layout |