Pocahontas
Cronaca Animata
All'inizio degli anni 90 alla Walt Disney Feature Animation (oggi WDAS) si pensava di aver finalmente trovato la formula adatta per mietere successi. Il trionfo al botteghino conseguito da film come La Sirenetta o La Bella e la Bestia aveva convinto gli artisti che ciò che il pubblico voleva erano i musical dalla fortissima componente romantica. I registi Mike Gabriel (Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri) e Eric Goldberg, lo scatenato animatore del Genio di Aladdin, decisero di imbarcarsi nel progetto Pocahontas, spinti dal desiderio di misurarsi con una dimensione narrativa che non fosse per forza quella del mito o della fiaba, bensì la realtà.
La fonte stavolta era infatti un aneddoto storico, secondo cui il soldato John Smith, ai tempi della colonizzazione della Virginia, sarebbe stato salvato dalla giovane figlia del capo indiano Powhatan, che l'aveva condannato a morte. Nient'altro che un banale fatto di cronaca, che tuttavia avrebbe potuto essere rielaborato e reso, con i dovuti accorgimenti, sufficientemente interessante da reggere un lungometraggio. Fu un esperimento rischioso, condotto con intelligenza ma ancor'oggi uno dei film più controversi del canone disneyano. La cosa paradossale è che il film venne percepito dagli addetti ai lavori come il piatto forte della proposta Disney di quegli anni, e furono tanti gli artisti che scelsero di dedicarcisi preferendolo al coevo Re Leone, su cui pochi avrebbero scommesso un centesimo.
Pitturare la Realtà
Pocahontas è uno dei più seriosi film mai prodotti dagli studios. Tuttavia la rielaborazione disneyana del fatterello su cui tutto si basa ne ha addolcito in gran parte le asperità: storicamente non risulta infatti che tra John Smith e Pocahontas, all'epoca ancora una bambina, ci fosse mai stata alcuna tresca. Eppure il principale proposito dei realizzatori era quello di raccontare una storia in stile Romeo e Giulietta, motivo per cui l'età della protagonista venne ritoccata, e si spinse sul pedale del romanticismo, per raccontare l'incontro tra due culture diverse.
Un altro elemento fortemente disneyano è la spiritualità che pervade ogni aspetto della vita della protagonista. Pur trattandosi di una storia dal sapore realistico l'elemento magico è presente, sia pur con discrezione: il personaggio di Nonna Salice, anziano spirito guida dalle fattezze arboree, o le voci della natura, rappresentate su schermo come soffi di vento che fanno vorticare foglioline attorno al corpo di Pocahontas. Questo non è solo un vezzo fine a sé stesso ma costituisce un elemento iconico della pellicola, e ha anche un ruolo narrativo, quando questa magia fa sì che la barriera linguistica tra i due protagonisti venga meno. La scena del primo contatto tra John Smith e Pocahontas ha poi la particolarità di essere la prima prova di regia per l'animatore Glen Keane, che avrebbe successivamente diretto la sequenza I'm Still Here ne Il Pianeta del Tesoro.
L'elemento, però, che differenzia Pocahontas dal resto dei film degli studios, è la mancanza di un tradizionale lieto fine. Dopo un colpo di arma da fuoco, John Smith viene infatti riportato in Inghilterra bisognoso di cure, e a Pocahontas non resta che salutarlo, in una delle scene più intense e poetiche mai animate dagli artisti. Per come la sequenza è realizzata si tratta pur sempre di un finale aperto e si potrebbe infatti pensare ad una separazione temporanea, tuttavia la realtà storica suggerisce un esito sentimentale ben diverso per Pocahontas, la cui storia con John Smith rimane così irrisolta. Sebbene si possa obiettare che la vicenda del film non rifletta per niente la realtà, dato che la stessa storia d'amore tra i due è un'invenzione degli artisti, a impedire un loro ipotetico ricongiungimento futuro sarà invece tristemente il “cheapquel”, prodotto, come di consueto in quegli anni, dal reparto televisivo.
L'Impronta Realistica
Per quanto possa sembrare strano per un film diretto da Eric Goldberg, maestro della linea stilizzata, Pocahontas è probabilmente il lungometraggio animato Disney la cui impronta realistica è più marcata. Questo si riflette soprattutto nei personaggi di sfondo, e in special modo negli indiani del villaggio, che sfoggiano un look tanto simile al vero da apparire sgradevole. La stessa cosa non si può dire degli scenari, naturalistici e trasognati, in cui le tinte verdi e blu prevalgono, dando al film un look fresco e rilassante. L'appeal degli sfondi lo dobbiamo a Michael Giaimo, l'art director del film, che si sarebbe anni dopo occupato di dare una resa pittorica anche agli ambienti di Frozen. Anche le spalle comiche animali rifuggono la regola del realismo, e sfoggiano un look davvero indovinato: il procione Meeko, il cagnolino Perlin e il colibrì Flit non parlano, ma grazie ad un ottimo uso della pantomina i loro stacchetti umoristici restituiscono al film quegli echi di disneyanità tipici della vecchia scuola. Gli animaletti di contorno che popolano la foresta inoltre presentano un design intrigante e spigoloso che per certi versi ricorda la fauna de La Bella Addormentata nel Bosco.
I personaggi principali riescono però a stare perfettamente in equilibrio tra spiccato realismo ed espressività, conservando il loro appeal. John Smith è fra tutti quello dal design meno espressivo, ma la sua recitazione riesce a compensare molto bene, grazie al talento di John Pomeroy, animatore della crew di Don Bluth, che in Disney si occuperà in futuro anche di Milo. Duncan Marjoribanks (Sebastian, Mrs. Caloway, Gran Papà La Bouff) si è invece occupato del villain della situazione, il pomposo e avido Governatore Ratcliffe, conferendogli una leggera caricaturalità. Il lavoro migliore però è stato fatto proprio da Glen Keane, che ha animato la protagonista. Per realizzare Pocahontas Keane ha letteralmente rovesciato ogni canone estetico applicato in precedenza al design di Ariel: occhi più piccoli, zigomi alti, volto spigoloso. Quello che a una prima occhiata potrebbe sembrare un personaggio fin troppo statuario, riesce ad acquisire in movimento una vivacità formidabile, confermandosi come uno dei lavori più complessi del poliedrico Glen Keane.
Il Menken Più Esotico
Il punto di forza di Pocahontas è senza dubbio la strepitosa colonna sonora composta da Alan Menken, per la prima volta non coadiuvato da Howard Ashman. Il suo paroliere in questo caso è Stephen Schwartz, che lavorerà con Menken successivamente anche ne Il Gobbo di Notre Dame e in Come D'Incanto. Per realizzare le canzoni del film Menken si è fatto ispirare dalla musica degli indiani d'America, per una volta senza puntare sui bizzarri accostamenti per i quali è famoso (il jazz in Aladdin, il gospel di Hercules e il rock in Rapunzel, per esempio), ma rielaborando il tutto a modo suo e confezionando uno dei più riusciti musical della sua carriera.
- The Virginia Company - L'ouverture dei film è il virile inno dei coloni in partenza verso il nuovo mondo. La cerimoniosa sequenza presenta i primi personaggi nell'atto di imbarcarsi, ed è energica e musicalmente pregevolissima. Al termine del prologo si ha un reprise di questa canzone, che serve ad agganciarsi alla successiva sequenza musicale.
- Steady as a Beating Drum - Ad accompagnare i titoli di testa troviamo quindi questo secondo brano, che serve a presentare l'altra fazione, quella degli indiani, impegnati nelle loro attività e ignari del futuro incontro/scontro con i coloni. Visivamente i già citati limiti di design degli indigeni di sfondo pesano in termini di appeal, ma la canzone è veramente notevole nel suo riproporre in modo vincente le sonorità più etniche. Anche questo secondo brano avrà poco dopo un breve reprise, che servirà a sua volta a introdurre la terza sequenza musicale.
- Just Around the River Bend - Fresca ed esaltante, la prima canzone cantata dalla protagonista è la sua I want song, nella quale grazie ad una frenetica gitarella in canoa sul fiume, Pocahontas spiega allo spettatore la sua esigenza di seguire la strada più imprevedibile e complicata, piuttosto che quella tranquilla pensata da lei per altri.
- Listen with your Heart - Anche Nonna Salice ha una canzone, brevissima ma importante, che strumentalmente ricorrerà lungo tutto il film. Il personaggio, realizzato combinando in modo vincente l'animazione tradizionale di Chris Buck (regista di Tarzan e Frozen) e la CGI, rappresenta l'anima del film più spirituale e la canzone assomiglia quindi ad un'ipnotica ninna nanna.
- Mine, Mine, Mine - Si tratta della canzone del cattivo, cantata dal Governatore Ratcliffe per spingere i coloni a cercare l'oro per lui. Melodica e cerimoniosa, è una delle migliori della pellicola e esplode in tutta la sua potenza, quando tramite un bellissimo montaggio incrociato si trasformerà nell'I want song di John Smith.
- Colors of the Wind - È questa la canzone che ha fatto vincere al film l'Oscar, sicuramente la scena madre del film. Attraverso un surreale montaggio di immagini vediamo Pocahontas e John Smith avvicinarsi sempre più, mentre lei gli apre gli occhi insegnandogli l'accettazione verso ciò che non si conosce. Musicalmente siamo chiaramente di fronte ad una vetta, dove esotismo e sinfonia si fondono insieme dando al tutto un sapore epico.
- Savages - Abbiamo ancora una volta una contrapposizione. Le due fazioni si preparano alla guerra scagliandosi l'una contro l'altra e fomentando l'odio verso il nemico. Storytelling, musica e immagini si fondono creando un climax vertiginoso. Il brano migliorerà notevolmente durante il reprise, quando ai cori delle due fazioni si aggiungerà la voce di Pocahontas, pronta a far da ago della bilancia nella contesa.
- If I Never Knew You - Poche canzoni Disney hanno avuto una vita travagliata quanto If I Never Knew You. Menken la compose per essere il duetto che John Smith e Pocahontas avrebbero dovuto fare all'indomani della condanna a morte di Smith. Bello e struggente, venne però considerato dalla dirigenza dell'epoca troppo lento, e venne quindi tagliato. La canzone in forma di cover pop trovò però posto nei credits finali. Dieci anni dopo, in occasione dell'uscita in USA dell'edizione speciale in dvd del film, il brano venne reinserito, completando l'animazione già iniziata all'epoca. Nel finale del film ne venne addirittura inserito un brevissimo reprise, armonizzandolo perfettamente con la partitura strumentale già esistente (e che in quel momento ne riprendeva il giro di note). Il risultato fu pregevolissimo, tuttavia nell'epoca del blu-ray tale atto di revisionismo venne rinnegato e questo nuovo materiale venne nuovamente espulso dal film.
Altre canzoni sono state composte ma poi scartate dal film, tra le quali una introduzione alternativa e una ripresa di Just Around The Riverbend. Dancing to the Wedding Drum, variazione sul tema del quasi omonimo brano che accompagna i titoli di testa della versione definitiva del film, era stato concepito per una scena in cui i nativi americani avrebbero celebrato il futuro matrimonio tra una non troppo convinta Pocahontas e il guerriero Kokoum. In the Middle of the River è un duetto tra Pocahontas e Smith, in cui il fiume simboleggia la separazione culturale tra nativi americani e colonizzatori inglesi, ma anche il punto di incontro delle due civiltà.
Ma Possiamo Rimanere Amici!
Pocahontas inaugura quello che viene considerato il “basso rinascimento disneyano”, caratterizzato da lungometraggi di altissima qualità basati sulla classica formula anni 90, che però non seppero soddisfare le aspettative della dirigenza dell'epoca. Il risultato al botteghino fu comunque buono, ma per forza di cose nettamente inferiore a quello de Il Re Leone, record d'incassi dell'anno precedente. Di certo l'atipicità di Pocahontas lasciò perplessi molti: lo stile troppo realistico e la materia trattata ebbero un brutto impatto sul pubblico. La mancanza del tradizionale lieto fine poi fu un altro fattore straniante e ebbe ripercussioni piuttosto sinistre quando la Disney Television mise in produzione il già citato “cheapquel”.
Pocahontas 2: Viaggio nel Nuovo Mondo provò infatti con un budget ridicolo a portare avanti coerentemente questa proiezione romanzata della vita della principessa indiana, mostrandoci il suo successivo viaggio a Londra, la fine della sua relazione con John Smith e l'inizio di quella con il diplomatico John Rolfe. Visivamente brutto ma a suo modo onesto, questo prodotto non fece altro che rovinare il finale aperto e privare Pocahontas della sua magia, mostrandoci la prosaica separazione tra i due protagonisti.
In definitiva Pocahontas fu un film difficile, tanto da realizzare quanto da accettare. Il coraggio e la sperimentazione, si sa, non danno grossi risultati sul breve termine, e spesso e volentieri la voglia di mettersi in gioco non paga. Non è un caso quindi che questo sia rimasto un episodio isolato nella storia dell'animazione Disney e che nell'immediato futuro gli artisti degli studios abbiano continuato ad attingere a miti e leggende già radicate nell'immaginario popolare piuttosto che arrischiarsi a dipingere con i colori del vento la grigia realtà.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Pocahontas
- Anno: 1995
- Durata:
- Produzione: Baker Bloodworth, James Pentecost
- Regia: Mike Gabriel, Eric Goldberg
- Sceneggiatura: Carl Binder, Susannah Grant, Philip Lazebnik
- Storia: Chris Buck, Robert Gibbs, Francis Glebas, Ed Gombert, Joe Grant, Kaan Kalyon, Glen Keane, Todd Kurosawa, Duncan Marjoribanks, Burny Mattinson, Bruce Morris, Tom Sito, Ralph Zondag
- Musica: Alan Menken, Stephen Schwartz
- Supervisione dell'Animazione: Ruben Azama Aquino, Chris Buck, Michael Cedeno, Anthony De Rosa, Ken Duncan, T. Daniel Hofstedt, Duncan Marjoribanks, John Pomeroy, Dave Pruiksma, Nik Ranieri
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Tim Allen | Animazione (Nakoma) |
Sunny Apinchapong | Fondali |
Barry Atkinson | Fondali |
Rasoul Azadani | Supervisione Layout |
Ruben Azama Aquino | Animatore principale (Powhatan) |
Tom Bancroft | Animazione (Pocahontas) |
Richard Bazley | Animazione (John Smith) |
Allison Belliveau-Proulx | Fondali |
Peter Bielicki | Layout |
Carl Binder | Sceneggiatura |
Aaron Blaise | Animazione (Pocahontas) |
Travis Blaise | Animazione (English Settlers, Native Americans) |
Baker Bloodworth | Produttore Associato |
Allen Blyth | Effetti d'Animazione |
Gefwee Boedoe | Animazione (Kekata) |
David A. Bossert | Effetti d'Animazione (CG) |
Réjean Bourdages | Animazione (Wiggins) |
Ken Boyer | Animazione (Ratcliffe) |
Justin Brandstater | Fondali |
Bob Bryan | Animazione (Pocahontas) |
Chris Buck | Animatore principale (Percy, Grandmother Willow, Wiggins); Progettazione Personaggi; Storia; Sviluppo Visivo |
David Burgess | Animazione (Granmother Willow) |
Brooks Campbell | Fondali |
Thomas Cardone | Fondali |
Michael Cedeno | Animatore principale (Kocoum) |
Dan Chaika | Effetti d'Animazione (CG) |
Ed Coffey | Effetti d'Animazione; Effetti d'Animazione (CG) |
Karen Comella | Supervisione Ink & Paint |
Dan Cooper | Fondali |
Anthony De Rosa | Animatore principale (Nakoma) |
James DeV. Mansfield | Effetti d'Animazione |
Guy Deel | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Dominick R. Domingo | Fondali |
Sasha Dorogov | Animazione (English Settlers, Native Americans) |
Debbie Du Bois | Fondali |
Ken Duncan | Animatore principale (Thomas) |
Jeff Dutton | Supervisione Effetti Speciali (Florida) |
Brian Ferguson | Animazione (Meeko) |
Will Finn | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Trey Finney | Animazione (Pocahontas) |
William H. Frake III | Layout |
Jazno Francoeur | Effetti d'Animazione |
Doug Frankel | Animazione (Ratcliffe) |
Natalie Franscioni-Karp | Fondali |
Mike Gabriel | Progettazione Personaggi; Regista; Sviluppo Visivo |
Raul Garcia | Animazione (Meeko) |
Tom Gately | Animazione (Pocahontas) |
Mac George | Layout |
Vance Gerry | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Michael Giaimo | Direzione Artistica; Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Robert Gibbs | Storia |
Jean Gillmore | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Francis Glebas | Storia |
Darek Gogol | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Eric Goldberg | Regista |
Steve Goldberg | Supervisione CG |
Ed Gombert | Storia |
Ian Gooding | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Steven P. Gordon | Animazione (Meeko) |
Joe Grant | Progettazione Personaggi; Storia; Sviluppo Visivo |
Susannah Grant | Sceneggiatura |
Troy A. Gustafson | Effetti d'Animazione |
Joe Haidar | Animazione (John Smith) |
Kent Hammerstrom | Animazione (Ben, John) |
Randy Haycock | Animazione (Pocahontas) |
Mark Henn | Animazione (Pocahontas) |
Ken Hetting | Animazione (Pocahontas) |
T. Daniel Hofstedt | Animatore principale (Ben, Jon) |
Renee Holt-Bird | Supervisione Cleanup |
Daniel Hu | Layout |
Tom Humber | Layout |
Ron Husband | Animazione (John Smith) |
Tom Hush | Effetti d'Animazione |
James Young Jackson | Animazione (Powhatan) |
Broose Johnson | Animazione (Percy) |
Mi Kyung Joung Raynis | Fondali |
Kaan Kalyon | Storia |
Glen Keane | Progettazione Personaggi; Storia; Sviluppo Visivo |
Karen Keller | Layout |
Ted C. Kierscey | Effetti d'Animazione |
Nancy Kniep | Supervisione Cleanup |
Mark Koetsier | Animazione (Ratcliffe) |
Barry Kooser | Fondali |
Doug Krohn | Animazione (Pocahontas) |
Brad Kuha | Animazione (Pocahontas) |
Dave Kuhn | Animazione (Meeko) |
Dave Kupczyk | Animazione (John Smith) |
Todd Kurosawa | Storia |
Dorse Lanpher | Effetti d'Animazione |
Philip Lazebnik | Sceneggiatura |
James Lopez | Animazione (Wiggins) |
Cristy Maltese | Supervisione Fondali |
Gregory S. Manwaring | Animazione (Powhatan) |
Craig R. Maras | Animazione (Powhatan) |
Duncan Marjoribanks | Animatore principale (Ratcliffe); Progettazione Personaggi; Storia |
Teresa Martin | Animazione (Ratcliffe) |
Burny Mattinson | Storia |
David McCamley | Fondali |
Kent Melton | Maquette |
Alan Menken | Canzoni; Musica |
Anthony Wayne Michaels | Animazione (Powhatan) |
Serge Michaels | Fondali |
Branko Mihanovic | Animazione (English Settlers, Native Americans) |
Don Moore | Fondali |
Stephen B. Moore | Effetti d'Animazione; Effetti d'Animazione (CG) |
Jean Morel | Animazione (John Smith) |
Bruce Morris | Storia |
Philip Morris | Animazione (John Smith) |
Keith Newton | Fondali |
Gilda Palinginis | Animazione (Pocahontas) |
Ralf Palmer | Animazione (Pocahontas) |
Patricia Palmer-Phillipson | Fondali |
Don Paul | Supervisione Effetti Speciali |
James Pentecost | Produttore |
Gary J. Perkovac | Animazione (John Smith) |
John Pomeroy | Animatore principale (John Smith) |
Ruben Procopio | Supervisione Cleanup (Florida) |
Dave Pruiksma | Animatore principale (Flit, Forest Animals) |
Kathleen Quaife-Hodge | Effetti d'Animazione |
Nik Ranieri | Animatore principale (Meeko) |
William Recinos | Animazione (John Smith) |
John Ripa | Animazione (Pocahontas) |
Pres Antonio Romanillos | Animazione (Pocahontas) |
Chris Sauve | Animazione (Ratcliffe) |
Stephen Schwartz | Canzoni |
Michael Show | Animazione (Pocahontas) |
Tom Sito | Supervisione Storia |
Robert E. Stanton | Supervisione Fondali (Florida) |
Sean Sullivan | Fondali |
Michael Swofford | Animazione (John Smith) |
Allen Tam | Layout |
Barry Temple | Animazione (Ben, John) |
David Tidgwell | Supervisione Effetti Speciali (Florida) |
Traci Tolman Mars. | Direzione di Produzione |
Ann Tucker | Supervisione Pianificazione Scene |
Kevin Turcotte | Fondali |
Chuck Vollmer | Fondali |
Chris Wahl | Animazione (Thomas) |
Bill Waldman | Animazione (John Smith) |
Doug Walker | Layout |
Eric Walls | Animazione (Pocahontas) |
Don Walters | Direzione di Produzione (Florida) |
David (Ying Guang) Wang | Fondali |
Daniel E. Wanket | Effetti d'Animazione (CG) |
Marlon West | Effetti d'Animazione |
Larry White | Animazione (Percy) |
Thomas Woodington | Fondali |
Garrett Wren | Effetti d'Animazione |
Bruce Zick | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Kathy Zielinsky | Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo |
Ralph Zondag | Storia |