Le Avventure di Ichabod & Mr. Toad
Un Sobrio Confronto Letterario
The Adventures of Ichabod and Mr. Toad è l'ultimo dei package film, ovvero i lungometraggi a episodi realizzati dallo studio Disney negli anni 40. Non si tratta di una compilation musicale come Musica, Maestro! (1946) o Lo Scrigno delle Sette Perle (1948), ma di una coppia di storie di media lunghezza, abbinate insieme seguendo il modello già visto in Bongo e i Tre Avventurieri (1947). La scelta di adottare questo particolare formato è dovuta a varie ragioni: artistiche, logistiche ed economiche. Alla fine degli anni 30 fu proposto a Walt di realizzare un nuovo lungometraggio animato, usando come fonte il romanzo Il Vento tra i Salici (1902) dell'inglese Kenneth Grahame, già autore di un'altra storia felicemente adattata da Disney, Il Drago Riluttante (1941). Walt non era convinto dell'idea, ma decise comunque di procedere, affinché andasse a rimpolpare quel filone di film a budget ridotto che era stato inaugurato da Dumbo (1941). Al progetto vennero assegnati gli artisti che avevano appena finito di lavorare a Bambi (1942), e così in breve tempo fu pronta una buona mezz'ora di animazione. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale cambiò completamente le carte in tavola: molti artisti furono costretti ad arruolarsi, e la situazione finanziaria dello studio peggiorò nettamente. Walt non aveva più abbastanza forza lavoro per completare progetti ambiziosi, così Il Vento tra i Salici venne fortemente ridimensionato.
Molte scene furono tagliate, e il materiale già prodotto venne riarrangiato per esaurirsi in mezz'ora ed essere così integrato in un package film. Inizialmente si pensò di abbinare il segmento a The Gremlins e a Topolino e il Fagiolo Magico, andando a formare un lungometraggio a episodi intitolato Three Fabulous Characters. Tuttavia il primo progetto venne presto abortito, mentre il secondo andò invece a rifluire in Bongo e i Tre Avventurieri, così Il Vento tra i Salici dovette aspettare ancora a lungo prima di trovare ne La Leggenda della Valle Addormentata la propria seconda metà. Solo dopo la fine della guerra iniziò la produzione della storia di Ichabod Crane: The Legend of Sleepy Hollow. Era un racconto breve, scritto dall'americano Washington Irving, e dunque non sarebbe stato in grado di offrire allo studio abbastanza materiale per un intero lungometraggio, a dispetto dell'idea iniziale. Anche per Ichabod si decise quindi di ricorrere alla formula del package film, e l'unica possibilità rimasta era abbinarlo alla vicenda di Mr. Toad. Il pretesto per unire le due storie lo fornì la loro stessa natura: trattandosi rispettivamente di letteratura inglese e americana, si pensò di ambientare le sequenze di raccordo in una biblioteca. Il senso del film divenne quindi quello di offrire un esempio per ciascuna delle due tradizioni letterarie, uno spunto solido e nel contempo più sobrio di quello utilizzato due anni prima in Bongo e i Tre Avventurieri.
Il Vento tra i Salici: La Storia
Dopo i titoli di testa, lo spettatore viene portato a visitare gli scaffali relativi alla letteratura inglese, passando in rassegna diversi classici e approdando al romanzo di Kenneth Grahame. La storia de Il Vento tra i Salici è ambientata in una realtà in cui esseri umani e animali antropomorfi convivono normalmente. Diversamente dal Calisota, teatro delle vicende degli standard characters, qui gli animali sembrano però conservare le loro giuste dimensioni, creando un certo contrasto con il resto del mondo, che rimane comunque a misura d'uomo. La cosa non viene tuttavia percepita come un problema, e infatti vediamo talpe, topi e tassi agire secondo le regole della nostra società, integrandosì perfettamente a essa. Il protagonista è l'eccentrico e sfrenato Taddeo Rospo (Mr. Toad), un ricco e incauto scialacquatore che, incurante delle ramanzine dei suoi amici, si dà a una vita di sfrenatezze, fino a quando viene letteralmente incastrato da un gruppo di donnole truffaldine. La sua disavventura si tradurrà in una corsa contro il tempo per riuscire a dimostrare la propria innocenza.
Si tratta sicuramente di materiale narrativo inedito per l'animazione disneyana degli anni d'oro, che fino a quel momento aveva affrontato tematiche più eteree e universali. Il Vento tra i Salici è invece un segmento piuttosto audace: si parla di truffe, contratti, processi e rocambolesche evasioni, pur inquadrando tutto questo nella serafica cornice delle pittoresche campagne inglesi. La compressione narrativa cui il progetto è stato sottoposto non danneggia minimamente il ritmo, che viene invece valorizzato da alcune scelte registiche insolite e moderne. Nella parte centrale, ambientata in tribunale, vengono infatti adottati alcuni meccanismi tipici della narrativa gialla: le ellissi, i flashback, i misteri e una narrazione non cronologica, tale da rendere ancor più intrigante la storia. Insomma, siamo di fronte a un esperimento di storytelling disneyano tanto rischioso, quanto riuscito. Narratore della vicenda è l'attore Basil Rathbone, vera e propria celebrità dell'epoca, scelto da Walt per dare al film un certo richiamo.
Il Vento tra i Salici: L'Arte e la Musica
È curioso che uno dei motivi per cui si decise di ridimensionare Il Vento tra i Salici fosse la qualità non ottimale dell'animazione. Il segmento ha invece un comparto visivo assolutamente all'altezza delle migliori produzioni disneyane. La sua realizzazione risale infatti a una delle fasi stilistiche più felici in assoluto per lo studio, ricchissima sia per quanto riguarda i fondali, sia nell'animazione dei personaggi. Al lavoro troviamo buona parte dei nine old men, in un momento in cui questo team di artisti stava formandosi: Frank Thomas e Ollie Johnston lavorarono come sempre in coppia, definendo alcuni personaggi principali come Taddeo e i suoi due amici Topus (Rat) e Talpino (Mole). Il primo inoltre si occupò del cavallo Cirillo Belsedere (Cyril Proudbottom) e il secondo del pubblico ministero incaricato di accusare Taddeo. Lo scozzese McTass (MacBadger) venne invece affidato alle capaci mani di Milt Kahl, mentre a Wolfgang Reitherman spettò il compito di animare le faine, trasformando questi animali in figure negative ricorrenti nell'animazione disneyana. Su Taddeo lavorarono anche Eric Larson e Ward Kimball, il quale animò la sua spettacolare evasione.
Molto stranamente, non ci fu spazio per una corposa colonna sonora, da sempre tratto distintivo dello storytelling disneyano. Alle strumentali lavorò il collaudato Oliver Wallace, ma solo una canzone venne composta per il film, per giunta agli inizi della produzione, quando si pensava di farne un normale lungometraggio.
- Merrily on Our Way (to Nowhere in Particular) - Scritta dal grande Frank Churchill insieme a Charles Wolcott, è la sequenza musicale che ci presenta lo scapestrato Taddeo, nell'atto di vagare per le campagne distruggendo tutto, a bordo di un carro giallo canarino. A trainarlo troviamo il suo inseparabile cavallo Cirillo che, pur ricoprendo un ruolo tipicamente animale, nel corso del film dimostrerà di sapersi uniformare anche lui alle regole della società umana. Si tratta di una sequenza davvero divertente, ed è un vero peccato che questo delizioso inno alla spensieratezza sia l'unica canzone dell'intero segmento. Lascia inoltre l'amaro in bocca pensare che i lunghi tempi di gestazione della pellicola abbiano portato la canzone in questione ad uscire “postuma”, cioé alcuni anni dopo la prematura morte di Churchill.
La Leggenda della Valle Addormentata: La Storia
Conclusa la storia di Taddeo Rospo, si ritorna in biblioteca, visitando adesso gli scaffali dedicati alla letteratura americana, fra cui spicca il racconto di Washington Irving, una delle opere più singolari mai adattate dallo studio Disney. La Leggenda della Valle Addormentata è ambientato nell'America dei coloni olandesi, e racconta la storia di un triangolo amoroso in cui sono coinvolti tre personaggi di dubbia moralità: l'aitante Brom Bones, la ricca Katrina Van Tassel e il maestro di scuola Ichabod Crane, un uomo goffo e fisicamente repellente, ma inspiegabilmente dotato di un certo carisma. Fin dall'inizio è chiaro quanto l'intrigo sentimentale portato in scena sia una gran brutta faccenda, dal momento che nessuno dei vertici del triangolo si comporta nel migliore dei modi: Ichabod è infatti innamorato principalmente della ricchezza di Katrina, che si diverte a dargli corda solo per ingelosire Brom, il quale a sua volta non si farebbe alcuno scupolo pur di sbarazzarsi del rivale e conquistarla.
Una storia tanto sordida e priva di una distinzione netta fra buoni e cattivi è sicuramente un elemento di novità all'interno della filmografia disneyana. A rendere il segmento ancor più interessante è però l'esito paranormale della vicenda, che vede Ichabod sparire misteriosamente durante la notte di Halloween, portato via dal fantomatico Cavaliere Senza Testa. A dire il vero, la storia suggerisce che in realtà il terrificante spettro fosse Brom travestito, intenzionato a spaventare il rivale per metterlo in fuga, e che Ichabod abbia solamente lasciato la città, facendosi una famiglia con un'altra ricca vedova. Tutto questo però viene volutamente lasciato indefinito, e la voce narrante si limita a esporre con una certa razionalità i fatti accaduti, portando lo spettatore ad abbracciare la teoria che preferisce. La Leggenda della Valle Addormentata offre dunque una storia dai risvolti ambigui, incentrata su personaggi altrettanto ambigui, capace quindi di portare lo storytelling disneyano in una direzione nuova, in cui accanto alla classica ironia convivono il cinismo e lo humor nero.
La Leggenda della Valle Addormentata: L'Arte e la Musica
A differenza de Il Vento tra i Salici, realizzato in un momento produttivo precedente, ne La Leggenda della Valle Addormentata si respira l'influenza della grandissima Mary Blair, che nel dopoguerra divenne l'artista di riferimento per il look di buona parte delle produzioni dello studio. La Blair realizzò infatti degli splendidi concept, giocati sul contrasto fra i caldi colori autunnali della Sleepy Hollow diurna e quelli assai più sinistri delle sequenze notturne. Nel segmento lo stile della pittrice viene ottimamente riprodotto, mantenendo intatte quelle architetture dalle linee sghembe, che davano ai suoi quadretti un aspetto tanto pittoresco e armonioso. Per quanto riguarda l'animazione, la maggior parte del lavoro è svolto da Frank Thomas e Ollie Johnston, entrambi all'opera sul terzetto di protagonisti. Questa volta non vi è però una vera e propria corrispondenza fra artista e personaggio, dato che a occuparsi di Ichabod troviamo anche John Lounsbery, Ward Kimball ed Eric Larson, mentre alcune sequenze di Brom spettano all'ottimo Milt Kahl. Fra loro si distingue però Wolfgang Reitherman, che mostrerà tutta la sua bravura nel tratteggiare la minacciosa figura del Cavaliere Senza Testa.
Il ruolo di narratore viene ricoperto da un altro personaggio illustre, il cantante Bing Crosby, famoso crooner dell'epoca che, in mancanza di dialoghi, viene qui chiamato a dare voce ai pensieri di ogni personaggio, eseguendo anche le canzoni. Ce ne sono tre, scritte da Don Raye e Gene de Paul, artisti che ritroviamo anche nel coevo Tanto Caro al Mio Cuore (1949). A comporre le strumentali è inoltre il bravo Oliver Wallace.
- Ichabod - È il brano di presentazione di Ichabod, che ci descrive il personaggio come una figura veramente eccentrica. Goffo ma furbo, leggermente opportunista ma simpatico, arguto eppure terribilmente superstizioso, il maestro di scuola è un personaggio davvero contraddittorio e proprio per questo motivo assolutamente tridimensionale. La canzone è musicalmente un po' datata, ma nel suo contesto funziona molto bene. Questo stesso motivetto era stato anticipato già nei credits iniziali del film, anche se il testo era sostituito dall'ossessiva ripetizione del titolo “Ichabod e Mr. Toad”.
- Katrina - Analoga alla precedente, anche questa canzone ci descrive una dei protagonisti. La sua figura viene direttamente ricalcata su quella di Grace Martin in Musica, Maestro! e della Sue de Lo Scrigno delle Sette Perle, e influenzerà anche il design della successiva Cenerentola. Anche questo brano è melodico e un po' datato, ma la sequenza in cui vediamo il villaggio assecondare ogni suo capriccio è davvero simpatica.
- The Headless Horseman - La miglior canzone del lotto è quella cantata da Brom durante la festa di Halloween, per introdurre la leggenda del Cavaliere Senza Testa e suggestionare il rivale. Si tratta di una sequenza assolutamente trascinante, in cui viene coinvolto l'intero villaggio. È assolutamente notevole come riesca a fornire allo spettatore tutte le informazioni sullo spettro in questione, mettendo contemporaneamente a nudo il complesso gioco di rapporti fra i tre personaggi.
Il Tramonto dei Package Film
Le Avventure di Ichabod e Mr. Toad è in definitiva uno dei migliori package film dello studio, perfettamente in grado di reggere la prova del tempo, anche più del suo archetipo Bongo e i Tre Avventurieri. La complessità narrativa dei due segmenti che lo compongono, il sobrio espediente utilizzato per collegarli e l'utilizzo discreto ma azzeccato delle celebrità del periodo, denotano un certo buon gusto e una consapevolezza maggiore rispetto al gemello del 1947. Per tutto il dopoguerra i package film erano stati per Walt Disney una sorta di salvagente, in grado di tenere a galla la produzione di lungometraggi, pur senza mai eccellere al botteghino. Nemmeno quest'ultima pellicola fece eccezione, tuttavia la sua altissima qualità suggeriva che allo studio i tempi erano ormai maturi e che la grande svolta era vicina. L'anno successivo sarebbe infatti uscito Cenerentola (1950), il cui ottimo risultato avrebbe dato inizio a una nuova stagione di successi, chiudendo la parentesi dei film a episodi. Queste produzioni non vennero ricordate certamente con orgoglio e nel corso degli anni furono più volte smembrate, nell'ottica di distribuire singolarmente i segmenti che le componevano. Proprio questo film fu una delle più eclatanti vittime di tale politica: i due episodi vennero infatti separati quasi subito e presentati in televisione, in videocassetta e persino nei cinema come due opere distinte.
Per riuscire a rivedere Le Avventure di Ichabod e Mr. Toad nella sua interezza toccò attendere gli anni 90 e le successive uscite in home video. In alcuni paesi, fra cui l'Italia, l'uscita in dvd fu inoltre la prima occasione per poterlo conoscere, dato che nella sua forma corretta non era mai arrivato nemmeno in origine. I personaggi de La Leggenda della Valle Addormentata non vennero più riproposti, benché Brom Bones abbia costituito per Andreas Deja la primaria fonte d'ispirazione per il Gaston de La Bella e la Bestia (1991). Quelli de Il Vento tra i Salici conobbero invece un destino ben migliore. L'attrazione Mr. Toad Wild Ride divenne uno dei dark ride più celebri di Disneyland, mentre le faine fecero più volte capolino in produzioni future. Da How to Be a Detective (1952) a Il Principe e il Povero (1990), passando per Chi Ha Incastrato Roger Rabbit? (1988), la donnola venne sempre immancabilmente calata nei ruoli più loschi, e resa spesso parte di varie gang di malaffare. È però in Canto di Natale di Topolino (1983) che possiamo trovare il più rispettoso degli omaggi a questo gioiello: per l'occasione infatti, l'intero cast de Il Vento tra i Salici venne riportato in scena, per mescolarsi con Topolino, Zio Paperone e soci. A Taddeo Rospo fu assegnato il ruolo di Mr. Fezzywig, Cirillo Belsedere divenne la cavalcatura di Paperino, mentre Topus e Talpino si ritrovarono a raccogliere offerte per i poveri, in quello straordinario adattamento del capolavoro di Dickens.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: The Adventures of Ichabod and Mister Toad
- Anno: 1949
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Cast: Claud Allister, Colin Campbell, Campbell Grant, John McLeish, J. Pat O'Malley
- Musica: Oliver Wallace
- Supervisione dell'Animazione: Ollie Johnston, Milt Kahl, Ward Kimball, John Lounsbery, Wolfgang Reitherman, Frank Thomas
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Claud Allister | Cast (Rat) |
Hal Ambro | Animazione |
Dick Anthony | Fondali |
Mary Blair | Colore / Styling |
Jack Boyd | Effetti d'Animazione |
Colin Campbell | Cast (Mole) |
Claude Coats | Colore / Styling |
Merle Cox | Fondali |
Don Da Gradi | Colore / Styling |
Marc Davis | Animazione |
Walt Disney | Produttore |
Hugh Fraser | Animazione |
Campbell Grant | Cast (Angus MacBadger) |
John Hench | Colore / Styling |
Hugh Hennesy | Layout |
Ray Huffine | Fondali |
Ub Iwerks | Effetti Speciali |
Ollie Johnston | Animatore principale |
Milt Kahl | Animatore principale |
Ward Kimball | Animatore principale |
Hal King | Animazione |
John Lounsbery | Animatore principale |
Don Lusk | Animazione |
Brice Mack | Fondali |
John McLeish | Cast (Prosecutor) |
Fred Moore | Animazione |
Lance Nolley | Layout |
J. Pat O'Malley | Cast (Cyril Proudbottom) |
Charles Philippi | Layout |
Thor Putnam | Layout |
Wolfgang Reitherman | Animatore principale |
Art Riley | Fondali |
George Rowley | Effetti d'Animazione |
Ben Sharpsteen | Direzione di Produzione |
John Sibley | Animazione |
Frank Thomas | Animatore principale |
Harvey Toombs | Animazione |
Oliver Wallace | Musica |
Al Zinnen | Layout |