Il Lupo Cattivo

I Tre Porcellini: Atto Secondo

Nel 1933 Three Little Pigs era stato un successo senza precedenti. Il cortometraggio si era dimostrato un manuale impeccabile di caratterizzazione, capace di rendere delle figure create per un solo utilizzo interessanti quanto il tradizionale cast di personaggi ricorrenti. Le proiezioni durarono diversi mesi anziché le solite due settimane, rispondendo così alle richieste di un pubblico innamorato di questi nuovi beniamini. La colonna sonora del cortometraggio, che includeva la canzone scritta da Frank Churchill Who's Afraid of the Big Bad Wolf? divenne a sua volta una hit, e contribuì a diffondere ottimismo in un momento difficile per gli americani come la Grande Depressione. È chiaro che un tale risultato avrebbe fatto gola a qualunque produttore cinematografico, desideroso di mungere il più possibile la sua creatura. Walt non voleva però tradire il presupposto autoconclusivo delle Silly Symphony, ed era per natura un innovatore, poco propenso a tornare sui suoi passi. L'avversione di Walt Disney per i sequel è chiara se si pensa alla sua famosa affermazione “Non posso superare i porcellini con altri porcellini!”. Disney venne tuttavia sommerso da richieste di persone che desideravano rivedere questi personaggi, e decise infine di cedere. Non realizzò tuttavia uno sterile seguito della storia, ma preferì accontentare il pubblico... a modo suo.

Crossover con Cappuccetto Rosso

The Big Bad Wolf infatti non è soltanto il sequel di Three Little Pigs ma anche la trasposizione disneyana di un'altra famosa fiaba che non aveva ancora trovato spazio nelle Silly Symphony: Cappuccetto Rosso. Questo racconto europeo, tramandato da Charles Perrault, era stato oggetto di un ironico adattamento disneyano ai tempi dei Laugh-O-Grams. La ragazzina incappucciata era apparsa di sfuggita anche tra la folla di personaggi diretti al palazzo reale nella Silly Symphony Old King Cole. Adesso però era arrivato il momento di realizzarne una versione più corposa e fedele rispetto a questi primi esperimenti. La storia è in gran parte la stessa di sempre ma viene ovviamente narrata nella sua forma più leggera e meno truculenta: la nonna non viene infatti divorata ma chiusa in un armadio, dove troverà rifugio anche la stessa Cappuccetto Rosso. Il cast di Three Little Pigs viene integrato all'azione in modo intelligente: ai frivoli Timmi e Tommi spetta il compito di mettere la bimba sulla cattiva strada che la porterà tra le grinfie del lupo, che qui è chiaramente Ezechiele, il quale diventa addirittura il titolare del cortometraggio. Il ruolo del cacciatore è invece preso da Gimmi, che si rivela ancora una volta il più assennato del gruppo.

Realizzare un Sequel

Sebbene il focus sia spostato sulla vicenda di Cappuccetto Rosso, The Big Bad Wolf riesce a conciliare le sue due anime e a portare avanti coerentemente l'epopea dei tre porcellini, mostrando una certa attenzione da parte degli artisti di Walt anche per il concetto di continuity. All'inizio vediamo infatti Gimmi ancora intento a lavorare alla sua casa di mattoni, questa volta però per costruire una nuova ala. Nella cassetta delle lettere troviamo scritto Three Little Pigs, suggerendo implicitamente che dopo i fatti del primo short il porcellino ingegnoso abbia deciso di ospitare i due frivoli fratelli. Timmi e Tommi riprendono in più occasioni la canzone che li ha resi famosi Who's Afraid of the Big Bad Wolf? strizzando quindi l'occhio al pubblico. Vediamo ancora una volta Ezechiele cimentarsi in differenti travestimenti e imitazioni, cosa che continuerà a fare anche in seguito, apparendo più e più volte in abiti femminili. Non viene risparmiata nemmeno l'ennesima citazione alla risata del comico Jimmy Durante, tirato in ballo molto spesso nei cortometraggi di questo periodo. La gag ricorrente dei quadretti con i familiari dei tre porcellini trasformati in generi alimentari viene portata avanti, e questa volta si intravede persino uno zio rappresentato in forma di pallone da rugby. Graficamente i personaggi sono ancora molto simili al modello originale, ma in alcune occasioni si nota già che gli occhi dei porcellini sono leggermente più grandi, anticipando l'evoluzione grafica che vedremo in futuro.

La Serie Continua

The Big Bad Wolf non rappresentò l'ultima apparizione sul grande schermo dei tre porcellini. Negli anni successivi lo studio realizzò Three Little Wolves (1936) e The Practical Pig (1939) cercando di ripetere i fasti del primo capitolo. Non fu possibile, ma questi seguiti garantirono a Timmi, Tommi e Gimmi una carriera duratura sia sul grande schermo che sulla carta stampata. I personaggi avrebbero avuto delle apparizioni speciali in cortometraggi celebrativi come Mickey's Polo Team e Toby Tortoise Returns, entrambi usciti nel 1936, nella celebre Mickey Mouse Club March (1955) e persino una speciale sequenza animata realizzata appositamente per il lungometraggio non disneyano Cri Cri El Grillito Cantor (1963). Ma il loro successo più grande sarebbe stato nei fumetti: pochi anni dopo il 1936 infatti, un ciclo di tavole domenicali all'interno della serie cartacea delle Silly Symphony avrebbe consacrato questi personaggi anche sulla carta stampata. Nei comic book venne quindi avviata una produzione regolare di storie a fumetti, che aggiungevano al cast il personaggio di Lupetto (Li'l Bad Wolf), il riluttante e bonario figlio di Ezechiele, fonte di frustrazione per il suo carnivoro genitore. Questo nuovo personaggio nel 2001 sarebbe arrivato anche sul piccolo schermo in un cortometraggio televisivo trasmesso all'interno della serie antologica House of Mouse. Ancora il reparto televisivo della Disney sarebbe stato il responsabile nel 1997 della dissacrante rivisitazione della fiaba di Capuccetto Rosso, con il curioso short Redux Riding Hood, diretto da Steve Moore.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: The Big Bad Wolf
  • Anno: 1934
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Burt Gillet
  • Storia:
  • Basato su: Cappuccetto Rosso di Charles Perrault
  • Cast: Billy Bletcher, Pinto Colvig, Dorothy Compton (The Rhymettes), Mary Moder (The Rhymettes)
  • Musica: Frank Churchill
  • Animazione: Les Clark, Norman Ferguson, Clyde Geronimi, Dick Lundy, Fred Moore, Bill Roberts
Nome Ruolo
Billy Bletcher Cast (Wolf)
Frank Churchill Canzoni; Musica
Les Clark Animazione
Pinto Colvig Cast (Practical Pig)
Dorothy Compton (The Rhymettes) Cast (Fiddler Pig)
Walt Disney Produttore
Norman Ferguson Animazione
Clyde Geronimi Animazione
Burt Gillet Regista
Dick Lundy Animazione
Mary Moder (The Rhymettes) Cast (Fifer Pig)
Fred Moore Animazione
Charles Perrault Storia Originale (Cappuccetto Rosso)
Bill Roberts Animazione
Ted Sears Storia